Alessandra Amoroso Cinque passi in più – Anteprima nuovo album
Cinque passi in più il nuovo album di Alessandra Amoroso – Ascolta le anteprime e leggi le prime opinioni su Soundsblog
Uscirà il 5 dicembre il nuovo lavoro di Alessandra Amoroso. Non è un vero e proprio album inedito: ci saranno cinque nuovi pezzi e il live al Forum di Assago.
Il sito Deejay.it permette di ascoltare un’anteprima dei suoi pezzi. Ecco i titoli: Prenditi cura di me, E’ vero che vuoi restare, Ti aspetto, L’altra metà di te e Succede.
Tranne il singolo già pubblicato, si possono ascoltare circa due minuti per ogni brano. Non si può, quindi, aveva una vera e propria idea di quello che sarà il prodotto globale, ma dopo il salto, potete leggere una brave opinione iniziale, in attesa del 5 dicembre 2011:
Premessa obbligatoria: non sono prevenuto nei confronti dei talent show, non guardo con antipatia i cantanti usciti dai vari X Factor o Amici di Maria De Filippi. Ascolto le canzoni e poi mi formo un’idea. Emma Marrone, Marco Mengoni, Noemi e anche Alessandra Amoroso sono alcuni degli esempi di artisti che reputo potenzialmente capaci di cantare. Poi, i brani che pubblicano non sempre possono piacere o convincere. Altra -ultima- considerazione: le ballad o i pezzi lenti che parlano d’amore non li critico a priori nè li guardo con sufficienza. Anzi, mi convincono forse più facilmente.
Perchè tutto questo? Per non essere equivocato o accusato di snobismo se giudico queste cinque anteprime come “cinque passi indietro” (e non “In più”) di Alessandra Amoroso. Non è un vero e proprio album ma, ad esclusione di “E’ vero che vuoi restare” (non esaltante, non inascoltabile), le altre quattro tracce mi sembrano quasi B Side inserite e spacciate come inediti solo per dare vita a questo progetto natalizio. E questo è un peccato. Più volte abbiamo letto (anche da parte di fan!) un malcontento per una certa banalità nei testi che canta la Amoroso. Purtroppo, in questo caso appare davvero evidente una poca attenzione e cura dei brani. E parlo sempre e solo delle anteprima ascoltate finora.
“Prenditi cura di me“, per esempio, è una canzone molto banale. Che parla di temi difficili da cantare. Non sbarrate gli occhi: non intendo dire che un lamento d’amore o la paura di lasciarsi andare dopo una delusione sentimentale siano argomenti complicati. Diventa difficile trattarli senza cadere nel “già sentito”, nello scontato o, appunto, nel banale. E questo è il caso negativo da prendere in considerazione. Deprime sentire “Nel mio cuore deluso solo tu ci puoi entrare” o “Considera il fatto che sono impaurita dal l’ultima storia per come è appassita, mi sento confusa, ti chiamo domani è che sono un disastro nei rapporti sociali”. Infine il ritornello “Prenditi cura di me, l’amore vuole attenzione, mi basta un piccolo gesto di affetto inatteso e io mi sciolgo nel mare”. Questa canzone, davvero, non risparmia un solo luogo comune.
“Ti aspetto” non cambia affatto. “In fondo è meglio non parlare (…) di questo nuovo amore complicato”, “Mi piace tanto come muovi la bocca, poi mi confondi con la tua ruvida dolcezza”. Non vi basta? “Amore da non respirare, amore che ti scappa di mano e non si riesce a fare andare piano”. E “L’altra metà di te“? Incertezza, anche in questo caso d’amore: “Il tuo corpo è la mia stanza e ho le chiavi per entrare, fammi spazio sul divano che ora è ora di volare”. In “Succede“, si racconta di una storia finita: “Senza di te non posso vivere” e “Porti via una parte anche di me” sono alcuni passaggi di dolore nel momento della fuga del proprio amato, mentre prepara le valigie per andarsene una volte per tutte.
Dispiace accorgersi di un progetto che, davvero, non aggiunge nulla di nuovo ma, anzi, mostra una cantante probabilmente capace ma intrappolata in canzoni davvero troppo, troppo permeate di banalità e già sentito.
Cinque passi in più? Solo numerici, mi sa…