Green Day, Uno, Dos! e Tre: la trilogia, la delusione e le recensioni
Uno Dos Tre le recensioni della trilogia dei Green Day e il flop degli ultimi album della band
Uno!,’ ‘Dos!’ e ‘Tre!’ sono gli album che fanno parte della trilogia dei Green Day annunciata da tempo e rovinata dall’improvviso ricovero in rehab del leader della band, Billie Joe Armstrong. Dopo la sua scenata all’iHeart Festival, il cantante ha necessitato dell’aiuto di un centro di riabilitazione dovuto ad un abuso d’alcol. Da quel momento, ogni promozione prevista e live sono stati automaticamente cancellati. Invece gli album sono regolarmente usciti ma hanno probabilmente sofferto della mancata pubblicità da parte del gruppo.
Dati alla mano, le vendite hanno notevolmente deluso. Esemplificativo l’insuccesso dell’ultimo disco, Tre!, che ha venduto appena 58.000 copie nella prima settimana di debutto. Numeri davvero bassi per una band così conosciuta e famosa. Per loro tredicesimo posto nella Billboard 200. “Uno!”, uscito a settembre, aveva esordito con 139.000 unità, fino a toccare quota 256,000. Se il primo album è stato comunque al centro di una discreta attenzione mediatica (anche per via delle questioni private di Billie Joe), le altre due pubblicazioni hanno fallito sotto ogni punto di vista. Nemmeno i fan sono rimasti particolarmente colpiti dal loro sound e anche “The Forgotten” – rilasciato come singolo per il terzo capitolo (con relativo video) e lanciato durante l’uscita di “Breaking Dawn 2”- è servito a ben poco. Il brano non ha venduto e non ha aiutato “Tre!”. L’lp doveva uscire a gennaio 2013 ma è stato anticipato proprio dai Green Day come regali per i fan. Ci si interroga sul motivo di questo flop commerciale. Una delusione anche per il pubblico della band? Qual è stato l’errore più grande? La mancata promozione? La qualità dei pezzi? O il poco tempo trascorso tra le tre differenti uscite?
E la stampa, come ha reagito ai tre album? Qui le recensioni di “Uno!”, dopo il salto potete leggere quelle su “Dos!” e “Tre!”. Attendendo la vostra, ovviamente:
Dos! la recensione
No Ripcord: Molti dei brani di Dos! sono solo spettri senz’anima di lavoro precedente dell’età d’oro dei Green Day
Sputnikmusic: Testi terribili, musica blanda e un generale senso di noia
Consequence of Sound: ¡Dos! non è solo un sequel da dimenticare per un predecessore poco interessante, ma una scivolata giù per la scala che i Green Day hanno tentato di prolungare per oltre un decennio
musicOMH.com (UK): la seconda parte di questa trilogia dei Green Day è davvero una delusione
The A.V. Club: Dos! è il crollo di una trilogia che è risultata molto meno divertente di quanto doveva essere
Slant Magazine: Solo una manciata di brani sono veramente delle aggiunte essenziali per il catalogo Green Day.
BBC Music: Non è nemmeno accessibile ad una festa nostalgica per gli appassionati di pop-punk degli anni ’90
New Musical Express (NME): ¡Dos! è un timido passo nella giusta direzione
PopMatters: Tutto ciò che riguarda ¡Dos! è un passo avanti rispetto all’ultimo che abbiamo ascoltato, come se il disco precedente fosse una semplice prova per lo spettacolo vero e proprio
Drowned In Sound: Dos! è divertente e deve essere visto come questo, niente di più
Los Angeles Times: E ‘un ottimo album di Green Day – uno dei suoi migliori- un’ accattivante opera rivelatrice che sorprende con la sua volontà di esplorare idee
Tre! la recensione
NOW Magazine: ¡Tré! offre un paio di ballad e anche un medley di sei minuti in stile American Idiot – modelli che un tempo rappresentavano una nuova estetica per la band, ma ora suonano forzati ed esausti
Slant Magazine: Nel complesso, quando non appare noioso o imbarazzante, questo Tre! non è semplicemente all’altezza del compito di dimostrare e giustificare perché un terzo album in tre mesi fosse proprio necessario
New Musical Express (NME): Troppo spesso, ¡Tré! ricade su una formula che i Green Day hanno più o meno portato e condotto al punto di rottura
PopMatters: Avrei voluto poter chiudere il capitolo su ¡Uno!, ¡Dos!, e ¡Tré! con una valutazione più favorevole rispetto ad un “Sì, ok, non era male”
The A.V. Club: Tre! riesce suona come un esercizio di auto-riciclaggio con qualche barlume di ispirazione qua e là
The Independent on Sunday (UK): I Green Day fanno quello che hanno sempre fatto
Spin: La musica può anche essere forte e impeccabile ma qui c’è una leggerezza manca, la mancanza di passione
All Music Guide: Non è pesante come Uno! ma non è nemmeno folle come Dos!
Boston Globe: Green Day suonano ancora meglio quando sono confusi, arrabbiati e armeggiano con il tema dell’abbandono
Rolling Stone: Tre! continua dove il suo predecessore Dos! terminava