Francesca Michielin, Riflessi di me: la recensione
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Francesca Michielin è la vincitrice, ancora in carica, dell’ultima edizione di X Factor. Ha convinto giudici e pubblico uscendo trionfante dal talent show migrato su Sky. La categoria di Simona Ventura ha saputo valorizzare la voce intensa e interessante della concorrente che, con Distratto, ha ottenuto ottimi risultati in classifica. Poi Francesca ha preso tempo ed è tornata, dopo circa un anno, con un album di inediti.
Non ha preferito battere il ferro finchè caldo bensì si è allontanata dai riflettori per qualche mese, si è concentrata su studi e canto, per poi tornare con un Lp nuovo, con la collaborazione di Elisa e Roberto Casalino, due garanzie nel panorama musicale italiano. Ecco quindi “Sola”, il primo singolo, di chiara impronta “elisiana“, con il compito di presentare il suo primo album inedito. Dopo il salto la recensione:
“Riflessi di me” si apre con Sola, secondo inedito presentato da Francesca Michielin (ad esclusione dell’esordio uscendo da X Factor) e, anche senza doverlo specificare, si sente chiaramente l’impronta di Elisa e di Roberto Casalino, per la cura del testo, accompagnato da un sound delicato, intimista e malinconico. Incontriamo poi Arcobaleni, brano meno di impatto del precedente: nonostante un ritmo più incalzante, una voce sfruttata e utilizzata in diverse sfumature, non delude ma nemmeno entusiasma. “Quello che vorrei” racconta di un amore da riprendere in mano (“quello che vorrei è azzerare tutto e ricominciare, quello che vorrei sempre sei sempre e solo tu”), si sente ancora una volta l’abilità di Casalino nel parlare di sentimenti ma anche una interessante promozione della Michielin che ne ha curato la musica.
Mai più è un racconto di rivalsa, rivincita verso la vita, di impatto (“la cosa importante è quello che lasci di te, non mi sfiora neanche quello che pensi di me”), con la promessa gridata al mondo e ripetuta allo stremo attraverso un “Mai più” (messa da parte). Se cadrai è un inno d’amore verso il proprio amato il giorno in cui si allontanerà e se ne andrà, partendo (E chi ti amerà, chi ti ascolterà, chi ti capirà quando tu cadrai). Partecipata e viscerale, riesce ad entrare in testa fin dai primi ascolti, con un potenziale nel diventare un possibile singolo invernale.
E’ il momento di “Tutto quello che ho” con promesse -per l’appunto- di dare tutto quello per lei possibile, (“Tu non sarai qualcuno che dimenticherò, non mi sono mai sentita più inutile, non mi sono mai sentita più fragile”), l’effetto dramma viene evitato grazie ad una interpretazione sicura e grintosa, senza scadere nel sofferto. Testo vissuto, sentito, forse un po’ troppo intenso per la giovane età della cantante, ma sicuramente ben gestito a livello vocale. Distratto la conosciamo tutti molto bene e si conferma, anche all’ennesimo ascolto: davvero una bella canzone d’atmosfera, con lo zampino di Elisa e Roberto Casalino a rendere impeccabile la confezione
Segue Il più bell’abbraccio , che inizia con un sapore malinconico e nostalgico ma che prende quota col passare dei secondi, sfuggendo al solito rischio dell’eccessiva drammaticità (“Non ho che un ricordo poco nitido, un particolare che non so più dimenticare adesso perchè sei tu il più bell’abbraccio di sempre che vorrei”) e trasformandosi in un brano piacevolmente romantico. Ed ecco Riflessi di me, scritta da Virginio, amata particolarmente dalla stessa Francesca: si basa sul concetto del “non sono ciò che sembro, ma quello che sono davvero”, (“E questo specchio che non fa che chiedere di essere qualcuno che non c’è”) Honey Sun ha la particolarità di avere musica e testo di Francesca Michielin: brano in inglese che gioca con sicurezza con la voce della giovane artista rendendola protagonista assoluta. Un brano intimista, una prova interessante soprattutto visto la non ancora maggiore età
Non mi dire è la canzone più ‘immediatamente’ allegra fino ad ora incontrate, un’accusa sul modo semplice e scontato di giudicare sempre qualcuno o qualcosa, dando pareri e opinioni (“Fin troppo facile fingere di sapere, parlare solo per sentito dire, puntare il dito anche un po’ per fare, tirare un sasso e togliere la mano”) con musica e testo di Elisa, decisamente diversa dallo stile del singolo “Sola”, più frizzante e, allo stesso tempo, leggera. Un nuovo nome abbandona il ritmo spensierato del pezzo precedente per immergersi in atmosfere sofferte (“Questa notte per me sarà senza fine e mi darà un nuovo nome per difendere ciò che ora sembra impossibile”) e intensamente vissute grazie alla voce profonda della Michielin . Si chiude il tutto con “Indelebile” -musica sempre di Elisa- canzone che parla d’amore, ben ritmata con la pecca di quel “Me-me-me-me”, un po’ forzato e ‘stonato’ nel risultato interessante di voce e musica.
Francesca Michielin aveva una difficile prova davanti a sè: convincere nonostante la sua giovane età, rischiare di non passare per meteora e di essere ancora amata e ricordata dopo quasi un anno di assenza. La carta giocata è stata quella di valorizzare la sua voce potente e convincente, affiancandola a nomi noti e importanti del panorama musicale. Una giusta decisione, con lo scopo di valorizzare e sostenere chi ha iniziato da poco la carriera di cantante. Ed è davvero molto giovane.
Il risultato è sicuramente buono, con un album ben equilibrato che, forse, rischia di rendere molto “seriosa” l’immagine di Francesca. Chi non la conosce e ascolta questo brano può pensare di ascoltare le parole di una ragazza ben più grande dei suoi effettivi diciassette anni. La sensazione è che, nel nostro Paese, una 17enne tecnicamente dotata come Francesca, debba obbligatoriamente sembrare più adulta, più grande della sua età per piacere al grande pubblico.
C’è un “però”. Il rischio di apparire troppo “versione Elisa”, con una voce che potrebbe ricordarla, alcuni brani scritto proprio dalla stessa Toffoli e quell’immagina eterea ed adulta, nonostante la giovane età che già apparteneva -ai tempi- alla stessa interprete di Pipes & Flowers. Tornando a Riflessi di me, giudicando il brano senza influenze di giudizi e paragoni, siamo davanti ad un lavoro molto ben curato, ad una voce che si conferma interessante e ad una serie di brani che -in generale- spesso convincono e raramente lasciano tiepidi o deludono.
La prima prova è superata, con la qualità dei brani. Adesso si attende la reazione del pubblico. E poi l’evoluzione del personaggio, con l’acquisizione di una identità fatta e finita. Ma c’è tempo, la giovane età lo permette.
Voto: 7+
01. Sola (musica: Elisa Toffoli, testo Roberto Casalino)
02. Arcobaleni (M. Valicelli, E. Rohan, A. Howes, J. Ashurst, R. Stannard, C. Hamson, N. Hamson, L. Brophy, K. Taylor, R. Alderson)
03. Quello che vorrei (musica: Francesca Michielin, testo: Roberto Casalino)
04. Mai più (testo e musica: Matteo Valicelli)
05. Se cadrai (musica: Elisa Toffoli, testo Carlo Bonazza)
06. Tutto quello che ho (musica: Gianluca Ballarin, Tyneshia Le Blanc, testo: Elisa Toffoli)
07. Distratto (musica: Elisa, testo: Elisa Toffoli e Roberto Casalino)
08. Il più bell’abbraccio (Roberto Casalino, M. Busbee, K. Griffin, J. Megan)
09. Riflessi di me (musica: Elisa Toffoli, testo: Virginio Simonelli e Francesca Michielin)
10. Honey sun (musica e testo: Francesca Michielin)
11. Non mi dire (musica e testo: Elisa Toffoli)
12. Un nuovo nome (musica e testo: Emal Meta)
13. Indelebile (musica: Elisa Toffoli, testo: Mario Cianchi)