Duffy cambia direzione: ora vuole un disco alla Mariah Carey e Christina Aguilera
Ecco, ci risiamo: la sindrome da “cambiamento americano” pare abbia colpito ancora. L’ennesima vittima sarebbe Duffy, la gallese che con l’album d’esordio “Rockferry” ha sbancato il mercato e contribuito all’imporsi del genere new pop-soul made in UK (assieme alle compari Amy Winehouse e Adele).E’ la triste fine di un’era o l’inizio di un nuovo folgorante
Ecco, ci risiamo: la sindrome da “cambiamento americano” pare abbia colpito ancora. L’ennesima vittima sarebbe Duffy, la gallese che con l’album d’esordio “Rockferry” ha sbancato il mercato e contribuito all’imporsi del genere new pop-soul made in UK (assieme alle compari Amy Winehouse e Adele).
E’ la triste fine di un’era o l’inizio di un nuovo folgorante percorso? Magari entrambe le cose, chissà. Io sono confuso, non saprei da quale parte schierarmi ora come ora; perciò chiedo il vostro parere al riguardo. Dopo la consacrazione in terra americana culminata con il Grammy Award per il “Best pop vocal album” Duffy è oramai una star globale e sta raccogliendo idee ed ispirazioni per il futuro.
Siamo al punto: interrogata dal Daily Star, la classica fonte vicina all’artista ha dichiarato che c’è l’ intenzione di esplorare nuovi sentieri artistici e cimentarsi in generi diversi da quello proposto fin’ora. L’aspirazione sarebbe quella – attenzione attenzione- di partorire un disco alla Mariah Carey o Christina Aguilera. Ma…cosa? Perché?!?
Detta in parole povere: la ragazza vuole sperimentare, ora che dall’alto dei numeri che ha fatto registrare può permetterselo:
“Duffy e il suo staff sono stracontenti – e ci mancherebbe- di come sono andate le cose fino ad ora, entusiasti di aver percorso la strada del vibe anni ’60. Ma ora è tempo di guardare avanti e cambiare, impegnandosi per qualcosa di più moderno e sperimentale.”
Queste premesse sono abbastanza vaghe, non chiariscono granchè. Non si capisce esattamente cosa vogliano significare. Un disco alla Mariah Carey e alla Christina Aguilera…vuoldire un disco pieno zeppo di gemiti e rappate? O una svolta electro-pop e dance? O cos’altro? Ce la vedete voi Duffy a far quelle cose? Io stento un poco ad esser sinceri…
Sarà che sotto sotto c’è la classica virata (vedi caso Leona Lewis) fatta per adeguarsi ai gusti degli americani e alle loro tasche? Non resta che aspettare ulteriori chiarimenti o –meglio ancora- ascoltare del materiale derivato dal “nuovo corso”. Intanto ascoltiamoci (se non avete ancora la nausea dopo gli spottoni martellanti dei telefonini!) l’ultima hit di Duffy, che a ben vedere presenta già qualche piccolo elemento di distanza dalle atmosfere di Rockferry.