Home Notizie Christina Aguilera parla di Liberation e classifiche: “Voglio che la mia musica abbia importanza non in base al successo commerciale”

Christina Aguilera parla di Liberation e classifiche: “Voglio che la mia musica abbia importanza non in base al successo commerciale”

Christina Aguilera è tornata con il nuovo album, Liberation, e si confronta con i successi del passato e le classifiche di oggi.

pubblicato 4 Luglio 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 20:35

Il 15 giugno 2018 è uscito il nuovo album di Christina Aguilera, Liberation, a distanza di sei anni dal suo ultimo lavoro, Lotus, snobbato dalle charts e nemmeno particolarmente apprezzato dalla critica. Con Liberation, invece, le recensioni sono state molto positive ed è stata lodata sia la qualità dei brani che l’animo personale dell’album. Ha debuttato al sesto posto della Billboard nonostante si parli un vero e proprio crollo nella classifica, in pochi giorni, a causa dell’assenza di un singolo potente che possa trainare il disco.

In una recente intervista rilasciata al Los Angeles Times, Xtina ha parlato con affetto dei suoi due precedenti lavori:

In passato ho avuto grandi successi come “Genie in a Bottle” e “What A Girl Wants”, ed ero, tuttavia, infelice perché non ero collegata alla musica e non ero in grado di cambiarla. Ho fatto la mia parte, in questo, vedo molti artisti entrare nella trappola di inseguire le charts. Dopo che sono morta e me ne sono andata, desidero davvero che la musica abbia importanza non per quanto successo commerciale abbia fatto, ma perché la qualità ha superato la prova del tempo”

Ha anche spiegato che Liberation è stata un’opportunità per lei per esplorare tutti gli elementi della sua creatività sonora.

“Dato che sono una vera cantante, ho sempre sentito dirmi: ‘Perché non fai semplicemente un sacco di ballate?’ Questo è solo un elemento di quello che faccio, ma non è tutto. Sarei così annoiata se mi sedessi sul palco e cantassi solo una ballad dietro l’altra…”

Infine, sulla sua esperienza come coach a The Voice Usa:

“Non era esattamente quello che volevo fare nella mia vita. Non sono un portavoce. Sono un’artista”

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