Avicii, True Stories: il documentario -tra pubblico e privato- sulla vita del dj, scomparso a 28 anni
True Stories di Avicii, il documentario che racconta la vita del giovane dj
A poche ore dalla notizia della morte di Avicii, in molti si sono concentrati su “True Stories“, il recente documentario presentato per la prima volta il 26 ottobre 2017 e rilasciato poi via Netflix a partire da aprile 2018.
Variety aveva raccontato che il documentario parlava dell’improvvisa decisione di Avicii di ritirarsi dalle esibizioni dal vivo, in giovane età, raccontando lati più personali dell’artista, incluso il suo lavoro in studio, la sua musica e la collaborazione con altri artisti come Chris Martin of Coldplay. La pellicola è arrivata circa due anni dopo la decisione pubblica di Avicii di abbandonare definitivamente i tour nella primavera del 2016. Ai tempi, il produttore aveva dichiarato:
Era qualcosa che dovevo fare per me e per la mia salute. Essere sulle scene non faceva per me. Non erano per gli show e la musica. Sono sempre state le altre cose che lo circondano che non hanno mai fatto parte di me. Tutte le altre sfumature dell’essere un artista. Sono più una persona introversa in generale. È stato sempre molto difficile per me. Ho accumulato troppa energia negativa, credo.
A dirigere il documentario è stato l’amico Levan Tsikurishvili, regista che lo ha seguito in tutta la sua carriera:
Tutti conoscono Avicii ma pochissime persone conoscono Tim. Penso che questo documentario mostri davvero la lotta e la forza di carattere di Tim. Essere un artista superstar mondiale non è così facile come sembra ed appare su Instagram
Nella sua carriera, Avicii ha suonato in oltre 800 show.
La recensione di We Rave You del documentario ” True stories” ha sottolineato la profonda intuizione che il documentario ha dato alla differenza tra la vita privata e pubblica di Avicii:
È una storia avvincente e ammonitrice che tocca l’avidità di un settore nell’incassare la mania della musica da ballo e la pressione che sente un artista quando i suoi manager e agenti rischiano volentieri la salute e l’amicizia per mantenere il treno ad una massima velocità .
Via | Elite Daily