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Daniele Silvestri feat. Caparezza, La guerra del sale: testo e audio

La guerra del sale è il nuovo singolo di Daniele Silvestri con Caparezza: testo e audio.

pubblicato 12 Ottobre 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 13:06

Giochi di parole, suggestioni, ironia pungente e riferimenti non troppo velati alla politica. E’ tutto questo La guerra del sale, il nuovo singolo di Daniele Silvestri scritto (e pure interpretato) da Caparezza, in rotazione radiofonica da venerdì 14 ottobre. Estratto dall’album Acrobati, il brano vanta la collaborazione strumentale di Roy Paci e Mauro Ottolini.

“La guerra del sale è nata più o meno così: con Caparezza era una vita che volevamo a vicenda fare qualcosa l’uno con l’altro, ma nessuno faceva mai quella telefonata. – racconta lo stesso Daniele. Un giorno mi è sembrato di avere un giro strumentale adatto a stuzzicarlo. Le chitarre dure gli sono sempre piaciute. Avevo in mente la parola “sale” e volevo giocarci in ogni modo: quale penna migliore della sua per farlo? Gli ho telefonato e il brano è cresciuto man mano in questo modo, con idee che rimbalzavano fra noi, che cercavamo di far ridere e sorprendere l’altro”.

Daniele Silvestri feat. Caparezza, La guerra del sale, Lyrics

Sale chi è eletto
chi viene eletto, sale
vorrei di sale un etto
un’altra legge elettorale

Vedo
sale da concerto
piene di persone
sole

Se ci sono le parole allora
usale
usale
usale

Chissà l’effetto fa il sale sulla mia salute
il sale da cucina che sa levitare la pressione
sale la tensione se si sente male il commensale
se ci sono le persone allora usale
usale
usale

Vota il sale
vote for sale
non è un venduto
not for sale
nella vita c’è chi sale
chi carbonato
siamo sale della terra
sempre sia iodato

Anni zero come stare
miniere di sale
vedo ancora processare
le streghe di Salem
la mia rabbia non si può inabissare
come ingoiare sale e curry
vedi, carry sale

Sulla torta versiamo sempre un pacco di sale sano
erageriamo, domani vi giuro sale sano
gran sete come nel deserto, Ramsete
brindiamo finché ribaltiamo
l’asse cartesiano

Sulla Salaria sulla salaria
hai la marcia che sale
facciamo a piedi le strade
come cambia alla marcia del sale

Da quando esistono le saliere
sono diventati tutti agitatori
io voglio volare con le canzoni
non mettere salieri sulla coda delle fazioni

Con tutto il sale che ho sulla coda divento
caustico come la soda
col poco sale che ho nella capa
non ci condisco le cime di rapa

Sono di sale le statue che vedi
talmente basali che dormono in piedi
ma i sali che perdi sudando stasera
posso trovarli scavando in miniera

Risale di versi
e non porta male
come il sale che versi
i versi del sale
miniere di sale
non tergiversare

Papille gustative
tra salive
trasalire
tra saline
lo senti che sale
lo senti che
siamo nell’avanguardia
siamo nell’ipertesto senza la seconda ‘t’
(ma secondo chi?)
può andar bene a seconda di

Chi sale sul traliccio per difendere il salario
sa legittimare il gesto
come un cristo nel sudario
sale-lentamentema-sale-costantemente la pressione
sale, quella fiscale
quella che fa male di sicuro
ti sale un odio
che altro che sodio col suo cloruro
e giuro che se il mio intervento è ancora troppo sciapo
non c’è alcun problema
l’ho già fatto
e lo farò da capo

E salerò
il sale di versi
salerò
e non portano male
e salerò
i versi del sale
e salerò
un tergiversare
e salerò
non puoi venire a dirmi che non è possibile
e salerò
in alto le bandiere del Sale
di sale
di sale

si sa che non tutti i mali
vengono per nuocere
non tutti i sali
vengono per cuocere
se metti i sali
in vasca
ti rilassano
se metti i soldi
in tasca
te li levano

Il sale di versi
(e salerò)
e non portano male
e salerò
e salerò
sale
usale