Antonio Maggio a Soundsblog: “L’Equazione? Tante sensazioni positive. Il featuring con Clementino è venuto molto f*go”
L’intervista ad Antonio Maggio per l’uscita dell’album L’Equazione
Abbiamo incontrato Antonio Maggio in occasione dell’uscita del nuovo cd, L’Equazione. Il cantautore pugliese, che ha dato già ufficialmente via agli Instore Tour (14 maggio a Genova, giovedì 15 a Lecce, venerdì 16 a Bari, martedì 20 a Napoli, mercoledì 21 a Catania, giovedì 22 a Palermo e venerdì 23 a Torino) si è raccontato, come non mai, in una lunga intervista per tutti i lettori di Soundsblog.it.
A poche ore dall’uscita dell’album, quali sono le emozioni di questo tuo secondo debutto?
Questa notte non ho dormito tantissimo. C’era tanta attesa da parte mia, tante sensazioni belle e positive.
Ho letto che ti sei sfogato anche su Facebook…
Sai, i social network sono parte integrante del nostro lavoro. E’ giusto dare, anche attraverso essi, le notizie. Mi dicono che il secondo sia l’album delle conferme. Speriamo mi confermi.
Il fatto che i pezzi scritti siano frutto della tua penna, ti responsabilizza ancor di più?
La metà dei brani del disco sono scritti a due mani con Simone Perrone, un mio ex amico del liceo. E’ l’unico co-autore presente perché oltre ad essere legati da una forte amicizia c’è grande sintonia musicale. Non credo che mi responsabilizzi di più. Di sicuro c’era alla base una responsabilità maggiore. Il fatto di aver fatto bene col primo cd comporta delle responsabilità..Ripetersi è più difficile che farlo la prima volta. Si dice solitamente che la seconda volta è più lunga…(ride, ndb)
Il duetto con Clementino… cosa vi accomuna oltre le radici del Sud?
A Clementino l’ho conosciuto proprio in questi uffici (quelli della Universal Music Italy a Milano, ndb) ormai un annetto fa. E’ scoccato subito un ottimo feeling che si è trasformato in un bel rapporto di amicizia che, a sua volta, si è tramutata in questa collaborazione. Non era in programma. Ma è nata per caso in studio mentre registravo il brano Stanco. Cercavo delle soluzioni per evolvere il brano. Ho chiamato Clemente, dopo cinque ore è arrivato il pezzo rappato. Mi ha sorpreso, non pensavo fosse così veloce. Avevo ragione perché il featuring è venuto davvero figo. Son molto contento.
A proposito di rap, invece, hai collaborato con Moreno nel suo nuovo album…
Quando vieni invitato da un amico come Moreno c’è una doppia soddisfazione assieme ad altri grandi ospiti come Fiorella Mannoia, J-Ax, Alex Britti. E’ stata una bella soddisfazione per me da subito ci eravamo messi d’accordo su cosa raccontare con questo Interruttore generale, una canzone che omaggia il cantautorato italiano e un invito ad aprire le orecchie… dobbiamo mitizzare i grandi che ci son stati prima di noi senza dimenticare che anche loro in principio son stati dei giovani.
E, invece, sulla scelta mirata ad omaggiare Modugno?
Per tre motivi: La donna riccia non era una canzone tanto scontata. Domenico Modugno ha vissuto a San Pietro Vernotico, dove sono nato. Anche se sono di Squinzano (non essendoci l’ospedale son nato in quello più vicino) e poi perché è in dialetto salentino a rimarcare le mie origini e radici.
A proposito di Salento, hai visto per caso la performance di Emma all’Eurovision Song Contest?
Il disco è uscito oggi però, in realtà, non ho iniziato a promuoverlo oggi. Già nei giorni scorsi mi hanno fatto fare dei bei giri di promozione. Non ho avuto ancora modo e tempo di vedere l’esibizione ma conto di farlo nelle prossime ore.
Arrivi da X Factor, secondo te, i talent sono l’unica strada per i giovani per sfondare nel mondo della musica?
Non sono sicuramente l’unica strada, però, è ovvio che rappresentano una tappa molto importante per la formazione dei giovani specialmente se sfruttati nel post talent nella maniera più giusta. Un’esperienza del genere ti permette di crescere e maturare come è stato con gli Aram Quartet. Se si ha la consapevolezza che il cammino parte dopo il talent risultano una scuola importante e formativa.
11 tracce de L’Equazione. A fine percorso sei riuscita finalmente a risolverla?
Io ci sto provando e sto facendo leva in chi ascolterà il disco per porsi dei punti interrogativi, delle domande. C’è bisogno di tanta razionalità per risolvere l’equazione con se stessi. Noi italiani abbiamo sempre tirato fuori storicamente dal nulla grandi capolavori rimboccandoci le maniche. Questa cosa la canto nel primo brano, Lo sai che lo so, un omaggio a noi italiani.
Come riesci a tradurre queste tue esperienze di vita in parole per i tuoi testi?
In realtà non c’è un criterio. A volte nasce prima la musica, poi un giro d’accordi, altre volte un input di testo su cui poi sviluppare tutta la canzone. La maggior parte degli input nasce per caso… quando poi magari c’è da chiudere il brano mi ci metto con impegno.
Secondo te i cantautori di oggi possono essere considerati dei poeti moderni in grado di veicolare messaggi importanti magari rivolti ai giovani…
I poeti son altri, li lasciamo fare a loro. Noi abbiamo questa opportunità di portare a chi ascolta le nostre canzoni tre quattro minuti di svago, positività.
Ritornerai al Music Summer Festival?
Mi farebbe molto piacere perché l’anno scorso è stata un’esperienza bellissima in Piazza Del Popolo, piena di gente.
In questi giorni stai incontrando i tuoi fan negli Instore a oltre un anno di assenza dalla promozione del precedente album, cosa dovranno aspettarsi?
Si raccontano le canzoni dell’album, come sono nate, qualcosa che c’è dietro. Saranno degli incontri in cui mi farà piacere sentire le prime impressioni sugli ascolti dei pezzi del cd.