Colapesce Dimartino “quinti a Sanremo”: un senatore dell’UDC chiede la rimozione del video ironico
Colapesce e Dimartino hanno pubblicato un video ironico con le loro “profezie” su Sanremo ma il filmato ha offeso un senatore dell’UDC.
Colapesce e Dimartino hanno promosso la loro imminente partecipazione alla 71esima edizione del Festival di Sanremo con un video ironico, realizzato con la partecipazione di Diodato, il vincitore della scorsa edizione della kermesse sanremese con Fai rumore.
Nel video, abbiamo visto Colapesce tranquillizzare Dimartino, terrorizzato perché “parliamoci chiaro, arriviamo ultimi!”, con una serie di profezie:
Non arriviamo ultimi, e comunque Vasco è arrivato ultimo e fa gli stadi. Arriviamo quinti, lo so. Roba di UDC, massoneria, Cavalieri di Malta… Premio della critica? Aiello. Ultimo classificato? Renga.
Il video termina con il cantautore di Maledetti italiani che fa intendere di aver rubato il premio di Sanremo in casa di Diodato, per poi bloccarlo anche al cellulare!
Un particolare di questo video, però, ha scatenato una polemica politica.
Il senatore Antonio Saccone dell’UDC, infatti, non ha gradito la citazione al partito in quel contesto, seppur ironico (“Roba di UDC, massoneria, Cavalieri di Malta…”), parlando, in un’intervista a Leggo, di mancanza di rispetto e chiedendo anche la rimozione del video in questione:
Siamo stati offesi in maniera gratuita, una mancanza di rispetto inconcepibile. L’UDC è un partito fatto da persone serie, che hanno una storia di grande spessore. Non tollero simili allusioni. Quel video va rimosso da tutte le piattaforme. Noi emblema del potere? Siamo una pattuglia di appena tre eletti… Ma dà fastidio che l’Udc sia associata al sospetto. C’è stato un periodo nel quale il termine democristiano era usato in modo dispregiativo. Oggi esalta doti come l’equilibrio, la moderazione, la ricerca di una sintesi politica. La Dc ha governato per 50 anni, è la storia d’Italia. Una storia di uomini di altissimo profilo, una classe dirigente di prim’ordine, che veniva selezionata e aveva cultura di governo a tutti i livelli istituzionali. Siamo un partito pulito, nessun esponente ha problemi di rappresentanza.
Il senatore Saccone, quindi, ha chiesto le scuse da parte dei due artisti.