Concerto Primo Maggio 2014 a Roma: nomi dei cantanti, gioia ma anche noia (dei soliti complessi)
Elio E Le Storie Tese ci avevano visto giusto: il programma del concertone di Roma non si discosta mai troppo dai “soliti” nomi.
E questa è la canzone del complesso del primo maggio che in genere si esibisce sotto il sole di pomeriggio…
Non sappiamo che tempo possa fare a Roma in questo momento (il meteo ci interessa fino a un certo punto), ma indubbiamente siamo a conoscenza di cosa avverrà tra poco: alle 15, in piazza San Giovanni, si aprirà ufficialmente il Concerto Del Primo Maggio 2014, organizzato dai tre principali sindacati italiani CGIL, CISL e UIL e trasmesso in diretta dalla Rai a partire dalle 16 fino alle 24.
E’ un appuntamento irrinunciabile, nonostante i numerosi tagli che si sono resi necessari in questo momento di crisi, e come ogni anno la scaletta dei partecipanti al Concerto del Primo Maggio non si smentisce: un concentrato della musica italiana “de sinistra” con gruppi che hanno la loro massima visibilità proprio sul palco del concerto, a dispetto di carriere ventennali.
Con la chitarra acustica scordata calante/che la gente che balla a torso nudo neanche la sente
Nonostante fosse stata prevista in scaletta e annunciata tra i gruppi partecipanti, sarà assente la Bandabardò: l’annuncio è stato dato su Facebook dal cantante Erriquez, costretto al temporaneo ritiro per problemi di salute. La Bandabardò è senza dubbio uno dei gruppi folk più longevi della musica italiana ed è un’immancabile presenza sul palco di San Giovanni: non ce ne vogliano, ma possibile che rispuntino sempre in occasione del Primo Maggio?
Stesso discorso per i Modena City Ramblers: vent’anni di carriera, cambi di cantanti, cambi di stile, e ad ogni Primo Maggio sono lì, immarcescibili, a riproporci la loro versione salterina di Bella Ciao.
E all’improvviso parte una canzone tipo.. Bregovic!
La musica balcanica ci ha rotto i c*glioni. Sì, è bella, il klezmer, i cori a più voci, la potenza dei gruppi di fiati, ma anche basta. Il Concerto del Primo Maggio, prima gloriosa vetrina di gruppi e cantanti internazionali (non dimentichiamo gli Iron Maiden, Nick Cave ed Erykah Badu, tanto per farvi due esempi tra i più eterogenei possibile), si è ormai trasformato nella solita snocciolata di nomi dell’intellighenzia alternativa radical chic. Per la cronaca, Goran Bregovic è stato ospite della manifestazione soltanto nel 1999, all’epoca di Ederlezi: ma il problema, ovviamente, sono sempre gli emuli che si sono riprodotti nel corso degli anni con la pretesa di farci ballare e divertire.
Prima di cantare una canzone balcanosa ricordati di fare una cosa: lanciare un’invettiva ai danni del capitalismo
Lavoro ce ne è meno degli altri anni e la crisi economica ha distrutto un’intera generazione sociale costretta al precariato, ma i gruppi del Primo Maggio sono ancora convinti che gridare contro i padroni cattivi dal palco di San Giovanni serva a qualcosa. E quindi giù di richiami, citazioni, appelli alle situazioni più gravi del Paese, senza che nessuno li prenda ormai veramente sul serio: l’importante, in ogni caso, è farlo.
E poi arriva il complesso che valorizza il territorio, impara tre quattro accordi e ci costruisce un repertorio / E senza motivo c’è un percussionista ghanese che è stato ricollocato in un complesso pugliese
Qualcuno ha detto Sud Sound System? No, quest’anno non ci sono; in compenso ci sono i Tarantproject.
E i complessi più importanti, o gli ospiti di grido? Quest’anno il pesce grosso è Piero Pelù: chiaro, richiama il pubblico di The Voice Of Italy cui magari del Primo Maggio interessa poco o niente. I gruppi importanti sono pompati come sempre alla sera, mentre il pomeriggio lo si riserva ai giovani alternativi, alle solite band, a chi deve “scaldare la piazza” in attesa del nome di grido. Regole ineccepibili da concertone, come le varie “quote” di genere musicale da rispettare: Clementino e Rocco Hunt in quota rap (più commerciale il secondo), Levante la quota “donna rock stile Carmen Consoli perché Paola Turci quest’anno non era disponibile”, Stefano di Battista la quota “jazz intellettuale”.
Ma prima di cantare una canzone vandesfroosa, ricordati di dire una cosa: Il Primo Maggio è fatto di gioia ma anche di noia
Un Primo Maggio senza concertone è possibile: riconosciamo la sua gloria passata, che è stata sufficiente, e troviamo altri modi di celebrare e ricordare la festa dei lavoratori. Magari con un bel Primo Maggio metal che esuli dai soliti schemi…
Foto | Flickr