Bebè Lilly- L’antimusica che acchiappa i bambini (purtroppo)
Avevo sperato che il “fenomeno” non arrivasse da noi ma evidentemente avevo sopravvalutato chi ha in mano il telecomando della stanza dei bottoni della musica. Non bastava aver sentito cantare Jordi, l’oggi diciottenne, allora aveva cinque anni, figlio di uno dei mitici Rokes, quella canzoncina che faceva “Dur dur d’etre un bebè” (1992). (Il padre
Avevo sperato che il “fenomeno” non arrivasse da noi ma evidentemente avevo sopravvalutato chi ha in mano il telecomando della stanza dei bottoni della musica. Non bastava aver sentito cantare Jordi, l’oggi diciottenne, allora aveva cinque anni, figlio di uno dei mitici Rokes, quella canzoncina che faceva “Dur dur d’etre un bebè” (1992). (Il padre dichiarò di aver fatto più soldi in un anno e mezzo col figlio che in vent’anni coi Rokes…). Non bastavano i Gam Gam, progetto dance di Mauro Pilato e Max Monti di metà anni’90. Non batavano Gaia e Luna, delle quali avevamo già parlato. Adesso arriva anche la bambina virtuale Bebè Lilly. Diavoleria Francese che purtroppo ha già venduto oltre 100mila copie dopo aver spopolato nel suo paese d’origine e in Polonia. Una bambina, virtuale, una voce sintetizzata che si appoggia sul filone delle suonerie, come erà già successo per la rana virtuale Crazy Frog.
Mi domando come sia possibile dare spazio a queste cose che con la musica e le canzoni vere non hanno niente a che fare e sono soltanto un modo per far soldi in barba alla gente. Continuiamo a farci del male. La rete è impietosa. Leggete Helena Red o Chissenefrega. Il problema vero è che a restarne estasiati per primi sono i bambini, come si legge nell’Acchiappasogni, i quali le stanno facendo scalare le classifiche, come spiega Trackback. E già questo basterebbe a bollare come negativo il progetto.
Per dovere di cronaca, di seguito allego il video in italiano, ma vi prego, se avete figli, nipotini, fratellini o cuginetti, non regalate loro questo disco (nè gli altri citati). Fa solo del male alla musica (e a loro)….