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Biagio Antonacci tra concerti, successo e ricordi

Biagio Antonacci parla delle sensazioni di quando è in concerto e del successo

pubblicato 15 Agosto 2012 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:35

Biagio Antonacci parla del suo successo, del tour e delle sensazioni che prova quando è in concerto. Da settimane in classifica con il suo “Sapessi dire no”, undicesimo album in studio, il cantante si racconta al settimanale “Chi”, in edicola:

“Ogni uomo che comunica ha una parte erotica, quando sei sul palco è come se buttassi il tuo polline per fecondare il pubblico: se ci fossero degli spermatozoi nell’aria in quel momento si farebbero due milioni di figli. Essere famosi non vuol dire solo avere tante donne. Vuol dire essere viziati come una bella donna, ma che non dice sì a tutti. Ora sto vivendo una fase di saggezza: non so se sia una fortuna, ma riesco a godere di quello che sono e di quello che ho. Tante volte, in passato, quando mi andava tutto bene, non ero contento. Magari ero primo in classifica, arrivavano i soldi e il successo, ma io ero triste lo stesso. Capitano giornate schiacciate da una pressione che non conosci e allora mi dico: ‘Non te lo puoi permettere, lo devi al ragazzo di Rozzano che eri, cresciuto in periferia nelle case popolari, guarda dove sei arrivato'”

Infine, il ricordo del brano “Mio padre è un re“, terzo singolo dell’album “Convivendo”:

“Mio padre è un re’ perché per me lo è: mi ha insegnato l’onesta, che è uno dei doni più grandi della vita. Se vorrei esserlo a mia volta per i miei figli? Ho un timore e un sogno. Il timore è quello che mi considerino ‘il papà famoso’, il sogno è che pensino di me quello che io penso di mio padre”

L’ultimo lavoro di Biagio Antonacci è attualmente al numero uno della classifica Fimi mentre “Non vivo più senza te” si trova al sesto posto della chart

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