Cassandra Raffaele, Come di domenica finalista al premio Fabrizio De André
L’ex concorrente di X Factor alle fase finali del concorso
Sta per uscire il nuovo album di Cassandra Raffaele, La valigia con le scarpe, dopo due importanti assegnazioni, il premio della critica al Premio Bianca d’Aponte per il brano “L’occasione” ed tra i vincitori di Musicultura 2013 con il brano “Le mie valigie”
La cantante, proprio negli ultimi tempi, è riuscita anche a conquistare e convincere la giuria del concorso Premio Fabrizio De André, tra ben 600 altri aspiranti concorrenti. E grazie al brano “Come di domenica“, Cassandra è riuscita a classificarsi tra le quattordici finaliste
Lei stessa racconta così il brano che le ha permesso di arrivare fino alla finale del concorso:
In “Come di domenica”, la “domenica” rappresenta il giorno del coraggio, atteso come il suono delle campane, che suonando a festa possono servire a destare il sonno di chi vive la vita con apatia
La finale si terrà il 6 e 7 dicembre a Roma, sarà presieduta come di consueto da Dori Ghezzi. Qui sotto audio e testo
Facciamo che non ci riguardano i nostri difetti
Schiavi tutti di un’idea di perfezione che non esiste
Fingiamo comode esistenze per eludere sorrisi incomodi
Dai giardini della tristezza si apre a tratti un misero accordo che finisce per convincerci a resistere,
vincere le ombre di questo eterno mal di vivere
Sì, forse riusciamo a vincere se siamo onesti con le nostre menti
non ci resta che attendere che suoni il coraggio
ed arrivi
come di Domenica
come le campane che risuonano
dentro le cucine
e le madri innamorati che ricamano le braccia sui colli maturi dei loro figli
che non riescono ancora ad imbrunire
Facciamo finta di essere stati quelli che non siamo
Abbiamo perso l’abitudine a tollerare pure il rifiuto
Che ci rendeva comunque onesti se esitavamo in un lungo abbraccio
Ma senza tradire le nostre aspettative
Non ci resta di attendere che tremi il coraggio ed Arrivi
come di Domenica
come le campane che risuonano
dentro le cucine
e le madri innamorati che ricamano le braccia sui colli maturi dei loro figli
che non riescono ancora ad imbrunire
La-la-la-la-la-la
La-la-la
Facciamo finta che non ci riguardano i nostri pensieri
Troppe sentenze buttate contro le nostre attese
se poi viviamo grazie ai nostri difetti
Via | Repubblica