Blanco su Mina: “Non l’ho mai incontrata di persona, lei mi ha invogliato ad alzare ancora di più l’asticella”
Blanco racconta come è nata la collaborazione con Mina nel brano “Un briciolo di allegria”, nuovo singolo dal disco “Innamorato”
Un briciolo di allegria è il nuovo singolo di Blanco, inciso insieme a Mina, e incluso nel nuovo disco del giovane cantante, Innamorato, uscito venerdì scorso e destinato a conquistare il primo posto della classifica degli album più venduti in Italia. Ospite a Rtl 102,5, ha parlato anche del pezzo, ammettendo di non essere rimasto subito colpito dalla sua versione solista. fino a quando è nata la collaborazione con Mina.
Scritto da Blanco (insieme a Michele Zocca), il brano è un dialogo profondo, sentito, vissuto, oltre i gap generazionali:
“All’inizio questo brano non mi piaceva, lo cantavo solo. La mia casa discografica voleva che uscisse. Ho proposto un duetto con Mina e sono scoppiati tutti a ridere. Poi l’abbiamo contattata ed ha accettato. Non l’ho mai incontrata di persona, quando ci hanno mandato il pezzo registrato non ci credevo, sono ancora abbastanza sconvolto. Per un momento sono rimasto fermo, felice per i traguardi raggiunti. Mina mi ha dato uno stimolo, mi ha invogliato ad alzare ancora di più l’asticella“
La cover del nuovo album “Innamorato” è stata realizzata da uno scatto di Chilldays nel deserto boliviano Salar de Uyuni.
“Quando abbiamo fatto la cover volevo fare qualcosa di felice, in ‘Blu Celeste’ ero sott’acqua, qui c’è più respiro. Rappresenta un posto dove c’è luce. La cover sembra photoshoppata ma non lo è, il posto è così bello che sembra finto. È un mare di sale, con acqua alta 50 cm, e tutto ciò che c’è in cielo si riflette sulla terra”
Il disco “Innamorato” contiene dodici brani in cui l’artista racconta ciò che lo circonda attraverso il filtro della sua generazione:
“L’anno scorso, a New York, mi sono tatuato ‘Innamorato’ sulla schiena, quando ho scritto la prima traccia del nuovo album. È nato tutto da quel tatuaggio. Scrivere quest’album stato più difficile rispetto al primo, volevo raccontare delle cose in modo credibile”