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Ritornano i Tortoise con “Beacons of Ancestorship”

Se i primissimi esempi di post-rock li abbiamo avuti sul finire degli anni ’80 da dei trasformati Talk Talk, solo negli anni ’90 il movimento è esploso definitivamente grazie a band come Slint (il loro “Spiderland” del 1991 è un must-have assoluto), Bark Psychosis (“Hex” del 1994) e Tortoise, prima di assumere dimensioni e forme

pubblicato 26 Marzo 2009 aggiornato 7 Settembre 2020 16:46

Se i primissimi esempi di post-rock li abbiamo avuti sul finire degli anni ’80 da dei trasformati Talk Talk, solo negli anni ’90 il movimento è esploso definitivamente grazie a band come Slint (il loro “Spiderland” del 1991 è un must-have assoluto), Bark Psychosis (“Hex” del 1994) e Tortoise, prima di assumere dimensioni e forme diverse (il post-rock epico e d’atmosfera, il math-rock, il post-metal e compagnia).

I Tortoise (che però rifiutano il termine post-rock) vanno ricordati principalmente per due album: quello che probabilmente è il loro capolavoro, “Millions Now Living Will Never Die” del 1996, e “Tnt” del 1998 in cui confluivano elementi rock, jazz, elettronica, kraut e dub. Da allora due album discreti ma abbastanza trascurabili: “Standards” (2001) e “It’s All Around You” (2004).

Ora, a cinque anni di distanza (in mezzo c’è stato uno split album di cover con Bonnie “Prince” Billy) dall’ ultima fatica discografica, la band di Chicago sta per tornare con un nuovo album, intitolato “Beacons of Ancestorship” che uscirà il 23 Giugno per la Thrill Jockey. Inutile dire che quando si tratta di maestri, l’attesa è tanta. Dopo il salto trovate per intero la loro esibizione al Werchter 2004… 30 minuti da non perdere.

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