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Cristina D’Avena, intervista a Soundsblog: “Vorrei cantare con Bob Sinclar!”

Lunga e appassionata l’intervista con la storica cantante delle sigle dei cartoni animati in Italia, che parla anche di carriera, canzoni d’amore, gusti musicali.. e duetti da sperare.

pubblicato 6 Settembre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 04:44

Immaginati tu, figlio degli anni Ottanta rampanti italiani, che il pomeriggio alle 16 ti incollavi al tubo catodico rubando il telecomando del potere al papà, o peggio alla nonna che aspettava in qualunque momento L’Almanacco del Giorno Dopo. Ti ricordi com’eri? Cosa ritorna nella tua testa? Le merendine e gli incredibili assist volanti di Mila, che restava in aria due ore e mezza filosofeggiando prima di sferrare il suo “attack!”, dì la verità. E nella memoria interna del tuo cervello sono ancora impresse le canzoni delle quali collezionavi le cassette di Fivelandia in rigoroso disordine.

Ebbene, noi di Soundsblog abbiamo deciso di trasformare l’amarcord in una piacevole chiacchierata con Cristina D’Avena, la vera incarnazione dell’idolo di noi bambini che abbiamo imparato col cuore -e cantiamo ancora, in verità- tutte le canzoni da lei incise nella corso della sua carriera. Durante l’intervista, che potete vedere nel video caricato qui sotto, Cristina D’Avena è stata un vero e proprio fiume in piena di aneddoti, racconti e chicche personali; la trascrizione la trovate appena sotto il video.


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Cristina D’Avena: intervista a Soundsblog

Soundsblog: Io sono molto curiosa -ho avuto un po’ di scambi con amici, con lettori del nostro blog- di sapere quali sono le influenze musicali che hanno mosso le tue scelte di carriera.

Cristina D’Avena: Mah guarda, è una domanda un po’ particolare, perché in realtà io ho iniziato da piccola, nel senso.. io canto da sempre perché ho iniziato allo Zecchino D’Oro, a tre anni, col Il Valzer del Moscerino e ho fatto il mio percorso all’Antoniano (bellissimo, tra parentesi).

Ho iniziato a cantare le sigle veramente per caso, perché cercavano una voce femminile per interpretare le sigle dei cartoni animati perché stava nascendo una televisione nuova, non di Stato, ma privata e dedicata ai ragazzi. Stavano comprando tantissimi cartoni e avevano bisogno di questa voce femminile che potesse interpretare. Vennero proprio qui all’Antoniano e Padre Berardo Rossi, uno dei fondatori, assieme a Giordano Bruno Martelli e Alessandra Valeri Manera, che poi è lei che ha scritto tutti i testi, dissero che una voce che secondo loro poteva essere adatta per interpretare la voce dei cartoni animati poteva essere la voce di Cristina D’Avena: mi convocarono, avevo sedici anni, mi fecero parlare con alcuni dei personaggi di Mediaset che mi dissero “va bene vieni a Milano facciamo una prova” ma tanto così… Fatto sta che andai a Milano, in realtà feci questa prova e la mia voce piacque subito a tutti i vari componenti, musicisti, maestri e mi chiamarono per incidere la prima sigla, che fu Bambino Pinocchio.

Iniziai un po’ tutto da lì: ho iniziato a cantare questa canzone, la canzone entrò in classifica… quindi questa voce era piaciuta e mi chiamarono per fare una seconda canzone. Io andavo a scuola, facevo il liceo, quindi in realtà la mia vita non doveva essere questa. Io volevo diventare medico, fare il neuropsichiatra, era tutta un’altra cosa. Mi piaceva molto cantare, ma mai e poi mai avrei immaginato di diventare una cantante, o di cantare. Ho fatto lo Zecchino d’Oro, le canzoni, il Piccolo Coro.. ma non volevo diventare una cantante, non lo avrei mai immaginato. Il mio percorso doveva essere tutt’altro.

Dalla prima canzone mi hanno chiamato per fare una seconda canzone; fatto sta che da lì da Kiss Me Licia, da I Puffi, da Mila & Shiro, è iniziata poi tutta la mia vita e la mia carriera. Diciamo che la mia ispirazione vera non c’è stata: ho sempre cercato e cerco tuttora di cantare come mi piace, di essere me stessa. Non ho un timbro vocale con delle tecniche particolari, di scuole di canto particolari non ne ho volute fare apposta perché non volevo cambiare la mia vera natura. La mia voce squillante, molto “infantile”, acuta e cristallina, che canta in maniera normale e tranquilla perché poi canto le mie sigle come in realtà le canterebbe poi un bambino. Io sono me stessa e canto come mi piace fare, come ho sempre fatto e do questo al mio pubblico.

Forse è proprio questo, il fatto di essere stata me stessa sempre e comunque, di non aver seguito in realtà dei veri e propri modelli (voglio cantare come.. mi piacerebbe fare quella…). Ho cercato di fare la Cristina e forse questo è sicuramente arrivato molto al pubblico che mi segue da una vita.

Poi ho anche io i miei gusti musicali, come il fatto che ami terribilmente Jovanotti, ami tantissimo la musica celtica e ami le colonne sonore perché mi paice la grande orchestra. Poi sono un’inguaribile romantica, sono un Cancro quindi mi piace moltissimo tutto ciò che ti porta molto “fuori”.

La tua canzone d’amore preferita?
La canzone per eccellenza che io ho cantato di più e che tuttora canterei è una canzone di Baglioni, che è E tu.

L’ho cantata da piccola e la canterei ancora oggi, interpretandola adesso “da cantante”. Baglioni l’ho sermpre adorato, da Questo Piccolo Grande Amore a E tu… ma poi ci sono molte altre canzoni, come A te di Jovanotti. Io adoro questo pezzo, quando sono a casa me lo canto. Sono una persona che ama anche tantissimo la discoteca, per cui amo Bob Sinclar, mi piace da morire Bob Sinclar! Se Bob Sinclar mi fa un pezzo…ma vogliamo parlarne?!

Beh ha fatto un pezzo con Raffaella Carrà…
Io questo ho detto! Se ha fatto il pezzo con Raffaella Carrà, perché non lo deve fare con me?!

Invece di Bob Sinclar potresti chiamare David Guetta.
David Guetta pure sono andata a vederlo, ma David Guetta mi sembra un po’ troppo in là.. Siccome Bob Sinclar conosce in realtà anche la nostra musica, al di là di Raffaellla Carrà che è internazionale e io non ci sono arrivata, però lo vedo un pelino più vicino. David Guetta secondo me, se lo guardo, mi dice What’s? Chi sei tu?

Al massimo invece, visto che è francese, gli rispondi in bolognese!
(si lancia nella sssh bolognese) Ma sì, gli parlerò  un po’ così! Anche perché pure Bob Sinclar mi ha parlato in inglese e io con l’inglese.. con calma! Mi ha fatto tutto un discorso, io gli ho detto OK.. speriamo che almeno mi abbia detto qualcosa di bello!

La scelta di cantare le tue canzoni con i Gem Boy? So che te lo avranno chiesto in miliardi, però io, che ho ascoltato le sigle da bambina e poi ho conosciuto i Gem Boy… quando sono venuti fuori i primi duetti e i primi connubi, tutti a dire “Cristina D’Avena è impazzita oppure ha un gran senso dell’umorismo!”

Beh intanto loro sono dei miei grandi fan e questo aiuta tanto. Loro hanno iniziato con “ammazza Cristina”, parliamone.. Sono bravi, è un gruppo alternativo, che piace molto ai giovani e all’inizio io non ero molto d’accordo, devo dire la verità. Poi abbiamo fatto una sorta di riunione, ci siamo parlati, ci siamo confrontati e abbiamo fatto una prova, il primo concerto a Bologna al Roxy Bar da Red Ronnie. E’ successo di tutto di più perché c’erano addirittura le persone attaccate agli alberi per vedermi e vederci.. e da lì è nato tutto.

Io sono molto ironica e molto autoironica, però credo che i giovani abbiano davvero bisogno di esprimerasi anche attraverso il mio mondo. E il mio mondo, legato alla simpatia dei Gem Boy e all’attualità dei Gem Boy, le sigle riarrangiate e riproposte senza cambiare la natura delle canzoni  con scenette e gag, fan sì che il concerto divenga bellissimo.

Cristina D’Avena in versione metal-punk (never say never!) o dance (Bob Sinclar, ascoltaci!)? I nostri ricordi non potranno mai avere colonna sonora più adeguata di questa:

(grazie a Giacomo per foto e riprese video)

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