Cradle Of Filth, Heartbreak And Seance: il video senza censure
Corvi, serpenti, neve, candele, alberi, corpi nudi, persone in lutto: il trionfo del gotico nel primo singolo da Cryptoriana
CRADLE OF FILTH – Heartbreak And Seance (OFFICIAL UNCENSORED VIDEO) from Nuclear Blast on Vimeo.
Il 22 Settembre uscirà Cryptoriana – The Seductiveness Of Decay, dodicesimo disco delle leggende britanniche del metal estremo Cradle Of Filth.
Oggi esce un video per il primo singolo, Heartbreak And Seance: potete vederlo qui sopra, in apertura dell’articolo, pubblicato su Vimeo e non il classico YouTube in quanto altrimenti sarebbe stato censurato. Il videoclip sarebbe infatti “vietato ai minori”, e Dani Filth lo presenta così:
“Lavorare con un direttore artistico come Artūrs Bērziņš è stato davvero un onore poiché le registrazioni del video sono state pianificate meticolosamente, coinvolgendo una miriade di persone, truccatrici, scenografi, un corvo, dei serpenti addomesticati e un considerevole ammontare di neve, candele, acqua, alberi, corpi nudi, patetiche persone in lutto, il tutto ambientato in un paesaggio gotico. Recarsi a Riga (Lituania) per filmarlo è stata un’esperienza unica e straordinaria. Il video stesso è fantastico: parte dall’immaginario oscuramente erotico dell’artwork e lo porta in vita tramite immagini filmate. Ci siamo divertiti moltissimo a girarlo…”.
Riguardo a Cryptoriana, Dani presenta così il disco:
“L’album è profondamente ispirato dall’horror gotico, ed il titolo lo riflette. La parola ‘Cryptoriana’ ricorda il fascino vittoriano per il sovrannaturale, ed il sottotitolo ‘The Seductiveness Of Decay’ cementa ulteriormente l’attrazione per la morte ed il processo di auto-distruzione.”
“Cryptoriana – The Seductiveness Of Decay” verrà pubblicato il 22 settembre su Nuclear Blast. La bellissima copertina è stata realizzata da Artūrs Bērziņš, che si è occupato anche della fotografia e della videografia del nuovo lavoro. Bērziņš è ben conosciuto per la sua sfavillante grafica legata al neo-simbolismo, i dipinti a olio e le interpretazioni postmoderne dei miti classici. È stato proclamato come un “mostro sacro del postmodernismo lettone”.