Amy Winehouse, film criticato dall’ex fidanzato: “Immagine distorta della vita di Amy”
Anche Reg Traviss non ha gradito il risultato finale del film Amy, presentato a Cannes 2015.
Amy, il film documentario su Amy Winehouse prima della sua improvvisa scomparsa, sta dividendo. Se la critica ha apprezzato la pellicola -Vanity Fair l’ha descritto “come notevole” mentre Variety lo definisce “un successo per la sua” intimità e intelligenza- purtroppo non sta ottenendo lo stesso consenso da parte delle persone che hanno fatto parte della vita della cantante. Nelle settimane scorse vi abbiamo riportato il commento del padre Mitch, offeso dalla sua figura paterne ritratta nel film:
“Mi sono sentito male quando ho visto per la prima volta il film. Amy si sarebbe infuriata. Questo non è quello che avrebbe voluto. Io sono dipinto come un padre assente durante i suoi ultimi anni. Dà l’impressione che la famiglia non ci sia stata”
Adesso, a parlare è stato anche Reg Traviss, l’ultimo fidanzato di Amy prima che morisse. L’uomo descrive il progetto finale del film come qualcosa di orchestrato con cura:
“Amy era una persona reale, e ciò che i documentaristi hanno fatto – come tanti altri prima di loro – è effettivamente un attacco. Hanno preso il suo nome e sfruttato il suo talento per i propri fini, senza prendersi la responsabilità di riflettere sulla vera persona che era.”
Un commento duro che Traviss ha fatto solo dopo aver visto il film. Precedentemente, come specificato, non aveva avuto alcun dubbio di non potersi fidare del regista. Ma adesso quello che ha potuto constatare con i suoi occhi è solamente
“un film biografico romanzato attorno a una rappresentazione distorta della vita di Amy. Mi sconvolge che questo film possa plasmare il ricordo della gente. Il film non ha semplicemente catturato il suo vero carattere. C’erano molti strati di lei, è ciò che l’ha resa una persona così attraente e affascinante”
Via | People