Alessio Bernabei, Senza filtri: recensione album
Senza filtri, Alessio Bernabei: la recensione del disco su Blogo.it
Ciuffo invidiabile, leader dei Dear Jack, Alessio Bernabei è diventato celebre grazie al successo ottenuto ad Amici 2013-2014. Poi, un anno dopo circa, nel settembre 2015, la decisione del cantante di lasciare il gruppo e di concentrarsi su una carriera solista. Nel 2016 esce il suo primo album tutto da solo: Noi siamo infinito, trainato dal singolo omonimo, in gara al Festival di Sanremo di quell’anno. Ed ecco, a distanza di due anni, il suo atteso secondo lavoro, Senza filtri.
Via il ciuffo, nuovo taglio per l’ex leader della band e un progetto che contiene solo sei canzoni, anticipato dal pezzo “Ti ricordi di me“, piacevole antipasto del disco. Lo stesso Alessio gioca, scherza e ironizza, nel testo della canzone, chiedendo al pubblico se si ricorda ancora di lui “rimarrò per sempre il caro Jack” di passata memoria. Un pezzo accattivante e orecchiabile fin dal primo ascolto che ha provato a prendere le distanza dal sound precedente.
“Non ti preoccupare” è una canzone fedele allo stile pop, dedica d’amore alla propria amata, nonostante i problemi di comunicazione. “Messi e Ronaldo“, secondo singolo del disco, parte da una metafora calcistica per parlare di fiducia e complicità in un rapporto d’amore. “Piacere sono Alessio sto dalla tua parte” ricorda Bernabei, puntando ad un pezzo volutamente “autobiografico”.
“La ca**o di fine del mondo“, nonostante il titolo che incuriosisce, scivola via senza trovare una propria identità o restare particolarmente in mente. “Come dici tu” punta ad un ritornello che entri in testa con il ripetuto “tututututututu” con una evidente leggerezza del cantato e parlato.
Si chiude, in maniera più efficace, con la malinconica “Avanti un altro“, dove tornano i problemi nel rapporto d’amore ma il sound risulta più intenso e immediato, fin dal primo ascolto.
Senza filtri è un disco che ha il sapore del ponte tra il passato e il futuro artistico di Alessio Bernabei. Sono presenti rimandi al passato, momenti autobiografici, una sorta di transizione tra il precedente disco solista del 2016 e quello che arriverà nei prossimi mesi. Una ricerca di identità “in itinere”.
Ti ricordi di me? Sì, Alessio. Sta a te, ora, fare in modo che resti così.