Aspettando Sanremo 2016, le classifiche inaspettate: da Vasco Rossi a Zucchero
A Sanremo non mancano le sorprese, soprattutto nella classifica finale. Ecco qualche esempio tra prime posizioni e ultimi posti…
Partecipare a Sanremo è un successo ma il rischio di non brillare in classifica è il rovescio della medaglia. Ci si mette in competizioni, pronti a sperare di raggiungere almeno le prime posizioni e, soprattutto, di conquistare il favore del pubblico nelle vendite. Spesso gli artisti più affermati ammettono il timore di rimettersi in gioco nella competizione, come ammesso recentemente dalla stessa Laura Pausini:
Quando vai bene non vai a Sanremo se l’hai già vinto. La realtà delle cose è questa e chi ti dice il contrario ti dice una bugia. Quando hai una carriera che sta avendo molto successo non è raccomandabile andare a Sanremo, se vai e non arrivi primo è un rischio; perché fare questo passo? Qualcuno può decidere di prendersi questo rischio e andare lo stesso in gara. Io sinceramente ho paura ad andare in gara e non vincere e quindi non ci vado. Quest’anno mi hanno invitata come ospite; è vero che è molto strano essere un ospite italiano in mezzo gli altri italiani. Io mi sento impaurita nello stesso modo di quando ero in gara. Sono comunque molto onorata di essere nata lì; io penso che quando si può parlare di Sanremo bisogna sempre parlarne bene, anche se non ti piace la lista delle persone in gara o degli ospiti o di chi lo presenta. Sanremo è comunque un’istituzione e dobbiamo fare in modo che rimanga tale. Credo tantissimo nel Festival, è ancora oggi l’evento musicale più importante del mondo.
Ecco alcuni esempi di classifiche a sorpresa, tra cantante che poi sono diventate meteore nel panorama musicale o insuccessi sanremesi che sono stati poi smentiti da ottime vendite e carriere brillanti.
Partiamo da Sanremo 1993. A vincere fu Tiziana Rivale con Sarà quel che sarà. Nella classifica finale, troviamo Zucchero alla 20 con Nuvola e, ancora più basso in posizione, Vasco Rossi e la sua Vita Spericolata (alla 25, penultimo). L’anno prima, con Vado al massimo, fu ultimo.
L’anno successivo, non ha brillato Fiorella Mannoia con una delle sue canzoni più note e amate: Come si cambia (alla 14). L’edizione del 1985 non ha portato ancora fortuna a Zucchero che, insieme alla Randy Jackson Band, si piazza al 21esimo gradino con Donne. Posizione confermata l’anno seguente con Canzone triste.
Nel 1987, Fiorella Mannoia presenta quello che sarebbe diventata la sua canzone “simbolo”, scritta da Enrico Ruggeri: Quello che le donne non dicono. Purtroppo, però, si classifica solamente ottava.
Nel 1989, Almeno tu nell’universo di Mia Martini si posizione al nono posto, sconfitta da Francesco Salvi (alla 7) con Esatto! e da Jovanotti, quinto, con Vasco.
Ed ecco Sanremo 1997 con la vittoria dei Jalisse, in grado di battere canzoni e nomi di serie A come …E dimmi che non vuoi morire di Patty Pravo e Laura non c’è di Nek, due grandissimi successi radiofonici e di vendite.
Nel 2000 trionfa la Piccola Orchestra Avion Travel e i Subsonica, con Tutti i miei sbagli, si posizionano alla 11. Sopra di loro di un gradino, una delle hit di Gigi d’Alessio, Non dirgli mai, solo decima.
L’anno seguente, L’assenzio (The Power of Nothing) dei Bluvertigo arriva ultima, Gigi d’Alessio con Tu che ne sai solamente ottava.
Nel 2005, i Negramaro partecipano a Sanremo con Mentre tutto scorre ma non è un successo. Male anche Paola e Chiara con A modo mio, successo di vendite ma bocciata nella gara.
Infine, chiudiamo con gli esempi di “Salirò” di Daniele Silvestri che nel 2002 arriva 14esima, “Cosa resterà (degli anni ottanta)” di Raf al quindicesimo posto nell’edizione del 1989.