Amici 13, Grazia Di Michele contro X Factor: “Nascono piccoli divi che cambiano continuamente personalità”
Grazia Di Michele contro X Factor e loda il lavoro di Moreno, Emma Marrone, Alessandra Amoroso e Pierdavide Carone
Anche, quest’anno, a pieno titolo nel gruppo dei docenti di canto, Grazia Di Michele ha rivelato che avrebbe partecipato volentieri ad Amici se fosse stata una giovane cantautrice (Fonte Il Giornale Off):
Se fossi me stessa sì, se decidessi di andarci con le mie canzoni e con le mie storie lo farei. Non ci andrei soltanto per trovare un modo per avere un effetto mediatico forte facendo qualcosa che non mi appartiene. Quando c’ero io, per esempio, è passato Pierdavide Carone, un ragazzo meraviglioso, un cantautore, ha fatto le sue cose con la sua sensibilità, nessuno gli ha posto un limite o una condizione, e così ha fatto Moreno Donadoni, che è un rapper, l’anno scorso. Se uno va a dire quello che ha da dire, perché no? Ad Amici non ti fanno i fumi, i trucchi, i vestiti, le scenografie, i ragazzi ci vanno impigiamati!
L’interprete ci va giù pesante con il diretto concorrente (X Factor) che creerebbe delle popstar in miniatura senza una personalità definita e in balia degli eventi:
Amici non è X Factor perché a X Factor ne fanno già dei piccoli divi, dei piccoli artisti quando non lo sono. Amici invece è un’accademia, dove studiano e si preparano. Pierdavide Carone ci è andato scrivendo una canzone, dopo aver lavorato molto su se stesso, ed è uscito da Sanremo con Dalla che si è innamorato di lui. Lo stesso può valere per Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Moreno, ragazzi che fanno un percorso didattico molto grosso e tirano fuori le loro personalità, sono aiutati ma nessuno li concia come non sono, anzi! Hanno dei pigiami, io li chiamo così, hanno delle tute proprio per essere uno uguale all’altro. X Factor è più artificiale perché tende immediatamente a trattarli come piccoli artisti. Tra l’altro fanno anche dei casini, perché cambiano continuamente la personalità attraverso abbigliamenti diversi, capelli diversi, è un macello.
Un effetto disastroso sui ragazzi che rischiano di vedersi sfumare una carriera ancora agli arbori:
Non lo so quantificare perché non l’ho vissuto, penso ci siano ragazzi che sanno gestire quest’esperienza e ragazzi che non la sanno gestire. Per mia esperienza personale sono di più quelli che la sanno gestire. In questi anni ho visto tanti ragazzi finire in compagnie teatrali importanti, nei musical, in Notre Dame, me li ritrovo dappertutto, in compagnie americane di ballo, sto parlando di ballerini e di attori. Sono ragazzi che hanno utilizzato l’esperienza in maniera sana, poi ci sono quelli che si perdono. Anch’io ho fatto l’Accademia Nazionale di Danza e sono uscite poche ballerine da lì…