Home Blur Damon Albarn e Graham Coxon: “Non potevamo buttare via i Blur”

Damon Albarn e Graham Coxon: “Non potevamo buttare via i Blur”

Il cantante e il chitarrista dei Blur hanno raccontato in un’intervista cosa abbia riportato insieme la band dopo lo scioglimento temporaneo del 2003: “Eravamo troppo giovani e stupidi per capire”.

pubblicato 3 Aprile 2015 aggiornato 5 Aprile 2024 15:39

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Il nuovo album dei Blur si intitola The Magic Whip e arriverà a fine Aprile, a dodici anni di distanza da Think Tank, il loro ultimo lavoro ufficiale in studio (che fu senza Graham Coxon, transfugo dopo eccessi di litigi e desideroso di carriera solista).

Proprio per raccontare la genesi di questo nuovo disco, anticipato dai singoli Go Out e Lonesome Street assieme al brano There’s Too Many Of Us, a prendere la parola è stato il leader Damon Albarn, uno che nei ritagli di tempo ha dato vita un bel po’ di progetti musicali paralleli per ovviare all’assenza dei Blur e alla sua indiscutibile vena melodico-creativa.

Ciò che ha tenuto separati i Blur, ha spiegato Damon in un’intervista a Mojo, è stata la stupidità:

Quando invecchi e le tue famiglie crescono, capisci che eravamo troppo giovani e stupidi per capire o valutare ciò che avevamo, o quanto fossimo fortunati. Come persone e musicisti, non lo sentiamo più. Abbiamo capito che non potevamo buttare via la nostra storia, era follia.

Le registrazioni di The Magic Whip, avvenute ad Hong Kong nel 2013 e poi misteriosamente interrotte, sono state frutto di fortunate coincidenze, ha svelato il leader:

Il nuovo disco è dovuto ad una serie fortunata di eventi. Quando l’anno scorso dicevo che non vedevo un nuovo disco dei Blur, non lo credevo davvero che sarebbe potuto succedere. Nessuno di noi ringiovanisce. Se fai qualcosa, devi fare in modo che conti, c*zzo, altrimenti perché lo fai? Ma adesso lo abbiamo fatto, quindi eccolo a voi.

Anche Graham Coxon, nella stessa intervista, ha affrontato il discorso della separazione e dell’immaturità dei membri dei Blur, svelando che sono stati anche in “terapia” da un mediatore che li ha aiutati a superare le tensioni all’interno del gruppo.

Ad essere onesti, l’ultimo paio di anni quando ero nei Blur non è stato proprio da grandi amici, da telefonarsi tutti i giorni. Ciascuno di noi voleva comandare e avevamo tutti le nostre vite e i nostri problemi. […] Anche se abbiamo tagliato via tutto quando siamo tornati insieme, ho capito che le passioni erano ancora fortissime. Sai, in quegli anni ho detto forse delle cose stupide alla stampa -perché le circostanze per cui non fossimo insieme tutti e quattro erano ancora poco chire. Ci siamo visti un paio di volte, una addirittura con un mediatore con cui discutemmo le cose che non andavano. Eravamo a nudo, feriti da questo, e lo siamo stati per un certo periodo.

Quello che importa è che abbiano appianato i problemi e che ci delizino ancora. Magari anche con un nuovo tour.

Via | NME, Mojo

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