Home Annalisa Minetti: “Sanremo 2013? Ora che Mazzi non c’è più, spero di tornare”

Annalisa Minetti: “Sanremo 2013? Ora che Mazzi non c’è più, spero di tornare”

Annalisa Minetti sulla sua carriera come cantante, l’esclusione da Sanremo per la propria cecità, i pessimi manager e la volontà di ritornare sul palco dell’Ariston

pubblicato 26 Settembre 2012 aggiornato 20 Febbraio 2021 14:10

Come raccontato al settimanale Vanity Fair, Annalisa Minetti ha vissuto i trionfi delle Paralimpiadi di Londra come un riscatto per il mancato successo come cantante:

Una bella rivincita, sì. La pista è uguale per tutti, lì non potevano polemizzare, dire di me quello che hanno detto a Sanremo (vincitrice delle Nuove Proposte 1998, ndr): “Ha vinto perché è cieca e ha impietosito il pubblico”. Ecco, questa vittoria la sento più giusta e mia di quell’altra. Infatti mi sento più atleta che cantante. Cantare per me è come respirare. Correre è frutto della mia volontà. In pista le mie fragilità non esistono più, mi sento tranquilla, forte, serena. La più figa del mondo.

L’atleta ha idee ben chiare sul suo futuro:

Un varietà in Tv dove poter finalmente far sentire e vedere quello che so fare. Cantare un pezzo di Jovanotti, duettare con la Pausini… Insomma, avere più soddisfazioni. Mentirei se dicessi che ho avuto quello che meritavo. Anche se mi considero comunque fortunata, la verità è che mi sono accontentata: canto nelle piazze e non vendo un disco.

L’ex Miss Italia è stata seguita da discografici per nulla preoccupati del suo avvenire:

Puoi essere bravo, ma se sei gestito male non ce la fai. I miei manager sono stati pessimi, cavalcando la mia condizione di non vedente mi hanno danneggiato, perché la gente dopo un po’ si è giustamente stufata. Avessi avuto una produttrice come Caterina Caselli, avrei sicuramente fatto una carriera diversa.

La polemica con Panariello per la propria esclusione da Sanremo 2006 brucia ancora:

Fu il mio manager dell’epoca a riferirmi, probabilmente esagerando, che non mi volevano perché sul palco ho sempre bisogno di un accompagnatore. Mi arrabbiai, e la pagai cara: non solo non andai al Festival ma Gianmarco Mazzi, il direttore artistico, mi disse in faccia che – finché ci sarebbe stato lui – io con Sanremo avevo chiuso.

Qualcosa, però, adesso sembra cambiato:

Ogni anno, spesso consapevole che non mi avrebbero preso: la mia credibilità discografica è ai minimi termini. Ora che Mazzi non c’è più, spero di tornare. Quel palco mi manca.

Foto © TM News

Annalisa