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Cristina D’Avena canta per Fratelli d’Italia? Legittimo, come pure le critiche

Cristina D’Avena tra le polemiche perché ospite della festa di Fratelli D’Italia. E alcuni fan non l’hanno presa bene. Chi ha ragione?

15 Dicembre 2022 18:18

Diversamente dalle altre volte, Cristina D’Avena è finita trend topic su Twitter, in questi giorni, per alcune polemiche l’hanno travolta nelle ultime ore. Il motivo? La cantante, che ha da poco rilasciato il disco 40 – Il sogno continua, si esibirà, come ospite, della kermesse di Fratelli d’Italia, a Roma. Il partito guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni festeggerà a Piazza del Popolo, a Roma, dal 15 al 17 dicembre 2022. E proprio la presenza della D’Avena ha indispettito alcuni fan storici dell’artista e buona parte del mondo Lgbt.

Cristina D’Avena è stata ‘eletta’ icona gay e lei stessa, in diverse occasioni, ha espresso la gioia di questa incoronazione. Ad esempio in un’intervista del 2018 per Rolling Stone:

“Sì, e ne sono molto felice. Prima non me ne rendevo conto, perché i messaggi e le lettere le ricevevo già agli esordi (…) Faccio molto serate nei locali gay ed è un pubblico strepitoso, mi vogliono davvero molto bene. Tanti miei collaboratori sono gay. Mi capiscono al volo e io li capisco al volo”

Molti gay, però, nella scelta di esibirsi per Fratelli d’Italia, proprio al volo non l’hanno capita. Alla base del dissenso nato è la chiusura -rispetto a certi temi- da parte del centro-destra. Se le unioni civili non saranno cancellate (così è stato assicurato), difficilmente ci potrebbero essere, almeno nella teoria, grandi passi avanti su ulteriori diritti per il mondo Lgbt. Per intenderci, i matrimoni gay ugualitari non sono minimamente in agenda e nemmeno le adozioni gay sono in programma. E qua è nata l’ondata di delusione, da parte di diversi fan della cantante con un pensiero unico, alla base: “Perché colei che è felice di essere una icona gay ha scelto di esibirsi per chi non ha mai lottato a favore dei diritti Lgbt?

A questo punto Cristina D’Avena ha poi preso parola e, via social, ha spiegato la sua decisione:

Cari amici,
ho letto nel pomeriggio di ieri, sul web, commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa di questa sera, in Piazza del Popolo a Roma. Non credo serva spiegare come mi sia sentita; preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono.
Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta.
Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili.
Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso.
E questo non è qualunquismo, ma libertà.
Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica.
Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse – questa – un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta.
Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano.
Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro…. Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa.
Vi voglio bene ❤️
Cristina

La cantante ha così spiegato e ribadito di essere a favore dei diritti civili e dell’amore universale, di non essersi schierata né di militare per una bandiera. Semplicemente di cantare per tutti. Un discorso che ha senso. Annullare l’impegno all’ultimo, ormai, sarebbe stata una mossa azzardata e soprattutto indice di un pensiero erroneo alla base. E invece ha ribadito la sua scelta e la sua missione: portare allegria e spensieratezza a tutti sotto forma di musica. Ok.

C’è chi, invece, crede che la musica -come ogni forma di arte- debba veicolare messaggi e adattarsi a condizioni, luoghi e persone. Anche se fioccano inviti.

Cristina D’Avena vuole esibirsi per Fratelli D’Italia? La sua scelta è legittima. Insulti, offese e chissà quale altro sottotesto, dovrebbero essere evitati da chiunque -soprattutto via social, dietro ad un nick- anche dal fan più deluso. E non hanno giustificazione.

Allo stesso tempo, però, è anche legittimo esporre il proprio pensiero contrario (in maniera civile). Alcuni fan hanno il diritto di essere delusi o di non comprendere fino in fondo la sua decisione. Altri ancora, invece, di comprendere la sua scelta (del resto, se le elezioni sono state vinte, ci sarà almeno qualche fan di Cristina D’Avena ad aver votato il centro destra, no?).

La terza legge di Newton dice: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Perciò, ingenuità esclusa, era prevedibile che questa performance avrebbe potuto far nascere dissensi o opinioni contrastanti. Il rischio di “deludere” anche una minima parte del suo pubblico era chiaramente all’orizzonte. E non per ideologie o simpatie politiche, tra l’altro mai espresse apertamente dalla diretta interessata, ma per l’immagine, il messaggio e l’idea che, in questi 40 anni di carriera, l’hanno sempre accompagnata, appunto quell’amore universale che, in certi contesti, non sempre viene ben accolto.

Quindi, Cristina D’Avena ha fatto bene a fare la sua scelta e rispondere “Sì” all’invito, È un suo diritto. Il medesimo, pero, di quella parte di pubblico che non ha apprezzato questa mossa e lo ha espresso EDUCATAMENTE.

Del resto, lo sa bene anche lei, il mondo è vario e… “Siamo fatti così” (cit.)

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