Bruno Mars non è stato pagato per l’esibizione al Super Bowl 2014: ecco perchè
In America la notizia ha provocato curiosità: ma è una regola esistente da sempre
Un record per Bruno Mars al Super Bowl 2014. Oltre 115 milioni di spettatori hanno seguito la sua performance durante l’intervallo tra i due tempi della partita. Un vero e proprio boom capace di superare le ottime esibizioni di Madonna e Beyoncé nelle precedenti edizioni. Il live del cantante, insieme all’arrivo sul palco dei Red Hot Chili Peppers, ha calamitato l’attenzione di milioni e milioni di persone in America. E in tutto il mondo, in diretta o nelle ore successive.
Quello che in queste ore sta incuriosendo è legato al cachet di Mars per quei dodici minuti circa sul palco. Vi aspettate cifre esorbitanti? Errato. Lui si è esibito gratis. E non è per qualche particolare decisione di questa annata: è così da sempre. E lo ha rivelato Brian McCarthy, portavoce della National Football League:
“Noi non paghiamo. Noi copriamo tutte le spese collegate all’esibizione”
Certo, non dobbiamo sottovalutare la cifra legata allo show: viaggio, alloggio, setup, le spese per ballerini e musicisti, articoli pirotecnici, squadre Glam, ecc, possono arrivare a somme davvero elevate. Ma in tutte queste, è comunque escluso un cachet per la performance dell’artista principale. Il motivo è semplice quanto logico: la risonanza mediatica. Per chi si esibisce al Super Bowl è già assicurato un ritorno commerciale proprio per tutti i milioni di persone che lo stanno guardando cantare. E le conseguenze, con percentuali di vendite in aumento, sono scontate e ovvie:
“Sta esibendosi in qualcosa che equivale a uno spot di 12 minuti per se stesso, cosa che dovrebbe incrementare le vendite di biglietti di concerti, album e gadgets. Per capirci, un annuncio pubblicitario durante l’evento costa circa $ 4 milioni quest’anno”
Via | Nj1015