Crisi dell’industria discografica: male le vendite di musica online
Meno del 20% di coloro che usano internet pagano per comprare una canzone, una quota ancora minore mette mano alla carta di credito per acquistare un intero album digitale. È quanto emerge da un nuovo studio effettuato da Nielsen Music sulle abitudini dei consumatori di musica. La maggior parte di coloro che sono disposti a
Meno del 20% di coloro che usano internet pagano per comprare una canzone, una quota ancora minore mette mano alla carta di credito per acquistare un intero album digitale. È quanto emerge da un nuovo studio effettuato da Nielsen Music sulle abitudini dei consumatori di musica. La maggior parte di coloro che sono disposti a pagare per acquistare legalmente un mp3 si trova in Europa e negli Stati Uniti; le popolazioni del Sudamerica, dell’Asia e del Medio Oriente preferiscono di gran lunga il “caro vecchio” download illegale.
Nonostante il successo di negozi online come iTunes, che nel giro di 7 anni ha venduto più di 10 miliardi di canzoni, gli internauti preferiscono “vedere” una canzone, magari su YouTube, piuttosto che comprarla e poi ascoltarla. I dati emersi da quest’indagine non faranno di certe piacere alle grande case discografiche: gli amanti della musica acquistano sempre meno cd e gli mp3 venduti online coprono a malapena la voragine creata dai consumatori che decidono, forse anche inconsapevolmente, di non comprare più compact disc.
A gongolare è invece il vinile. Nel 2010 le vendite per questo formato sono cresciute del 13%. Mai da quando Nielsen Soundscan calcola la quantità di musica venduta (1991) sono stati acquistati così tanti vinili. Non stupisce che a guidare la classifica di questo formato sia un classico come ‘Abbey Road‘ dei Beatles. Come si dice in questi casi: Oldies but Goldies.
Via | Rolling Stone