Sanremo 2013, Marta sui Tubi: “Non sarà Festival troppo nazionalpopolare”
Il gruppo folk debutta all’Ariston e spiega il perché della loro partecipazione.
Potrebbero essere la sorpresa di Sanremo 2013. Ma potrebbero anche essere considerati troppo alternativi per una kermesse canora popolare come quella che dal 12 febbraio prossimo prenderà il via in Liguria. I Marta sui Tubi sono stati intervistati da Il Corriere della Sera al quale hanno raccontato il perché hanno scelto di partecipare all’evento musicale-televisivo:
Fazio e Pagani non danno l’idea che questo sia un Festival alla Clerici, eccessivamente nazionalpopolare. Chi scrive canzoni lo fa anche per narcisismo, non per suonarle solo ai parenti. Vorrei che gli intransigenti avessero la stessa attenzione quando suoniamo nei comuni con giunte poco trasparenti. (Giovanni Gulino, cantante e fondatore della band)
Sulla stessa linea di pensiero il batterista Ivan Paolini per il quale l’edizione 2013 del Festival non sarà basata tutta sulla ‘farfallina’.
Carmelo Pipitone, chitarrista e altro fondatore della folk band nata nel 2002, ha evidenziato quanto in effetti il contesto di Sanremo sia particolare quest’anno viste le presenze di Almamegretta, Silvestri, Gazzé ed Elio. Poi ha scherzato sul nome Marta sui tubi che per alcuni fan è l’anagramma di ‘i masturbati‘ (ma c’è una ‘u’ di troppo):
Per un certo periodo c’eravamo inventati che Marta era una ragazza che ci siamo palleggiati. In realtà è un nome nato in modo provvisorio, agli esordi, ci piaceva l’idea di legare una parola a un nome di donna tipo Alice in Chains o Marlene Kuntz.
Sul palco dell’Ariston i Mara sui tubi canteranno Dispari, brano dedicato alla superficialità dei rapporti nell’era della digitalizzazione e il cui testo cita Oscar Wilde, i Sonic Youth, i Motorpsycho e Mallarmé e Vorrei, sul desiderio di riconciliazione col mondo.