Aspettando Sanremo 2016 – canzoni: plagi o somiglianze nella storia del Festival
Nella storia del Festival della musica italiana, ci sono alcuni casi di canzoni giudicate “troppo simili” ad altre già pubblicate in precedenza. Ecco qualche caso che ha incuriosito e fatto discutere, in passato.
Quando inizia Sanremo, ogni anno, a destare curiosità sono sempre le canzoni in gara, oltre ai rispettivi interpreti che si esibiscono sul palco del Teatro Ariston. C’è la curiosità di ascoltare il brano per la prima volta, di capire quanto sia orecchiabile, se il proprio beniamino ha buone possibilità di arrivare in finale oppure se il risultato è deludente rispetto a quanto si sperava alla vigilia. Poi, automaticamente, il passaggio successivo è quello di scoprire quanti di quei brani sono simili o ricordano altri che sono già stati pubblicati in passato. Intendiamoci: non si tratta sempre di plagi ma, a volte, anche di pure e semplici coincidenze. Ne usciranno anche quest’anno, a Sanremo 2016? Nell’attesa, ecco alcuni esempi nel passato con canzoni che sono state al centro di chiacchiericcio o accuse più o meno velate.
Uno dei casi più noti e che era stato sottolineato nell’edizione 2001, è quello che riguarda il gruppo dei Sottotono che con “Mezze verità”, avevano ricordato a moltissimi il celeberrimo brano “Bye, bye, bye” degli N’Sync. Anche Francesco Renga aveva incuriosito con la delicata “Tracce di te”: per qualcuno ricordava il pezzo di Iva Zanicchi (con il quale aveva partecipato anche all’Eurofestival 1969), Due grosse lacrime bianche.
Nell’anno dei Sottotono, anche i Gazosa ebbero il loro momento di ‘sospetto’ per il brano “Stai con me”. Fu un successo di vendite ma non poteva non ricordare il celebre “Kashmir” dei Led Zeppelin.
Nei tempi più recenti, un altro esempio fu quello di Loredana Berté con Musica e parole, addirittura esclusa dalla gara perché, secondo la commissione artistica Rai, fu confermata la somiglianza evidente tra la canzone in corsa per la vittoria e Ultimo segreto, del 1988, cantato da Ornella Ventura, con Alberto Radius e Oscar Avogadro come autori (gli stessi del pezzo della Bertè).
Anche i Jalisse, tra le meteore dopo la vittoria al Festival di Sanremo nel 1997, vinsero grazie all’orecchiabile “Fiumi di parole”, giudicata però troppo somigliante a Listen to Your Heart dei Roxette, uscita nel 1989.
Nell’elenco trova spazio anche Zucchero. Era il 1985, il cantante era agli inizi della sua carriera ma il brano portato in gara, Donne, fu visto troppo simile, per alcuni, a Gelosa Cara di Lucio Battisti (che potete risentire qui sotto)
Nel 1993, l’inedito di Nek -In te- aveva fatto discutere per le somiglianze con Limelight – Alan Parson Project (a seguire l’audio).
Chiudiamo con il 2002 e l’accoppiata di Fausto Leali e Luisa Corna nel duetto “Ora che ho bisogno di te”, visto come particolarmente simile a Do that to me one more time di Captain & Tenille.