Home Notizie Al Bano bandito dall’Ucraina: lui chiede i danni ed esorta l’intervento del Ministro degli Esteri

Al Bano bandito dall’Ucraina: lui chiede i danni ed esorta l’intervento del Ministro degli Esteri

Al Bano chiede i danni all’Ucraina e esorta il Ministro degli Esteri a intervenire.

pubblicato 18 Marzo 2019 aggiornato 27 Agosto 2020 14:38

Al Bano, inserito nella black list dell’Ucraina al 43esimo posto come “minaccia alla sicurezza nazionale”, non ci sta e chiede l’intervento del Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Il cantante minaccia di ricorrere a Strasburgo dinanzi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo ed invita il nostro Ministro degli Esteri ad intervenire immediatamente per vie diplomatiche, tramite l’ambasciatore ucraino, per ottenere l’immediata cancellazione del nome dell’artista dalla relativa black list.

Il cantante di Cellino San Marco si è appellato all’avvocato Cristiano Magaletti per chiedere un risarcimento danni all’Ucraina, le cui somme saranno devolute in beneficenza ad un Ente benefico Ucraino. L’avvocato dice:

“Non ci fermeremo: andremo sino a Strasburgo perché questo può diventare un pericoloso precedente. Al Bano è cittadino del mondo ed amico di tutti, deve essere libero di andare in Ucraina; chiediamo al nostro Governo di intervenire immediatamente perché hanno ingiustamente attaccato il simbolo della canzone italiana. Un appello anche ai media: questa vicenda non deve essere trattata con superficialità ed ironia, ma va dibattuta con la rabbia di chi si trova a subire un’enorme ingiustizia”.

Ha fatto il giro del web la foto di Al Bano che brinda con Putin, il presidente della Federazione Russa. Il cantante non ha mai nascosto la sua ammirazione Putin:

“L’ho incontrato tre volte. Nel 1986, durante una tournée in Russia, feci 18 concerti a Leningrado e altri 18 a Mosca. In uno di questi era presente anche lui, allora capo del Kgb. Il giorno dopo venne in albergo per complimentarsi. Poi nel 2004 ho cantato al Cremlino per festeggiare il Capodanno. Allo stesso tavolo c’ erano Putin e la sua famiglia e Boris Eltsin e famiglia. Nel novembre scorso, invece, alla festa del centenario del Kgb, tanti cantanti, e anch’io, abbiamo intonato ognuno due canzoni. Non ho mai detto una parola contro l’Ucraina. Mai fatto neanche un apprezzamento. E’ inaccettabile che proprio io che canto da sempre la pace ora venga trattato come un terrorista. Non ho mai posseduto armi, neanche quelle mentali”.

Notizie