Checco Zalone, La prima Repubblica è la colonna sonora di Quo Vado?: testo
La prima Repubblica è la canzone che fa da colonna sonora a Quo Vadis?, il film di Checco Zalone. Testo.
Checco Zalone non solo ci ha aiutati a film sbanca-botteghino, ci ha abituati anche a colonne sonore, scritte e cantate dallo stesso, degne di nota. E Quo Vado?, il nuovo film prodotto da TaoDue e distribuito da Medusa, poteva farne a meno? Ovviamente no. Domenica 20 settembre, in occasione dell’ospitata a Che tempo che fa, il comico barese ha presentato La prima Repubblica. “E’ una canzone che ho scritto per Adriano Celentano – ha detto, scherzando – è il mio mito di sempre. Ma c’è un problema: lui non lo sa. Ha un ritornello orecchiabile…”. E in effetti alcuni passaggi del brano/colonna sonora ricordano tanto lo stile del Molleggiato e Fatti mandare dalla mamma.
La Prima Repubblica viene definito come “un brano apocrifo che racconta con nostalgia quello che era il modo di vivere in Italia negli anni ‘80. Lo stile di vita di un paese che durante la Prima Repubblica viveva spensierato, godendo di un modo di fare diffuso in tutta la penisola. E’ un coro di persone felici che cantano allegramente la bellezza di quei momenti passati, non potendo scordare le consuete modalità che per un ventennio hanno caratterizzato l’Italia, diventando così il DNA del nostro Paese. Perché tutto cambia, ma in realtà nulla cambia veramente”.
Il brano è già scaricabile da iTunes ed ascoltabile su Spotify.
Checco Zalone, La prima Repubblica, Lyrics
La prima Repubblica
non si scorda mai
la prima Repubblica
tu cosa ne sai
Dei quarantenni pensionati
che danzavano sui prati
dopo dieci anni volati all’aeronautica
e gli uscieri paraplegici saltavano
e i bidelli sordo-muti cantavano
e per un raffreddore gli davano
quattro mesi alle terme di Abano
con un’unghia incarnita
eri un invalido tutta la vita
La prima Repubblica
non si scorda mai
la prima Repubblica
tu cosa ne sai
Dei cosmetici mutuabili
le verande condonabili
i castelli medioevali ad equo canone
di un concorso per allievo maresciallo
sei mila posti a Mazzara del Vallo
ed i debiti (pubici) s’ammucchiavano
come i conigli
tanto poi
eran cazzi dei nostri figli
Ma adesso vogliono tagliarci il Senato
senza capire che ci ammazzano il mercato
senza Senato non c’è più nessun reato
senza reato non lavora l’avvocato
il transessuale disperato
mi perdi tutto il fatturato
ed al suo posto c’è un Paese inginocchiato
Ma il Presidente è toscano
ell’è un gran burlone
ha detto ‘eh, scherzavo’
piuttosto che il Senato
mi taglio un coglione
La prima Repubblica
non si scorda mai
la prima Repubblica
era bella assai
la prima Repubblica
non si scorda mai
la prima Repubblica
tu che ne sai
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