Amici 19, Skioffi: “Non sono un criminale, mi piace scrivere cose strane”
Il rapper si giustifica dopo le polemiche per i suoi testi sessisti: “In Yolandi mi sono immedesimato nella mente di uno psicopatico, è un film in musica”
Nel corso del daytime di Amici 19 di martedì 19 novembre si è parlato anche delle polemiche per i testi di alcune canzoni di Skioffi, il rapper in lizza per un banco nella scuola. Infatti, l’aspirante allievo, accusato di aver scritto frasi sessiste, violente ed offensive, già il 14 novembre scorso, prima ancora della puntata mandata in onda sabato 16 novembre (quindi prima della formazione della classe), si è giustificato così davanti alla produzione e a Maria De Filippi:
Non so che dire. ‘Sta cosa mi pugnala da anni e, a quanto pare, continua a tormentarmi. Non so più come liberarmene. Sarà sempre così.
Skioffi ha spiegato che quella raccontato nel pezzo Yolandi “è una storia inventata, è un film messo in musica“:
Racconta di una coppia, lei tradisce lui e alla fine del pezzo lui ammazza lei. Volevo far apparire tutt’altro rispetto a quello che si dice, fare una cosa contro la violenza. Comunque sia, avendo scritto un brano molto diretto, crudo, senza censure, portando la massima realtà del linguaggio e immedesimandomi nel personaggio è tranquillamente fraintendibile. L’ho spiegato per tre anni, ma nessuno l’ha capito. Sarà sempre così, qua dentro e là fuori (…) Io so cosa ho nella testa, non sono un criminale. Mi sono immedesimato nella mente di uno psicopatico. Mi sono chiesto come avrei scritto questa cosa se fossi stato uno psicopatico e l’ho scritta nel modo più crudo possibile.
Sul suo passato musicale, Skioffi ha detto:
Vengo da un passato dove ho fatto musica trap trash, con testi volutamente espliciti. Da un anno a questa parte, capendo e crescendo, ho cercato di buttare tutto. Già sapevo che l’avrei fatto. E’ una cosa che mi porterò sempre dietro (…) Non significa odiare le donne. Ho fatto così e il mio pubblico si è sempre divertito. Le mamme hanno portato sempre i loro figli ai miei concerti. Le mamme hanno sempre capito il mio personaggio. I miei spettacoli erano cabaret, non erano rap. Da quando ho fatto il pezzo Yolandi tutto è cambiato. Che devo fare? Cerco di andare avanti, di dimenticare le cose, ma entro qua dentro e si riparte daccapo. A sto punto me ne stavo a casa. Tanto, se dovessi entrare… è un casino. È un anno che cerco di cambiare la mia vita.
Incalzato dalla De Filippi, comunque sicura del fatto che il ragazzo non pensasse le cose scritte (“altrimenti le avresti fatte e oggi non saresti qui“), ha concluso:
Mi piace scrivere cose strane, raccontare storie folli. L’ho sempre fatto. Quella volta l’ho fatto e ho esagerato forse un po’ troppo. Non sono un maschilista (…) Quando avevo scritto quei pezzi avevo due dischi. Ne avevo uno serio, pop, e uno trap trash. Parlandone con i produttori mi hanno detto: “Questo è vincente, è trash. Così non lo fa nessuno. Fai questo e avrai il tuo successo”. Ho seguito quel consiglio e sono esploso: ho fatto 4 milioni di views, Spotify, il tour in Italia. Quindi era andato bene così, però a me piaceva di più l’altro album.
Skioffi sarà espulso, punito o assolto? La produzione ha preso una decisione, che però sarà comunicata successivamente, probabilmente nello speciale di sabato prossimo.