Emanuele Bassi, il “rapper livornese”, a Blogo: “Ma ‘un è mica mio nata durante una lezione di inglese”
Emanuele Bassi, il giovane rapper di Livorno autore del brano Ma ‘un è mica mio, si racconta. Intervista di Blogo.
Ha appena diciotto anni, è toscano e, fino ad una settimana fa, viveva nell’anonimato la sua vita tranquilla: due calci al pallone con i compagni del Riotorto (una squadra di calcio della provincia di Livorno), le interrogazioni al liceo Carducci con indirizzo scienze umane e le lezioni di canto nella scuola a due passi da casa. Poi, esattamente sette giorni fa, un’intuizione: pubblicare Ma ‘un è mica mio, una simpatica canzone rapper-comica, su Youtube. Così è ‘esploso’ tutto. Quasi centomila visualizzazioni su Youtube (molte di più sul social network di Zucherberg), infinite richieste di amicizia per il suo profilo Facebook, le prime richieste per andare come ospite nei locali. E la vita di Emanuele Bassi, forse, è un po’ cambiata.
“Ero a scuola – racconta Emanuele a Blogo – c’era una lezione di inglese ma ero già stato interrogato. Così, mentre la professoressa interrogava i miei compagni, ho buttato giù il testo di Ma ‘un è mica mio. Quando sono tornato a casa, ho cercato una base su internet, ho provato a cantare il testo… ed era forte. L’ho fatta sentire a qualche mio amico e loro mi hanno consigliato di pubblicarla su Youtube. Immaginavo che facesse ridere, ma mai mi sarei aspettato questa reazione”.
Il Tirreno ha scritto che era tutto programmato.
“(ride, ndr) Assolutamente. Ho fatto il video con il solo scopo di far ridere la gente. Sono andato a braccio…”.
Era la tua prima canzone?
“No, mi diverto da una vita a scrivere canzoni. Non era la mia prima. Io vivo di musica, anche quando sono a giocare a calcio mi diverto a creare sfottò per gli allenatori che parlano strano o per qualche compagno di squadra. Mi è sempre piaciuto fare canzoni con testi così leggeri e divertenti”.
Fai il cantante?
“Sì, ci provo. Studio alla Crossroad Music Lab di Piombino, una scuola di musica. A me piace ogni tipo di musica, faccio anche cover pop. Ma i miei testi nascono principalmente in chiave rap, esattamente come avete visto nel video”.
Torniamo alla canzone. Quando hai capito che stava diventando virale?
“Quando ho cominciato a vedere che non erano più solo i miei amici stretti a condividere il brano, ma chiunque. E poi le richieste d’amicizia… aprivo Facebook e avevo almeno cinquanta richieste. Poi tanti messaggi, complimenti, ringraziamenti. E’ passata una settimana e ho raggiunto il tetto massimo di amicizie, dovrò crearmi una pagina”.
Ma ‘un è mica mio vuole fare autoironia sui modi di dire toscani?
“Io sono di Piombino, conosco tutti i termini gerghali dei livornesi. E’ stata un’accentuazione del tutto, doveva far ridere. Ho visto che la canzone è piaciuta anche fuori dalla Toscana. Forse perché i toscani rimangono sempre simpatici a tutti, la nostra calata fa simpatia”.
La canzone è stata caricata in un canale di Youtube che si chiama Il Livello di Maya. Ci spieghi meglio?
“Frequentando il liceo, ho iniziato a studiare filosofia e me ne sono innamorato. Ho iniziato a cercare un’idea originale per il nome del canale. Ed è venuto fuori Il livello di Maya. Penso che sia un modo di concepire la vita, è un modo di porsi nei confronti della vita. Non si può spiegare finché non si raggiunge questo livello”.
So che sono già arrivate delle chiamate importanti. Hai già un manager?
“Non so se si può chiamare manager. Ho stretto un rapporto con Valerio Gronchi (già braccio destro di Paolo Ruffini, ndr). Si occuperà lui dei miei prossimi eventi, mi darà una mano. Anche perché io frequento l’ultimo anno del liceo, questa cosa non può togliermi troppo tempo. Sono già arrivate richieste per delle serate: mi vogliono alle feste studentesche, in qualche locale. Assurdo”.
Ormai sarai una star a Livorno.
“(ride, ndr) Sabato sono andato a ballare in una discoteca di Follonica. Ti posso assicurare che ogni tre passi, mi fermava qualcuno per fare una foto o stringermi la mano. E’ una roba impressionante… fino a una settimana fa andavo in discoteca per divertirmi, ballare o magari cercare una ragazza”.
Non c’è il rischio di montarsi la testa?
“Ovviamente fa piacere ricevere complimenti o proposte. Lo ammetto: ci spero ed inizio a farmi dei viaggi mentali. Ma non fa parte del mio DNA essere montato, i miei piedi sono sempre ben piantati a terra”.
Ma cosa vuoi diventare da grande? Un rapper, un comico o hai totalmente altre ambizioni?
“Da qualche anno, essendo arrivato ad una certa età, ho iniziato a fare un po’ di ragionamenti sul mio futuro. Il piano è capire dove sono bravo e porsi dei piani di possibilità. La musica era uno di questi piani, ma non il primo. L’idea principale era – è – quella di andare all’Università per studiare Scienze della Comunicazione. Mi piacerebbe lavorare nel mondo della pubblicità. Adesso vedremo come si evolverà il tutto”.
Hai scritto che a breve caricherai un’altra canzone. Quando sarà?
“Qualcosa è cambiato rispetto a quel messaggio. Magari pubblicherò qualche cover, magari sempre in chiave comica. Ma al momento non pubblicherò altri brani miei, più avanti vedremo”.
Emanuele Bassi, Ma ‘un è mica mio, Lyrics
One, two, three, four
Ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica, Ciccio
ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica
o coso ca’a dici? No, no, ‘unnè cinese
‘vesto vi, il rap di Ellebi in dialetto livornese
Ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica, Ciccio
ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica
o coso ca’a dici? No, no, ‘unnè cinese
‘vesto vi, il rap di Ellebi in dialetto livornese
Ma maremma cane mi par d’essere nel catrame
e c’è la pattumiera, puzza più d’un buho anale
ma tutti ‘sti briahi dov’è che voglion’ andare?
Tutto a dritto, contro il muro? Pe davvero? Menomale
Lo senti come si sta bene messi qui a buho pullonzi?
Deh, è Piazza Bovio, un si sta miha a Poggibonsi
ma se ero con una fiha la portavo giù a Marina
co’ una birra, bella ghiaccia, così la finisco prima
Poi li porto anche una sghiubba e li fo piglià una stonfa
la voglio un po’ briaha e un po’ gonfia: brionfia
o nini, sei proprio torbo, t’hai proprio una bella brotta
mi sa che n’hai capito… te lo spiego un’altra vorta
Ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica, Ciccio
ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica
o coso ca’a dici? No, no, ‘unnè cinese
‘vesto vi, il rap di Ellebi in dialetto livornese
Ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica, Ciccio
ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica
o coso ca’a dici? No, no, ‘unnè cinese
‘vesto vi, il rap di Ellebi in dialetto livornese
La cannuccia corta? Ficcatela ner culo
e se lo chiedi un’altra volta, io ti schianto contro il muro
omo, ma quanto parli che mi sembri Berlusconi?
Ti giuro che sei peggio di un gatto attaccato ai coglioni
Da ora ‘sto telefono e tutte le applicazioni…
ma nemmeno la Telecom, ca’ fai le promozioni?
Nun pensar male che s’è solo un po’ discusso
accettiamo ogni credo anche se si tende al russo
Sa’, forse hai ragione… non siamo delicati
a noi ci garba un po’ il grezzume, o chi è Pamela Prati?
Noi si bada alla sostanza, per noi unn’è maleducazione
perché un rutto dopo cena è solo buona digestione
O come sarebbe bello
avere un bel castello
invece del monolocale
in via Cisanello
E chiunque non la pensi
c’ha una mamma che è un budello
ma tanto ‘un cambia nulla
io vi canto il ritornello
Ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica, Ciccio
ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica
o coso ca’a dici? No, no, ‘unnè cinese
‘vesto vi, il rap di Ellebi in dialetto livornese
Ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica, Ciccio
ma ‘un è mica mio, è di un amico di una mia amica
o coso ca’a dici? No, no, ‘unnè cinese
‘vesto vi, il rap di Ellebi in dialetto livornese
A buho pillonsi.