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Young Signorino da Chiambretti: “Come scaldo la voce? Con l’accendino”

La prima volta di Young Signorino in tv: ospite da Matrix Chiambretti, il 26 maggio 2018. Video e intervista.

pubblicato 27 Maggio 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 21:23

La prima volta non si scorda mai. Quella di Young Signorino in televisione è andata in scena venerdì 25 maggio al Matrix Chiambretti, in onda su Canale 5 la sera del suo primo concerto a Roma (che però è stato annullato, avvolto nel mistero). Osannato dal pubblico in studio (“Bravooo”, “Sei bellissimooo”, gli hanno urlato), incalzato dal conduttore, seduto al fianco di Orietta Berti (“Vedervi insieme è un cortocircuito tra generazioni lontane che alla fine si toccano”, dirà Chiambretti), etichettato come “vietato ai minori” da una scritta alle sue spalle.

Il fenomeno del momento, appena 20enne, non si è lasciato troppo andare. “E’ difficile poterlo intervistare, ma ce la faremo a farlo parlare”, ha detto il conduttore. Ecco i migliori (o peggiori) scambi di battute.

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Il nome d’arte – “Perché sono un signorino, semplicemente”.

Sei fidanzato? – “No, ne ho di più di una. Così se si incazza una, vado dall’altra”.

Il sindaco di Rimini ha bloccato un tuo concerto, perché? – “Forse non gli piaccio perché fumo e rido”.

Conosci Orietta Berti? – “No, scusami, sono nel mio viaggio“.

Qual è la differenza tra il rap e la trap? – “Non lo so, perché io non sono né un rapper né un trapper”. – E cosa sei? – “Signorino”.

Hai un figlio… – “Ha due anni, si chiama Young Signorino”.

Ti credi veramente figlio di Satana? – “Io sono figlio di Satana. Dico la verità”. – Quali segnali hai riscontrato? – “Lui me l’ha detto”. – A che ora? – “Boh”.

Prende il telefonino. “Scusami, sto guardando se c’è il wi-fi“.

Come hai cominciato a cantare? – “Non lo so. Io non canto, racconto”. – I tuoi testi come li scrivi? – “Non li scrivo”.

Come scaldi la voce prima di entrare in studio? – “Con l’accendino. No, non la scaldo la voce”.

“Secondo me qui ci vuole un esorcista”, dice Chiambretti. Entra in studio l’arcidiacona Maria Vittoria Longhitano. “E’ un fatto di marketing, non credo che si senta figlio di Satana davvero”, dice lei. “Io non lo credo, io sono figlio di Santana” – “E quali prove ha?” – “Non c’entra niente il marketing. Io le mie prove le ho, non le devo raccontare. Tu hai le prove che esiste Gesù? L’hai visto?”.

Perché stare dalla parte del male e non del bene? – “Perché il male è anche bene”.

Lei vorrebbe un fratello gay? – “Non mi cambierebbe niente. Io ho il tatuaggio ‘love everybody’, amo tutti”.

Crede al matrimonio? – “Non penso di sposarmi”. – Rapporti con le donne ne ha? Protetti? – “Boh, dipende”.

Lei ha mai pensato al suicidio? – “No”. – Ama la vita? – “No”. – E’ un ragazzo felice? – “Probabile”.

Dalla sua biografia viene fuori che ha passato 40 giorni in una clinica psichiatrica – “Magari perché ero troppo felice”. – Si può diventare felici ingurgitando pillole? – “Anche”.

Ha solo tatuaggi sulla faccia o anche altrove? – “Uno qua (indica il bacino, ndr)”. – I tatuaggi in faccia? – “Non vuol dire che se uno ha dei tatuaggi in faccia non ha un futuro. Anche uno senza tatuaggi può essere senza futuro. Io il futuro ce l’ho”.

Perché l’hanno cancellata da Instagram? – “Non lo so, ma mi è stato disabilitato da un giorno all’altro. Non scrivo niente di così grave”.

“La gente si droga perché canto io? Non si drogavano prima che cantassi io?”.

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