Darkthrone, intervista con Soundsblog: “Dal 1993 il Black Metal e’ come una disciplina olimpica”
Fenriz, batterista/cantante/compositore del gruppo norvegese, parla di ‘The Underground Resistance’.
C’è la musica black metal, e c’è lo stile di vita black metal. Molte volte le due cose coincidono, ma ci sono casi in cui il voler far combaciare alla perfezione musica e stile di vita si trasforma, alla lunga, in grottesca auto-parodia, con signori bolsi e anziani che ancora continuano a urlare di dar fuoco alle chiese e stuprare vergini, senza traccia di alcuna ironia. Le vere leggende, però, si assumono il peso delle proprie scelte e se il loro cuore lo impone, decidono anche di cambiare stile musicale, pur rimanendo fedeli allo stile di vita black metal – stile nato, ricordiamoci, come estremizzazione metallara del punk e votato ad un atteggiamento totalmente anti-commerciale. E cosa c’è di meno commerciale del contribuire a plasmare un genere, diventarne ‘leggende’, per poi seguire il proprio cuore e, mantenendo il nome della band, esplorare prima sonorità punk/hardcore, e poi passare al power metal più sincero? E’ questa, in sintesi, la storia dei Darkthrone, tuttora riveriti come maestri del black metal, nonostante la musica proposta sia ormai distantissima dalle loro radici. I due musicisti, Fenriz e Nocturno Culto, sono maturati negli anni, e mantenendo saldo uno stile sardonico hanno avuto il coraggio di evolversi, senza ascoltare le critiche di chi li vorrebbe costantemente intenti a registrare sempre lo stesso disco. Arriviamo quindi al nuovo ‘The Underground Resistance’, un monolite di sei brani, pura esaltazione della NWOBHM, un ritorno quasi commovente al metal anni ottanta. Fenriz anticipa subito le possibili domande riguardo alla nuova direzione musicale della band, iniziando la nostra conversazione.
“Chiunque può cambiare il proprio sound, è una cosa normale soprattutto per le band che stanno registrando i primi demo. E’ meno normale per le band che hanno già una lunga carriera alle spalle. Ovviamente bisogna scoprire come e perchè cambia. Cambia perchè ‘i fan lo vogliono’? O cambia perchè sta seguendo il proprio sogno?”
Ascoltando le sonorità di ‘The Underground Resistance’ sembra che, ancora una volta, i Darkthrone abbiano ‘Nothing To Prove’ e che più che mai tu sia ‘Just a hellish rock’n roll freak’. Il black metal è cosa morta e sepolta, ormai?
“La magia del black metal è finita nel 1993. Da allora il genere musicale è diventato come una disciplina olimpica: se ne giudica la prestazione, la tendenza alla perfezione, lo stile… ma non l’anima. Detto questo, ci sono molte band che hanno tenuto in vita il genere con gran classe, suonando in maniera sporca e spaventosa come negli anni ottanta, spingendosi anche verso lo stile black di inizio anni novanta. Parlo della scena di Nideros, ad esempio (ovvero quella legata alla zona di Trondheim in Norvegia – NdR)”
Ovviamente le citazioni nella domanda venivano da ‘Too Old Too Cold’, una delle vostre canzoni più conosciute e controverse, visto che già nel 2006 indicavate il ‘nuovo’ black metal come ‘spastico, patetico e debole’…
“Nessuno mi aveva mai citato ‘Too Old Too Cold’, non so quanto sia effettivamente conosciuta come canzone. Ma alla gente che piace vorrei consigliare di ascoltarsi il demo ‘Into The Abyss’ dei Poison (la band death/thrash tedesca, non i glamster americani! – NdR). Il titolo del disco ‘The Cult Is Alive’ deriva da una delle strofe contenute in quel disco, una delle migliori composizioni black metal/black thrash mai ascoltate.”
L’ascolto del disco rende evidentissimo il fatto che tu stia attraversando una fase ‘power metal anni ottanta’: i riferimenti che tu stesso citi nell’introduzione ai brani sono molto specifici. Stando alle tue parole, “The Ones You Left Behind” si basa su ‘ritmiche speed/power del 1984’, con la parte centrale che ‘richiama la NWOBHM sempre del 1984’. Con “Valkyrie” si va ancora più nello specifico, visto che secondo te ‘suona precisamente come i cari vecchi Helloween del 1984/85’. Cosa ti attrae, oggi, di quel particolare periodo e di quel particolare genere musicale? E’ solo nostalgia per i bei vecchi tempi?
“Non ho mai smesso di ascoltare quel genere musicale, ma a metà degli anni ottanta avevo dodici anni, e non avevo soldi per comprare dischi e non conoscevo nessuno che ascoltasse i Witchfinder General o i Satan. All’epoca, lo ricorderanno solo i ‘vecchi’ come me, se non conoscevi nessuno dovevi spendere i tuoi soldi, per ampliare i tuoi gusti musicali. Altro che internet! Quindi, all’epoca ascoltavo solo i gruppi più grossi, quelli che finivano sulle copertine delle riviste: Black Sabbath, Iron Maiden, Accept, Dio. Dal 1984 qualche videoclip iniziò a girare sulla televisione via cavo, e ampliai un po’ i miei gusti, ma comunque mi persi molta della scena di quell’epoca. Questo vuol dire che molte delle band che ‘scopro’ in questi giorni, non sapevo nemmeno che fossero in giro già negli anni ottanta, e per me significa che questo stile musicale che amo da trent’anni mi consente di scoprire ancora delle nuove band di quel periodo. Mi sento l’uomo più fortunato della terra, ad avere il tempo e la possibilità di riscoprire quello che all’epoca ascoltavo solo come punta di un iceberg. E adesso voglio suonare quel tipo di musica, perchè quando nel 1986 avevo l’età giusta per formare una band, all’epoca mi sentivo un po’ stanco di quel genere musicale, e come saprete ho seguito altre strade. Ma dopo le schifezze ascoltate dalle band in voga negli anni novanta, sono sicuro che non mi stancherò mai più del metal anni ottanta!”
‘The Underground Resistance’ contiene sei tracce, ancora una volta divise al 50% fra te e Nocturno Culto. Tre canzoni le hai scritte tu, tre canzoni le ha scritte lui. Lasciando parlare in questo modo i freddi dati statistici, sembra quasi che non vi siate nemmeno incontrati per suonare insieme il disco…
“Per il quinto album consecutivo abbiamo seguito lo stesso processo compositivo che seguiamo dal 2005: ognuno di noi scrive una canzone a testa (il numero di brani è sempre pari), sul disco le alterniamo, e ci incontriamo per registrare il disco. Con il passare del tempo abbiamo anche raffinato questa tecnica, abbiamo ad esempio imparato che le registrazioni ci vengono meglio se prima incidiamo i brani di Ted, partendo dal basso e poi passando a registrare batteria e chitarre. Lui inizia a registrare il basso a casa sua, visto che non ha bisogno di sentire tracce della voce; ha in mente già tutta la canzone, quindi al momento di incontrarci il basso è già pronto, e dobbiamo occuparci di batteria, voce e chitarra. Poi però passiamo alle mie canzoni, e lì devo spiegare a Ted la mia visione per ogni brano, e lui deve incidere il basso prima di sentire il resto della canzone. E’ un processo più complicato, ma d’altronde io ho bisogno di sentire le vibrazioni del basso, per registrare le mie parti. In questo disco, ci siamo scordati di seguire questo metodo per una canzone, ‘Valkyrie’, per la quale abbiamo registrato prima le chitarre, e io mi sono trovato a dover cantare seguendo il ritmo di un aspirapolvere, più o meno – in cuffia non sentivo niente, ma ormai il momento di registrare era giunto e siamo andati avanti. Quindi, se nella canzone ogni tanto vi sembra che la voce sia un po’ fuori fase rispetto alla musica, adesso sapete la ragione.
Comunque, per tornare alla tua domanda: sì, io e Ted ci incontriamo per registrare i dischi dei Darkthrone, ma seguiamo delle regole tutte nostre.”
Da sempre, comunque, hai dimostrato di apprezzare la libertà nel registrare un disco interamente da solo, come fai ad esempio con gli Isengard, e con tanti altri demo sparsi nella tua discografia personale. Cosa ti attrae, nell’idea di suonare da solo?
“Mi piace il fatto che non stai suonando il materiale di nessun altro. Questa passione mi è nata nel 1988, e nel 1989 ho registrato il primo demo degli Isengard, ‘Spectres Over Gorgoroth’, di cui vado molto fiero. Gli Isengard nacquero quando scrissi una canzone arpeggiando sulla mia chitarra. Passai poi a registrare una base di batteria per quella canzone, avendo perfettamente in testa tutta la musica. La cosa difficile era essere l’ingegnere del suono e il produttore, tutto contemporaneamente. Una volta ottenuta la traccia di batteria, ho registrato la chitarra, ed ero molto soddisfatto del risultato. Prendete nota: se volete fare tutto da soli, non potete registrare prima la chitarra e poi la batteria. Semplicemente, non potete, non dovete: non fatelo. Se lo fate, smettete, e vedrete che il risultato migliorerà. Comunque, ho continuato con questo metodo per anni, vado avanti ancora adesso in questo modo, e anche ‘Transilvanian Hunger’ e ‘Panzerfaust’ dei Darkthrone sono registrati in questo modo – io ho inciso batteria e chitarra, e solo mesi dopo è arrivato Ted per registrare le parti vocali. Mi pare che nessuno si sia lamentato del risultato!”
No, direi che lamentele su quei due album non se ne sentano molte! Una critica che invece vi perseguita da qualche tempo, e che forse tornerà in voga anche per il nuovo disco, è legata alla produzione minimalista, con suoni molto lo-fi. Ovviamente è una scelta artistica e come tale va rispettata, ma in linea teorica, tu riusciresti ad immaginare un disco dei Darkthrone iper-prodotto, con suoni pompatissimi?
“Nel 2013 si vorrebbe sperare che la gente abbia compreso il fatto che ‘un disco iper-prodotto’ equivalga semplicemente a suoni compressi e ad una gratificazione istantanea, che non lascia traccia dopo qualche tempo. Perchè tutti comprendono questo concetto, tranne i bambini e gli amanti del metal estremo? Se vuoi ascoltare suoni perfetti su un disco moderno, puoi ascoltare ‘Legend’ dei Witchcraft, uscito nel 2012. Se tutte le band avessero un suono lo-fi, allora si applaudirebbe chi avesse il coraggio di utilizzare un sound moderno (e iper-pompato). Ma da molti anni quasi tutte le band metal utilizzano il sound moderno (e iper-pompato), quindi la nostra battaglia per il lo-fi non è ancora finita!”
Come descriveresti le tre canzoni scritte da Nocturno per il nuovo disco?
“Hard metal, molto più pesanti delle mie.”
Delle tue tre canzoni, quella che mi ha più colpito è “Leave No Cross Unturned”, una lunga cavalcata di tredici minuti. Ma di questi tempi, con i più giovani che mostrano difficoltà di concentrazione e sono sempre più inclini a mandare avanti veloce i ‘tempi morti’ di un brano, vale la pena comporre un’opera maestosa come questa?
“No, hai ragione, avrebbe più senso scrivere canzoni lunghe dodici secondi. Ho commesso un errore con ‘Leave No Cross Unturned’, per punizione mi spoglierò e mi butterò nudo nella neve, attendendo che il freddo norvegese mi congeli a morte. Ahah! Seriamente, cosa devo dire… anche a me capita di mandare avanti dei pezzi di canzoni, ognuno trova il modo migliore per gustarsi la musica, è un’esperienza personale, e se uno sceglie di ascoltare i Darkthrone un motivo ci sarà, anche se questo vuol dire che ogni tanto manda avanti un passaggio che non gli piace.”
Benissimo Fenriz, il tempo a nostra disposizione è giunto al termine, hai tempo solo per un’ultima frase, un epitaffio al 2012…
“Il 2012 è stato un anno in cui molte nuove band hanno pubblicato dischi influenzati dagli anni settanta, ho ascoltato tantissime sonorità vecchie e bellissime. Un altro trionfo per la resistenza dell’underground!”
Darkthrone: an interview with Fenriz, on the Underground Resistance
Side-note: this interview was done through email and was intended to be published on the Italian edition of Metal Hammer magazine, right when the Underground Resistance came out in March. For ‘technical reasons’ the magazine has not hit the shelves for three months now, so I’ve been allowed by the label to publish the interview here, since it would have been a shame for it to go to waste. What you are about to read is straight from Fenriz’ keyboard, no editing, no messing around, just the raw truth from Darkthrone!
The press introduction to the album calls Darkthrone ‘legends’, and indeed for many people you are legends: how do you deal with such a label? And does being a legend mean you can do even more what you want to do, even keeping on changing your sound?
“Anyone can change their sound, you don’t have to be legends to do it. It is normal to change sound when bands are on demo stage, more seldomly when bands have a long running career. Therefore respect is not needed towards those who change on their second demo, it’s normal. But a dinosaur that changes it’s way – well, it depends on HOW it changes. Does it change to something “THE KIDS MIGHT WANT”. Or does it change because it follows its dream?”
Listening to ‘The Underground Resistance’ seems that nowadays, more than ever, you have “Nothing to prove”, and you are “Just a hellish rock’n roll freak”. Is the black metal label a thing of the past?
“Black metal magic was over in 1993. Since then it has been like an olympic sport, performance, perfection, no soul. But MANY others have kept the style alive, playing dirty scary 80s style or even many bands are doing great early 90s style now, like the NIDAROS scene.”
Do you actually get tired of hearing people quoting ‘The cult is alive’ back at you? Why do you think it’s the song that has stuck so much in people’s minds? Everyone knows the lyrics to it…
“I’ve never heard anyone mention it. But if they like it, they must know that the title is a lyric line from POISON into the abyss 86/87 demo, and that demo is one of the best things in black metal/black thrash ever.”
Talking about the six songs of ‘The Underground Resistance’, you say it’s ‘three songs each, three’ from ted and three from you. Described this way, it seems like you never even met, to create the record! How did the writing and recording process go, this time around?
“As usual, well, for the 5th album in a row since 2005, we make a song each and meet up to record it. We learn for instance Teds first, then record drums and guitars together. Then he puts on second guitar. He likes to do his bass at home, he doesn’t need lots of tone to do vocals. But then we learn MY song and record, and then we need bass on it or atleast lots of bass in the guitars, as i need clear notes to sing to. This we forgot on the valkyrie song, where there were just thin guitars so it was like trying to sing in tune to a vacuum cleaner, haha, so that’s why the singing is sometimes off key.”
You have actually often recorded _everything_ for a record all by yourself, like for Isengard, or many other demos listed in your discography. What is the attraction to working all by yourself?
“Because you are not playing someone elses material. I started this in 88 badly, and in 1989 for the first time the isengard demo spectres over gorgoroth. I made a song on guitar, then have the song in my head while doing the drums. The hard part is also being engineer and studio producer at the same time. Then i put the guitars on the drum track. One can NOT do guitars first and then drums. You just don’t. Anyway, i continued this way for years. I also did Transilvanian hunger and Panzerfaust that way. Then Ted did vocals after some months after it was all finsished.”
Among your three songs on the new album, “Leave no cross unturned” is an awesome song, with an awesome title. Is religion just a good subject for entertaining metal songs, nowadays?
“From day one, when the first maniac decided clear guitars were not raw enought and wanted to distort it (back in the 60s), then it was a war between organized religion and distorted guitar music.
The title leave no cross unturned is both a word game on the english expression LEAVE NO STONE UNTURNED and also a nod to OZ’s turn the cross upside down, old metal song from early 80s.”
“Leave no cross unturned” is a 13-minute long song, with many intriguing different changes in rythm and style. But, do you think it’s worth creating long songs nowadays, when kids seem to have an attention deficit disorder, and they seem unable to resist skipping forward through songs?
“No, it’s wrong, we should just have 12 SECOND long songs, i made a mistake, gonna go out naked in the snow and freeze to death in the norwegian winter now
I skip songs myself, always did, good listening situations are individual and at work, were i am listening KING, i almost never skip, and i often hear long dj mixes that is essentially in one piece over an hour mostly, everything comes clear to me there and i also have tracklists and little notes that i rate every song i listen to. I hope i dont have to change my job soon because this is perfect for ME and the ones i listen to.”
Your three songs descriptions are really detailed in the references for the years of each band that inspired you: “the ones you left behind” is very 1984 speed/power and the part in the middle is very 1984 nwobhm”, while “valkyrie” does “sound seriously like good old Helloween 84/85”. What attracts you to the middle-eighties power metal, nowadays? Is that just nostalgia for the good old times?
“No i never stopped listening BUT i was only 8-13 years old in the early 1980 so i didn’t have money to buy and ofcourse i didn’t know anybody that was into for instance witchfinder general or satan. And those days you had to BUY if you didn’t know anybody. I got into only the main bands. Like black sabbath, iron maiden, accept , dio, and then more and more heavier stuff, we also got cable tv with music videos from SKY CHANNEL in 84 atleast. So that means alot of the bands i discover now, i never even knew about!!! And so it’s like there’s this style i loved for 30 years, and i can still every day discover a new band from that era. I am the luckiest man in the world, and i want to make this music myself because in 1986 when i was old enought to start a band, i was a bit tired of this style. But after the shitty 90s i will never be tired with 8os metal ever again.”
How would you describe Nocturno’s three songs, from your point of view?
“Hard metal, way harder than my songs. ”
Once again, the production on the record is minimalist but effective. Many people appreciate this, some others complain that in 2013 an album should sound powerfully produced. What do you think a Darkthrone hyper-produced album would sound like?
“In 2013 PEOPLE SHOULD HAVE UNDERSTOOD THAT “POWERFULLY PRODUCED” in nothing more than compressed sound and instant gratification. Why is it that everyone understands this now except kids and “extreme” metallers? If you want to listen to perfect sound in 2012, listen to WITCHCRAFT legend album. Anyway, if ALL albums were lo fi, it would actually be cool if ONE band tried modern sound. But for sooo long time now most bands had modern sound so the fight is not over. ”
Alright, Fenriz, thanks for sitting through my questions. You have free space and room to say whatever is in your mind right now!
“2012 was the year of the most 70s style releases for new band, all had old and fine sound. Another triumph for the underground resistance!!”