Caparezza al Carroponte: foto-report dal concerto del 4 Settembre 2015
Continua l’opera divulgativa di Museica, con uno show spettacolare che stimola occhi, orecchie e cervello.
Avevamo visto Caparezza in concerto all’Ippodromo di Milano, nel Luglio 2014, rimanendo assolutamente colpiti dallo spettacolo e delle nuove scenografie.
Tredici mesi dopo, ammiriamo la seconda parte del Museica Tour (“The Exhibition”), in cui l’artista pugliese continua la sua opera di divulgazione non solo del proprio disco, ma anche di nuovi aspetti dell’arte pittorica da cui ha preso spunto. E ne rimaniamo ancora più colpiti.
Qualsiasi aspetto del tour è stato migliorato: una scaletta a prova di bomba, nuovi filmati, e soprattutto nuove scenografie (“giocattoloni”, come li definisce Caparezza quando è il momento di inventarsene di nuovi).
Si inizia con il botto, con alcuni dei momenti più veloci degli ultimi tre dischi, seguiti da un paio di chicche dal passato, per poi rallentare un po’ i toni con Cover e China Town, gli unici due “lenti” di un concerto sparato a mille. Da quel momento in poi, è un susseguirsi di hit i cui cori si sono probabilmente sentiti fino alla cima della Torre Unicredit, che svetta nella notte di Milano in fondo al Viale Sarca, dall’altra parte rispetto a Sesto San Giovanni.
Il lato musicale lascia tutti soddisfatti (a meno che ci sia qualcuno a cui non piace Museica, ma veramente c’è qualcuno a cui non piace?), e a questo si accompagna un lato visivo spettacolare.
Ogni brano è accompagnato da filmati a tema, ma soprattutto da cambi di costume e da enormi oggetti di scena: un lavoro fenomenale da parte di scenografi e costumisti, che hanno progettato vestiti da pugile, da Caronte (e Dante, Virgilio e Filippo Argenti), da gioco delle tre carte dietro cui nascondere le tre teste di Modì, da enorme lattina Campbell di ispirazione Warholiana, e tanto, tanto altro. Se uscirà un dvd di questo tour, sarà imperdibile – per ora, spero che la galleria fotografica qui sotto possa saziare parte della vostra curiosità.
Fra un brano e l’altro, Caparezza scherza con il pubblico, ma spesso si fa serio, nel parlare delle opere artistiche che l’hanno ispirato, toccando il culmine con un paragone fra impressionismo (un dipinto di un placido vulcano pugliese, con placide sbuffate di fumo) e iperrealismo (per niente placide sbuffate di fumo dalle ciminiere di Taranto). C’è il rischio che qualcuno impari qualcosa, proprio mentre in Italia si discute della possibilità di cancellare l’insegnamento della storia dell’arte – a tal riguardo, ricordiamo il nostro articolo speciale sui dipinti che hanno ispirato le canzoni di Museica.
Nel finale, la miglior canzone sovietica scritta negli ultimi 60 anni (“Avrai Ragione Tu”), che nel “rosso” contesto del Carroponte diventa ancora più epica e significativa, in un tripudio di colbacchi e bandiere rosse. E dire che questo è avvenuto prima ancora dei bis, che si sono chiuse con un trittico che porta sulla Luna, porta fuori dal Tunnel, e con un’ulteriore spinta porta anche fuori dall’Italia.
Caparezza al Carroponte: la scaletta suonata
01. Mica Van Gogh
02. Abiura di me
03. Sono il tuo sogno eretico
04. Teste di Modì
05. Nessuna razza
06. Follie preferenziali
07. Comunque Dada
08. Il dito medio di Galileo
09. Cover
10. China Town
11. Eroe (Storia di Luigi Delle Bicocche)
12. Argenti vive
13. Ilaria condizionata
14. Non me lo posso permettere
15. La fine di Gaia
16. Vieni a ballare in Puglia
17. Avrai ragione tu (Ritratto)
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18. Vengo Dalla Luna
19. Fuori Dal Tunnel
20. Goodbye Malinconia