Cyrano, testo e significato della canzone
Cyrano, la canzone di Francesco Guccini interpretata da Irama durante la serata dedicata alle cover del Festival di Sanremo 2021
Cyrano è una canzone di Francesco Guccini
Nel testo, c’è affronto e coraggio, per la penna usata come arma migliore per affrontare “i nemici” (“Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio, Perché con questa spada vi uccido quando voglio”). Sfacciatamente sfida buffoni con versi sena forza, pronti a godere del successo non duraturo, accompagnati da ignoranza e sorrisi compiaciuti. Uno sguardo disilluso pronto allo scontro vero e proprio (“Facciamola finita, venite tutti avanti, Nuovi protagonisti, politici rampanti, Venite portaborse, ruffiani e mezze calze”)
Nella terza serata del Festival di Sanremo 2021, Cyrano verrà interpretata da Irama.
Qui sotto potete ascoltare la canzone e leggere il testo.
Signori imbellettati, io più non vi sopporto
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
Perché con questa spada vi uccido quando voglio
Inutili cantanti di giorni sciagurati
Buffoni che campate di versi senza forza
Avrete soldi e gloria, ma non avete scorza
Godetevi il successo, godete finché dura
Che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
E andate chissà dove per non pagar le tasse
Col ghigno e l’ignoranza dei primi della classe
Però non la sopporto la gente che non sogna
All’amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco
Io non perdono, non perdono e tocco!
Nuovi protagonisti, politici rampanti
Venite portaborse, ruffiani e mezze calze
Feroci conduttori di trasmissioni false
Che avete spesso fatto del qualunquismo un arte
Coraggio liberisti, buttate giù le carte
Tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto
Assurdo bel paese
Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato
Coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco
E al fin della licenza io non perdono e tocco
Io non perdono, non perdono e tocco!
Che almeno di mezz’ora da sempre mi precede
Si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
Che a me è quasi proibito il sogno di un amore
Non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute
Per colpa o per destino le donne le ho perdute
E quando sento il peso d’ essere sempre solo
Mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo
Ma dentro di me sento che il grande amore esiste
Amo senza peccato, amo, ma sono triste
Perché Rossana è bella, siamo così diversi
A parlarle non riesco: le scriverò dei versi, le parlerò coi versi
Voi preti che vendete a tutti un’altra vita
Se c’è, come voi dite, un Dio nell’infinito
Guardatevi nel cuore, l’ avete già tradito
E voi materialisti, col vostro chiodo fisso
Che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso
Le verità cercate per terra, da maiali
Tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali
Tornate a casa nani, levatevi davanti
Per la mia rabbia enorme mi servono giganti
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
E al fin della licenza io non perdono e tocco
Io non perdono, non perdono e tocco!
Ma in questa vita oggi non trovo più la strada
Tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
Dev’esserci, lo sento, in terra o in cielo
Un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto
Io sono solo un’ombra e tu, Rossana, il sole
Ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
Ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
Perché oramai lo sento, non ho sofferto invano
Se mi ami come sono, per sempre tuo
Per sempre tuo, per sempre tuo Cyrano