Coma_Cose: “Con Fiamme negli occhi vogliamo portare e ricevere leggerezza. Sanremo sarà l’anticamera del nostro nuovo album”
Debutteranno questa sera sul palco dell’Ariston con Fiamme negli occhi. Ecco le parole dei Coma_Cose a poche ore dal loro primo Festival di Sanremo
Fonte: Mattia Guolo
Per loro è la prima partecipazione a Sanremo e in questi giorni saranno sicuramente accostatati, dato che sono coppia sia nella vita sia a livello artistico, ai Jalisse, storici vincitori del Festival del 1997. Parliamo ovviamente dei Coma_Cose che questa sera si esibiranno per la prima volta con Fiamme negli occhi, il brano che presenteranno in questa settimana sanremese. Ecco cosa hanno raccontato ai nostri microfoni a poche ore dal debutto sul palco dell’Ariston.
A Tv Sorrisi e Canzoni avete dichiarato che Sanremo per voi da piccoli rappresentava un sogno, il traguardo da raggiungere. La vostra musica però negli anni vi ha portato lontani da questo palco, più vicini ad altre dimensioni, come quella del “concertone” del Primo Maggio. Come siete arrivati a questo Festival?
Quando siamo nati non era nelle nostre intenzioni partecipare a Sanremo. Siamo partiti da un’attitudine punk, esplicitata dai testi, per poi passare a una vena più pop, che ci ha permesso di arrivare a più persone. Sanremo per noi è qualcosa di vintage, come la cena dalla nonna. È interessante vedere come risulterà la nostra presenza in un contesto del genere. Non c’è stata una spasmodica ricerca del Festival, seppure già negli scorsi anni ci fossero stati alcuni “corteggiamenti”.
A Sanremo in molti vi paragoneranno ai Jalisse, che vinsero il Festival nel 1997 con Fiumi di parole, senza però avere più la possibilità di tornare sul palco dell’Ariston. Se doveste scegliere fra vincere quest’anno alla vostra prima partecipazione, precludendovi però come nel loro caso di tornare al Festival, o non vincere e poter tornare a Sanremo, cosa scegliereste?
Non ci portiamo con noi questo fantasma di chi vince poi non ritorna. Cerchiamo leggerezza e siamo qua anche per riceverla, però è ovvio che, come in tutte le gare, siamo qua per vincere.
Che cosa rappresenta per voi Fiamme negli occhi e quanto c’è di voi e della vostra quotidianità nel testo di questa canzone?
Questo brano rappresenta totalmente noi e rappresenta la passione come fiamme che ardono. Quelle fiamme per noi sono la musica, la nostra passione comune. Il nostro progetto artistico nasce insieme alla nostra storia d’amore e quindi portiamo sul palco dell’Ariston la nostra condizione di normalità.
Come nasce la scelta de Il mio canto libero per la serata delle cover?
Volevamo portare Lucio Battisti perché è un artista che ha accompagnato il nostro percorso professionale dal primo EP, Inverno ticinese, quando abbiamo pubblicato Anima lattina, un brano omaggio dedicato proprio a Battisti. Cantarlo è molto difficile, ma in questa canzone siamo riusciti in maniera naturale a mettere insieme le nostre due voci. Con Il mio canto libero vogliamo omaggiare il Sanremo tradizionale.
Nostalgia, il vostro nuovo album, uscirà il prossimo 16 aprile. Cosa troveranno gli ascoltatori di nuovo e quali saranno invece le novità che riserverete al vostro pubblico?
Ci siamo presi questo ultimo anno per rivedere le sonorità musicali e rivedere altri linguaggi, testuali ma non solo. C’è tanta ricerca: sarà un disco concept, con soli sette brani, senza collaborazioni. È un disco di pancia, pieno di introspezione, con tinte diverse dal brano di Sanremo. Per chi lo dovesse temere, sarà un disco tutt’altro che commerciale!