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Blink 182: “Legittimare la musica in streaming è come giustificare l’uccisione degli elefanti”

Durissimo -ed eccessivo- attacco del cantante e chitarrista della band contro la musica in streaming

pubblicato 23 Novembre 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 12:17

Non accenna a diminuire, negli Stati Uniti, la polemica sulla musica in streaming. Se Taylor Swift ha deciso di far togliere tutti i suoi album da Spotify, Adam Levine e Blake Levine hanno espresso una visione diversa dell’argomento. Il leader dei Maroon 5 ha espresso parere e opinioni contrarie alla reginetta del pop (ex country):

“La musica è per tutti. Non mi importa come qualcuno la ottenga purché ne tragga giovamento e la ami. La musica dovrebbe essere ovunque si trovi. Ecco quello che penso”

Shelton, invece, ha analizzato con più attenzione la questione:

“So che Spotify è in una sorta di fase sperimentale, in cambiamento anche con l’industria (musicale), e posso capire perché Taylor ha fatto ciò. Io non sono d’accordo con lei e so che molti artisti hanno seguito il suo esempio. Quando si guardano i numeri, è facile dire ‘Lei è Taylor Swift – Perché è così preoccupata per i soldi?’ Ma quando si parla di altri scrittori e cantautori dell’album ad essere colpiti – e che non sono Taylor Swift- questo li colpisce in maniera dura. Ma io non sono comunque d’accordo con lei. “

Durissimo, invece, nelle scorse ore, il commento di Tom DeLonge dei Blink 182 che ha addirittura paragonato lo streaming con l’uccisione degli elefanti:

“Dico alla gente che legittima la musica streaming che è come giustificare i cinesi che stanno uccidendo gli elefanti per le loro zanne e scultura per le statue d’avorio. Sono belle messe sullo scaffale, ma se davvero pensi a quello che stai facendo, è uno schifo. La musica in streaming sta facendo la stessa cosa per gli artisti. Potrebbe non uccidere ma è come uccidere l’industria musicale. Potrebbe essere bello per voi, come per coloro che amano la musica, ma non state realmente pensando all’effetto che ha. Dobbiamo valorizzare la nostra arte, sapete?”

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