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Beyoncé: come sono nate Crazy in love, If I were a boy e Halo

Dietro una grande hit, a volte, si cela un’origine davvero curiosa. Ecco come è nata l’ispirazione per tre grandi successi di Beyoncé.

pubblicato 15 Agosto 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 14:38

Crazy in love, If I were a boy e Halo sono tre importanti successi che fanno parte della carriera solista di Beyoncé. Tutti conosceranno sicuramente almeno una di queste tre canzoni. L’avrete canticchiata, ballata, ascoltata in radio oppure amata profondamente. Ma come sono nati questi brani? Quale storia, origine e ispirazione si nascondono dietro queste pezzi? Ecco la risposta qui sotto, a seguire.

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01. Crazy in love. Uscita nell’estate del 2003, ‘Crazy In Love’ha ottenuto la numero 1 sia nella UK che nella Billboard Hot 100 e da allora ha venduto oltre 6 milioni di copie in tutto il mondo, cosa che lo rende uno dei singoli più venduti di sempre. Rich Harrison, il produttore del brano, ricorda quando inizialmente ha fatto ascoltare il ritmo della canzone a dei suoi amici ma nessuno ne è rimasto colpito particolarmente. A quel punto ha deciso di aggiungere un sample dal brano “‘Are You My Woman? (Tell Me So) del 170 e qualche altro strumento, ognuno dei quali suonato personalmente da lui. Tuttavia, era ancora riluttante a far ascoltare la demo a chiunque. “A volte non vuoi farla sentire prima che sia tutto assolutamente perfetto. La gente magari non la apprezza pienamente e li lasci con un gusto amaro in bocca. Quindi era solo qualcosa che ho tenuto da parte fino a quando non ho ricevuto la telefonate da Beyoncé ” ha detto a MTV. Quando lei si è presentata in studio, ha ascoltato il pezzo e ne è rimasta piacevolmente sorpresa. Ha chiesto a Harrison di scrivere la canzone in due ore e la leggenda narra che il titolo della canzone e il ritornello principale sia nato da Bee mentre si guardava riflessa nello vetro dello studio e scherzò: “I look so crazy right now.”. Quando tornarono in studio, mancava solo la parte rap di Jay-Z che venne scritta dallo stesso rapper in meno di dieci minuti. In uno speciale Making Of, Bee raccontò così il significato del pezzo:

“E’ il primo passo di un rapporto prima che ci si lasci completamente andare, tu sei ancora cosciente delle cose che stai facendo. Sei come ‘Dio, sto diventando pazza, sto facendo cose che non avrei mai fatto!’ Ma non ne dai importanza perché ti stai innamorando di lui, l’amore per lui sta prendendo il sopravvento”

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02. If I Were A Boy. Il primo singolo scelto per lanciare il terzo disco solista di Beyoncé fu “If i were a boy”. La canzone è stata anche l’unica traccia di I Am … che non è stata co-scritta da Beyoncé. Gli autori sono BC Jean e Toby Gad e ad ispirare il pezzo fu il rapporto problematico che BC Jean aveva avuto con l’ex fidanzato e… la pizza. Mentre lei e Toby stavano camminando per Times Square a New York, Jean ammise che avrebbe voluto essere un ragazzo in modo tale da non doversi preoccupare nel mangiare una fetta di pizza (lei aveva eliminato i carboidrati in quel periodo). Ciò ha dato vita ad una discussione tra la coppia.

“[Toby] mi sfidò chiedendomi ‘Che altro faresti se tu fossi un ragazzo?’ E siccome stavo attraversando una rottura davvero difficile con il mio primo vero amore, gli ho risposto ‘Sarei un uomo migliore del mio ex ragazzo!’ “

La coppia è corsa allo studio di registrazione per registrare la traccia, come ricorda Jean:

“[Toby] aveva una parte con la chitarra, abbiamo registrato quel giorno, è stato così semplice. Mi ricordo che Toby mi ha guardata e e mi ha detto, ‘Abbiamo appena scritto un successo. ‘ Ho pensato che fosse pazzo. Ero come incredula ‘Davvero?’ “

Inizialmente, Jean pensava che la canzone sarebbe stata per il suo album di debutto. Tuttavia, dopo aver perso un contratto discografico, sembra che il suo co-autore avesse altri piani per la traccia.

E’ stato un po’ come uno shock quando è finita nell’album di Beyoncé. All’inizio ero confusa perché non ho mai visto me stessa come una che scriveva canzoni per gli altri. Ho sempre scritto per me stessa e stavo cercando di ottenere un contratto e fare l’artista a tutto completo. E’ un complimento incredibile però una parte di me diceva ‘Questa cosa è grande, ma doveva essere nel mio album!”

Se il manager di Beyoncé -il padre Mathew Knowles- ha ritenuto che la canzone fosse un successo, la cantante era dubbiosa sulla registrazione. Tuttavia, dopo essere stato ispirato da artisti del calibro di Aretha Franklin e Etta James, mentre era impegnata nel ruolo di protagonista nel film Cadillac Records, ha deciso di fare un tentativo.

“Mi ricordo che Aretha Franklin ha detto che un grande cantante può cantare qualsiasi cosa e farla propria. Etta si esprimeva, era audace che mi ha ispirato a fare un sacco di cose musicalmente che nessun altro stava facendo.”.

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03. Halo. La canzone è stata scritta da Evan Bogart e Ryan Tedder dei OneRepublic, con l’obiettivo di ricreare qualcosa di simile al brano di Ray LaMontagne, ‘Shelter’. A quel tempo, Ryan si era rotto il tendine di Achille ed era stato costretto ad annullare diverse date del tour dei OneRepublic.

“Il primo giorno in cui Ryan era tornato a Los Angeles stavo andando a prendere del cibo e per uscire con lui. Quando sono arrivato, mi ha detto ‘Amico, dovremmo scrivere. Dovremmo scrivere una canzone,’ e io gli ho risposto, ‘Beh, tu non dovresti essere pensare alla scrittura, dovresti essere a letto’. Alla fine siamo finiti nel suo studio e, lui con le stampelle, abbiamo scritto ‘Halo’ in tre ore.”

Era stata proprio Beyoncé a chiedere espressamente una canzone a lui. Tedder ha detto al Guardian che ‘Halo’ in realtà aveva un bridge diverso che è stato alla fine scartato.

“Fondamentalmente, lei è entrata, cambiato una cosa, modificata un’altra, ha cantato e ora è diventato uno dei miei pezzi preferiti della canzone. L’intera melodia, l’ ha scritto spontaneamente in studio. Il suo credito in quella canzone deriva da questo.”

Ma è vero che la canzone era stata destinata, originariamente, a Leona Lewis? A chiarirlo è proprio Tedder, smentendo il rumour (in parte):

“Quello che è successo è che Beyoncé ha aspettato abbastanza a lungo per registrare quella canzone, non avevo nessuna comunicazione con lei e non sapevo se aveva intenzione di farla o no. Ho pensato che questo sarebbe stato un primo singolo brillante per Leona. Quando si ha una canzone speciale come ‘Halo’, non si vuole che nessuno si adagi, in attesa. Così a volte si deve tirare la corda, ‘Beh, io vado a vedere se c’è qualcun altro interessato’. Quello che ho fatto è stato -stupidamente- di dire allo staff di Leona, ‘C’è in attesa -e con precedenza- un’artista molto importante che è interessata e sono abbastanza sicuro che la vorrà, ma se non fosse così, voglio solo sapere se ti piace quanto basta per considerarlo’. L’ho mandata a loro ed è piaciuta molto, hanno subito detto che volevano inciderla. Ma io ho li fermati ‘Aspetta, aspetta, aspetta, no, non è ancora libera! E’ solo nel caso in cui non la volesse!'”

Ma Beyoncé, poi, la volle.

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