Michael Jackson, canzoni bannate dalla BBC Radio? Arriva la smentita. Ma…
Le prime reazioni al documentario “Leaving Neverland”, trasmesso dalla HBO e in onda su Channel 4.
Il caso “Leaving Neverland“, con la messa in onda del documentario, ha scatenato reazioni che hanno portato a due principali correnti: l’indignazione o la difesa ponendo dubbi sulla veridicità delle parole delle due vittime (soprattutto da parte dei fan del cantante). Vi avevamo parlato, nei giorni scorsi, delle polemiche nate per il primo trailer con le testimonianze di James Safechuck e Wade Robson, che sostengono di come Michael Jackson abbia abusato sessualmente di loro, da bambini.
Mi ha detto che se avessero mai scoperto cosa stavamo facendo, io e lui saremmo andati in prigione
Il film aveva sconvolto i critici e il pubblico quando è stato proiettato al Sundance. Owen Gleiberman di Variety l’ha definito “devastante” e Daniel Fienberg di Hollywood Reporter lo ha elogiato come “complicato e straziante”.
Il regista Dan Reed aveva dichiarato a Variety:
Questo non è un film su Michael Jackson. Questo non è un film su Michael Jackson che ha abusato di ragazzini. È un film su due famiglie e su come due famiglie abbiano fatto i conti con quello che i loro figli hanno rivelato loro molti anni dopo la morte del cantante
A trasmetterlo è stata la HBO e, nelle scorse ore, era arrivata una notizia riportata dal “The Times”, secondo la quale, la BBC Radio avrebbe deciso di non trasmettere più canzoni di Michael Jackson, in seguito al documentario con le testimonianze dei due (oggi) uomini, molestati quando erano giovanissimi, proprio dal cantante, proprio in base a quanto dichiarato e giurato in video.
Ma un rappresentante della BBC ha dichiarato a Variety che la rete, e in particolare la BBC2 Radio, non ha bandito o vietato la musica di Michael Jackson sulla scia del documentario “Leaving Neverland”, che è stato presentato per la prima volta alla HBO domenica sera e verrà trasmesso anche in Uk, domani, su Channel 4.
“La BBC non bandisce gli artisti. Consideriamo ogni brano musicale nel suo merito e le decisioni su ciò che trasmettiamo sulle diverse reti sono sempre fatte con il pubblico in mente”.
Poi ha aggiunto che le playlist della BBC2 si concentrano su nuovi artisti e quindi la musica di Jackson, che è morto di una overdose accidentale nel 2009, semplicemente non è così “in linea editoriale” (il più recente album postumo è stato rilasciato nel 2014).
Un altro rappresentante della BBC ha sottolineato, invece, che un brano di “Michael Jackson è stato appena trasmesso in una delle altre nostre stazioni radio, oggi.”
E negli Usa? La seconda più grande rete radio, Cumulus, ha dato libertà alle single stazioni se trasmettere o meno pezzi dell’artista.
“La Cumulus Media non è mai favorevole alla censura. Questa è una decisione del mercato locale in cui la compagnia sta permettendo ai direttori locali di prendere la decisione più adatta riguardo all’airplay per il loro pubblico”.
Un rappresentante di iHeartRadio, la più grande rete radio del paese, ha rifiutato di rilasciare commenti a Variety. Stessa linea presa anche da Spotify e Apple Music, i due maggiori servizi di streaming negli Stati Uniti.
Via | Variety