Counterfeit a Milano: foto e commenti dal concerto all’Alcatraz, 5 Aprile 2017
La band di Jamie Campbell Bower ha finalmente pubblicato il primo disco, e lo porta in giro con grinta ed impatto scenico. Ecco com’è andato lo show di Milano.
E’ partito da Milano il mini-tour italiano dei Counterfeit (che suoneranno a Roma, Bologna e Roncade nei giorni successivi), ed è stata una buona occasione di testare dal vivo la band di Jamie Campbell Bower, che nei precedenti tour italiani era riuscita a far registrare il soldout nonostante non fosse nemmeno uscito un disco, e basandosi soprattutto sul passaparola e sullo star-power del cantante/chitarrista/attore famoso (potreste averlo visto in Sweeney Todd, o in tre episodi di Twilight on in una parte minore in Harry Potter, ad esempio).
Ora il disco è uscito, si chiama Together We Are Stronger ed è possibile che dia una scossa alla scena punk-rock inglese, portando nuova energia e canzoni orecchiabili, e allungando la setlist di questi concerti infuocati.
Aprono la serata i Tigress, anche loro inglesi e anche loro con solo un EP all’attivo (un altro arriverà a breve), eppure con già abbastanza esperienza concertistica da saper tenere in mano il pubblico, e fare applaudire o cantare quando necessario. Grazie anche alla presenza magnetica di Katy Jackson, sono stati decisamente una bella scoperta.
Tocca poi ai Decade, indie rock inglese – partono con meno grinta rispetto ai Tigress, ma il pubblico li apprezza molto. Ad un certo punto, però, il mistero: dopo circa venti minuti di concerto, la band saluta tutti e se ne va, nettamente in anticipo rispetto al previsto. Non è ben chiaro cosa sia successo, rimane il fatto che si stavano ancora “scaldando”, ed è finito tutto troppo presto. Conseguenza del tutto, per rispettare gli orari degli show, c’è stata una pausa di 45 minuti fra la fine del loro concerto, e quello dei Counterfeit, una pausa piena di noia…
Il pubblico, però, non si è fortunatamente addormentato durante questa pausa, e anzi ha continuato a crescere numericamente, dando un bel colpo d’occhio dal palco quando finalmente arrivano i Counterfeit. Iniziano a picchiare duro e veloce fin da subito: caspita, sono davvero bravi!
Tutti gli occhi sono puntati su Jamie Bower – anche perchè tutte le luci sono puntate su di lui, mentre gli altri musicisti suonano quasi in penombra…
Jamie mostra un animo punk, nei vestiti e nelle movenze, e soprattutto per la continua ricerca del contatto con il pubblico, che subisce una interessante escalation: si passa dal cantare sopra le transenne e toccando le prime file, allo scendere in mezzo al pubblico con chitarra e microfono per cantare circondato dai fan, e infine andando adirittura al piano superiore dell’Alcatraz, arrampicandosi oltre le barriere di protezione e stupendo tutti. Davvero un portento da vedere, ma anche da sentire: l’ora di musica passa veloce e con grinta.
E’ quasi un peccato, quindi, che chi venga in contatto con i Counterfeit e non voglia approfondire la loro conoscenza, li classifichi superficialmente come “la band dell’attore famoso che gioca a fare il punk”, perchè sicuramente le canzoni e la voglia di suonarle ce le ha, Jamie. Meriterebbe un pubblico meno specifico di “ragazze a cavallo dell’adolescenza” – meriterebbe di essere ascoltato anche da più ragazzi, alla ricerca del brivido del punk inglese, al di là dell’aspetto e della fama pregressa del cantante.
Counterfeit @ Alcatraz Milano, 5 Aprile 2017: la scaletta
Questa la setlist dei brani suonati dalla band:
Washed Out
As Yet Untitled
Addiction
Romeo
You Can’t Rely
Letters to the Lost
Family Suicide
For the Thrill of It
Close to Your Chest
Come Get Some
Lost Everything
Hold Fire
Enough
North West Passage