Aspettando Sanremo 2014, le 10 canzoni più belle di sempre del Festival (testi e video)
Aspettando l’inizio dell’edizione 2014, proviamo a scegliere i brani più belli
Mancano pochi giorni all’inizio del Festival di Sanremo 2014 e tutto è pronto. I nomi dei cantanti Big in gara e delle Nuove Proposte sono già stati resi noti da settimane, anche gli ospiti (internazionali e italiani) sono stati rivelati (tranne eventuali sorprese dell’ultimo minuto). I pronostici vedono favoriti alla vittoria Francesco Renga e Noemi, seguiti da Arisa e Giusy Ferreri. Scopriremo solo nella finalissima di sabato 22 febbraio se le previsioni erano azzeccate.
Nell’attesa di ascoltare i 28 inediti di quest’anno, abbiamo provato a scegliere le dieci canzoni più belle di tutte le edizioni del Festival. Un’impresa impossibile, nella quale so già che avrò dimenticato alcuni pezzi classici del repertorio. Ma proviamoci, insieme, a definire i brani indimenticabili della kermesse in questo speciale post. L’ordine dei brani è assolutamente casuale e senza alcuna graduatoria.
Mia Martini, Gli uomini non cambiano (1992)
Sono stata anch’io bambina
Di mio padre innamorata
Per lui sbaglio sempre e sono
La sua figlia sgangherata
Ho provato a conquistarlo
E non ci sono mai riuscita
E lottato per cambiarlo
Ci vorrebbe un’altra vita.
La pazienza delle donne incomincia a quell’età
Quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
E ti perdi dentro a un cinema
A sognare di andar via
Con il primo che ti capita e ti dice una bugia.
Gli uomini non cambiano
Prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola
Gli uomini ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché
Invece, gli uomini ti uccidono
E con gli amici vanno a ridere di te.
Piansi anch’io la prima volta
Stretta a un angolo e sconfitta
Lui faceva e non capiva
Perché stavo ferma e zitta
Ma ho scoperto con il tempo
E diventando un po’ più dura
Che se l’uomo in gruppo è più cattivo
Quando è solo ha più paura.
Gli uomini non cambiano
Fanno i soldi per comprarti
E poi ti vendono
La notte, gli uomini non tornano
E ti danno tutto quello che non vuoi
Ma perché gli uomini che nascono
Sono figli delle donne
Ma non sono come noi
Amore gli uomini che cambiano
Sono quasi un ideale che non c’è
Sono quelli innamorati come te
Loretta Goggi, Maledetta primavera (1981)
Voglia di stringersi e poi
vino bianco, fiori e vecchie canzoni
e si rideva di noi
che imbroglio era
maledetta primavera.
Che resta di un sogno erotico se
al risveglio è diventato un poeta
se a mani vuote di te
non so più fare
come se non fosse amore
se per errore
chiudo gli occhi e penso a te.
Se
per innamorarmi ancora
tornerai
maledetta primavera
che imbroglio se
per innamorarmi basta un’ora
che fretta c’era
maledetta primavera
che fretta c’era
se fa male solo a me.
Che resta dentro di me
di carezze che non toccano il cuore
stelle una sola ce n’è
che mi può dare
la misura di un amore
se per errore
chiudi gli occhi e pensi a me.
Se
per innamorarmi ancora
tornerai
maledetta primavera
che importa se
per innamorarsi basta un’ora
che fretta c’era
maledetta primavera
che fretta c’era
maledetta come me.
Lasciami fare
come se non fosse amore
ma per errore
chiudi gli occhi e pensa a me.
Che importa se
per innamorarsi basta un’ora
che fretta c’era
maledetta primavera
che fretta c’era
lo sappiamo io e te
Na, na, na, na , na , na,
na, na, na, na, na, na,
maledetta primavera
na, na, na, na, na, na…
Massimo Ranieri, Perdere l’amore (1988)
e adesso andate via
voglio restare solo
con la malinconia
volare nel suo cielo
non chiesi mai chi eri
perchè segliesti me
me che fino a ieri
credevo fossi un re
Perdere l’amore
quando si fa sera
quando tra i capelli
un po’ di argento li colora
rischi di impazzire
può scoppiarti il cuore
perdere una donna
e avere voglia di morire
Lasciami gridare
rinnegare il cielo
prendere a sassatetutti i sogni
ancora in volo
Li farò cadere ad uno ad uno
spezzerò le ali del destino
e ti avrò vicino
Comunque ti capisco
e ammetto che sbagliavo
facevo le tue scelte
chissà che pretendevo
e adesso che rimane
di tutto il tempo insieme
un uomo troppo solo
che ancora ti vuole bene
Perdere l’amore
quando si fa sera
quando sopra il viso
c’è una ruga che non c’era
provi a ragionare
fai l’indifferente
fino a che ti accorgi
che non sei servito a niente
E vorresti urlare
soffocare il cielo
sbattere la testa mille volte
contro il muro
respirare forte il suo cuscino Dire è tutta colpa
del destino
se non ti ho vicino
Perdere l’amore
maledetta sera
che raccoglie i cocci
di una vita immaginaria
pensi che domani
è un nuovo giorno
ma ripeti non me l’aspettavo
non me l’aspettavo
Prendere a sassate
tutti i sogni ancora in volo
Li farò cadere ad uno ad uno
spezzerò le ali del destino
e ti avrò vicino
Perdere L’amore
Riccardo Cocciante, Se stiamo insieme (1991)
Ma quante storie
ho già vissuto nella vita
e quante programmate chi lo sa
sognando ad occhi aperti
storie di fiumi
di grandi praterie senza confini
storie di deserti
e quante volte ho visto
dalla prua di una barca
tra spruzzi e vento
l’immensità del mare
spandersi dentro
e come una carezza calda
illuminarmi il cuore
E poi la neve bianca
gli alberi gli abeti
l’abbraccio del silenzio
colmarmi tutti i sensi
sentirsi solo e vivo
tra le montagne grandi
e i grandi spazi immensi
E poi tornare qui
riprendere la vita
dei giorni uguale ai giorni
discutere con te
tagliarmi con il ghiaccio
dei quotidiani inverni
no non lo posso accettare
Non è la vita che avrei voluto mai
desiderato vivere
non è quel sogno
che sognavamo insieme
fa piangere
eppure io non credo questa sia
l’unica via per noi
Se stiamo insieme
ci sarà un perché
e vorrei riscoprirlo stasera
Se stiamo insieme
qualche cosa c’è
che ci unisce ancora stasera
Mi manchi sai
mi manchi sai
E poi tornare qui
riprendere la vita
che sembra senza vita
discutere con te e consumar così
i pochi istanti eterni
no non lo posso accettare
che vita è restare qui
a logorarmi in discussioni sterili
giocar con te
a farsi male il giorno
di notte poi rinchiudersi
eppure io non credo questa sia
l’unica via per noi.
Se stiamo insieme
ci sarà un perché
e vorrei riscoprirlo stasera
Se stiamo insieme
qualche cosa c’è
che ci unisce ancora stasera
Mi manchi sai
mi manchi sai…
Amedeo Minghi e Mietta, Vattene Amore (1990)
Vattene Amore,
che siamo ancora in tempo.
Credi di no?
Spensierato,
sei contento!
Vattene Amore,
che pace più non avrò,
nè avrai.
Perderemo il sonno,
credi di no?
I treni e qualche ombrello,
pure il giornale leggeremo male,
Caro vedrai..
ci chiederemo come mai
il mondo…. sa tutto di noi…
Magari ti chiamerò:
” Trottolino Amoroso, Dudu dadadà”
Ed il tuo nome sarà
il nome di ogni città.
Di un gattino annaffiato
che miagolerà
il Tuo nome sarà
su un cartellone che fà
della pubblicità.
Sulla strada per me,
ed io col naso in sù…
la testa ci sbatterò…
sempre là..
sempre Tu…
ancora un altro pò…
E poi…
ancora non lo so.
Vattene Amore
Mio barbaro invasore
credi di no?
Sorridente truffatore,
vattene un pò,
che pace più non avrò,
nè avrai.
Vattene,
o saranno guai.
E piccoli incidenti,
caro vedrai..
la stellare guerra che ne verrà..
il nostro Amore sarà lì,
tremante e brillante così..
Ancora ti chiamerò:
” Trottolino Amoroso, Dudù dadadà ”
E il tuo nome sarà
il freddo e l’oscurità.
Un gattone arruffato
che mi graffierà..
il tuo Amore sarà
un mese di siccità
e nel Cielo non c’è
pioggia fresca per me,
ed io col naso in sù
la testa ci sbatterò..
sempre là..
sempre tu..
ancora un altro pò..
e poi,
ancora non lo so.
Magari ti chiamerò:
” Trottolino Amoroso, Dudù dadadà ”
e il Tuo nome sarà,
il nome di ogni città.
Di un gattino annaffiato che
miagolerà,
il Tuo nome sarà
su un cartellone che fa
della pubblicità
sulla strada per me
ed io col naso in sù..
la testa ci sbatterò..
sempre là..
sempre Tu…
ancora un altro pò.
E poi….
ancora non lo so….
Laura Pausini, La solitudine (1993)
Marco se n’è andato e non ritorna più
Il treno delle 7:30 senza lui
È un cuore di metallo senza l’anima
Nel freddo del mattino grigio di città
A scuola il banco è vuoto, Marco è dentro me
È dolce il suo respiro fra i pensieri miei
Distanze enormi sembrano dividerci
Ma il cuore batte forte dentro me
Chissà se tu mi penserai
Se con i tuoi non parli mai
Se ti nascondi come me
Sfuggi gli sguardi e te ne stai
Rinchiuso in camera e non vuoi mangiare
Stringi forte al te il cuscino
Piangi non lo sai
Quanto altro male ti farà la solitudine
Marco nel mio diario ho una fotografia
Hai gli occhi di bambino un poco timido
La stringo forte al cuore e sento che ci sei
Fra i compiti d’inglese e matematica
Tuo padre e suoi consigli che monotonia
Lui col suo lavoro ti ha portato via
Di certo il tuo parere non l’ha chiesto mai
Ha detto un giorno tu mi capirai
Chissà se tu mi penserai
Se con gli amici parlerai
Per non soffrire più per me
Ma non è facile lo sai
A scuola non ne posso più
E i pomeriggi senza te
Studiare è inutile tutte le idee
Si affollano su te
Non è possibile dividere
La vita di noi due
Ti prego aspettami amore mio
Ma illuderti non so
La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me
È l’inquietudine di vivere
La vita senza te
Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due
Eros Ramazzotti, Adesso Tu (1986)
Nato ai bordi di periferia
dove i tram non vanno avanti più
dove l’aria è popolare
è più facile sognare
che guardare in faccia la realtà
quanta gente giovane va via
a cercare più di quel che ha
forse perché i pugni presi
a nessuno li ha mai resi
e dentro fanno male ancor di più
ed ho imparato che nella vita
nessuno mai ci da di più
ma quanto fiato quanta salita
andare avanti senza voltarsi mai
e ci sei adesso tu
a dare un senso ai giorni miei
va tutto bene dal momento che ci sei
adesso tu
ma non dimentico
tutti gli amici miei
che sono ancora là
e ci si trova sempre più soli
a questa età non sai…non sai
ma quante corse ma quanti voli
andare avanti senz’arrivare mai
e ci sei adesso tu
al centro dei pensieri miei
la parte interna dei respiri tu sarai
la volontà
che non si limita
tu che per me sei già
una rivincita
adesso sai chi è
quell’uomo che c’è in me
nato ai bordi di periferia
dove non ci torno quasi più
resta il vento che ho lasciato
come un treno già passato
oggi che mi sei accanto
oggi che si sei soltanto
oggi che ci sei
adesso tu
Giorgia, E poi (1994)
E poi e poi
e poi sarà come morire
cadere giù non arrivare mai
e poi sarà e poi sarà come bruciare
nell’inferno che imprigiona.
E se ti chiamo amore
tu non ridere se ti chiamo amore.
E poi e poi
e poi sarà come morire
la notte che, che non passa mai
e poi sarà e poi sarà come impazzire
in un vuoto che abbandona.
E se ti chiamo amore
tu non ridere se ti chiamo amore.
Amore che non vola
che ti sfiora il viso e ti abbandona
amore che si chiede
ti fa respirare e poi ti uccide
e poi e poi ti dimentica
ti libera e poi e poi
la notte che, che non passa mai
la notte che, che non passa mai.
E poi e poi
e poi sarà come sparire
nel vuoto che, che non smette mai
e poi sarà e poi sarà come morire
se vorrai andare via.
Se ti chiamo amore
tu non ridere se ti chiamo amore.
Amore che non vola
che ti sfiora il viso e ti abbandona
amore che si chiede amore che si spiega
ti fa respirare e poi ti uccide
e poi e poi ti dimentica
ti libera e poi e poi
la notte che, che non passa mai
la notte che, che non passa mai.
Gigliola Cinquetti, Non ho l’età (1964)
Non ho l’età
Non ho l’età per amarti
Non ho l’età per uscire sola con te
E non avrei
Non avrei
Nulla da dirti
Perché, tu sai
Molte più cose di me
Lascia che io viva
Un amore romantico
Nell’ attesa
Che venga quel giorno
Ma ora no
Non ho l’età
Non ho l’età per amarti
Non ho l’età per uscire sola con te
Se tu vorrai
Se tu vorrai
Aspettarmi
Quel giorno avrai
Tutto il mio amore per te
Lascia che io viva
Un amore romantico
Nell’ attesa
Che venga quel giorno
Ma ora no
Non ho l’età
Non ho l’età per amarti
Non ho l’età per uscire sola con te
Se tu vorrai
Se tu vorrai
Aspettarmi
Quel giorno avrai
Tutto il mio amore per te
Domenico Modugno, Nel blu didpinto di blu (1958)
Penso che un sogno così
non ritorni mai più,
mi dipingevo le mani
e la faccia di blu,
poi d’improvviso venivo
dal vento rapito,
e incominciavo a volare
nel cielo infinito.
Volare oh oh
cantare oh oh oh,
nel blu dipinto di blu,
felice di stare lassù,
e volavo volavo
felice più in alto del sole
ed ancora più sù,
mentre il mondo
pian piano spariva laggiù,
una musica dolce suonava
soltanto per me.
Volare oh oh
cantare oh oh oh
nel blu dipinto di blu
felice di stare lassù.
Ma tutti i sogni
nell’alba svaniscon perchè,
quando tramonta la luna
li porta con se,
ma io continuo a sognare
negl’occhi tuoi belli,
che sono blu come un cielo
trapunto di stelle.
Volare oh oh
cantare oh oh oh,
nel blu degl’occhi tuoi blu,
felice di stare qua giù,
e continuo a volare felice
più in alto del sole
ed ancora più su,
mentre il mondo
pian piano scompare
negl’occhi tuoi blu,
la tua voce è una musica
dolce che suona per me.
Volare oh oh
cantare oh oh oh
nel blu degl’occhi tuoi blu,
felice di stare qua giù,
nel blu degl’occhi tuoi blu,
felice di stare qua giù
con te..