Soundgarden, King Animal: recensione dal web e dei lettori
King Animal dei Soundgarden: le recensioni, opinioni, commenti, critica dell’album della reunion
Nati nel 1984 a Seattle, i Soundgarden sono una band rock statunitense composta da Chris Cornell, Kim Thayil e Hiro Yamamoto. Si sono sciolti nel 1997 dopo cinque Lp ed Ep e circa venti milioni di copie vendute nel mondo. Nel 2010 hanno deciso di riunirsi e ha dato l’annuncio proprio Cornell dal suo profilo Twitter. Era il 1 gennaio 2010:
“La pausa di 12 anni è finita ed è ora di ricominciare la scuola. I Cavalieri della tavola del suono sono tornati!”
A partire da quell’anno sono iniziate una serie di tappe live e concerti in giro per il mondo, una reunion che ha toccato anche l’Italia il 4 giugno 2012, all’Arena Fiera di Milano. Incidono una canzone per la colonna sonora del film “The Avengers” (Live To Rise) e il 12 novembre 2012, poco più di un mese fa, esce il loro nuovo album, King Animal.
Più di dieci anni di silenzio per poi tornare. Ma il loro comeback sarà stato degno di tutta questa attesa? I fan hanno apprezzato? E i critici hanno accolto entusiasti il nuovo disco o hanno giudicato negativamente l’album? Dateci la vostra opinione nel sondaggio e cliccate dopo il salto per leggere le recensioni sparse per il web:
Tiny Mix Tapes: Il miglior materiale dei Soundgarden evoca un’atmosfera densa di malinconia che rende i testi angoscianti di Cornell portentosi e significativi. Ma sono pochi i pezzi che evocano qualcosa nel sentirli
musicOMH.com: King Animal sarebbe stato migliore se avesse rinunciato alle pretese regali e si fosse attenuto ad essere una bestia feroce. C’era chiaramente la stoffa per un album decente qui ma da qualche parte, lungo la traiettoria, tutto è andato storto.
Chicago Tribune: Sembrano più avanzi e resti da album solisti che il materiale per un grande ritorno di una rockband
Pitchfork: Il primo album della band dal lontano 1996 somiglia al suono che avrebbe avuto un disco uscito due anni dopo, nel 1998
American Songwriter: Il livello di energia che i Soundgarden mantengono è davvero ammirevole per una band i cui componenti hanno circa cinquant’anni a l’omogeneità che si ascolta dall’album impedisce un livello di profondità e di sorprese trattenuto nei precedenti lavori del gruppo
Consequence of Sound: Problemi di produzione a parte, questo disco dimostra che i Soundgarden hanno ancora la loro forza, ma accenna anche il fatto che sono in procinto di capire come riuscire a mostrarlo ancora
Boston Globe: non c’è nulla di male in queste tredici tracce ma nemmeno qualcosa di favoloso o straordinario
Slant Magazine: L’album è più un esempio di cosa accade alle rock band di una certa età rispetto ad un ritorno trionfante: per prima cosa sono tornati in una versione più conservativa di ciò che, in primo luogo, li ha resi famosi
Magnet: Un complimento ambiguo, certo, ma in realtà le cose potevano essere ben peggiori
The A.V. Club: Non è un disastro né un capolavoro ma stuzzica i sensi in tutti i modi giusti
Alternative Press: E’ perfettamente in linea con la naturale evoluzione del gruppo, è addirittura quasi difficile credere che non sia uscito un decennio fa.
Spin: I Soundgarden hanno fatto un album con ogni tipo di connessione interna, flussi e riflussi emotivi ben ponderati
Rock Sound: King Animal non colpisce duro come il loro materiale precedente, ma è ben ritmato
Uncut: Un gradito ritorno
The Boston Phoenix: Nel complesso, King Animal, è un gradito ritorno, e anche se non reinventa la ruota, ci ricorda il perché questi ragazzi siano stati considerati gli architetti della scena di Seattle
The Guardian: Il primo nuovo album dei Soundgarden dal 1996 è sorprendentemente buono
All Music Guide: Si tratta di una reunion stupefacentemente forte e riporta il gruppo in pista, la stessa che hanno abbandonato molto tempo fa.
The Quietus: Oltre a “Been Way Too Long” non ci sono singoli evidenti qui. Piuttosto, ogni traccia assume un peso propulsivo e seducente molto più grande della somma delle sue parti se ascoltate in successione
Mojo: un risultato potente
Kerrang!: In un’epoca in cui tante classiche band tornano ma senza rischiare con del nuovo materiale, è un piacere avere i Soundgarden che vogliono scommettere e vincono