David Lynch (non) musicista e “Good Day Today”/”I Know”: l’intervista sul L.A. Weekly
Vi piace David Lynch? Se vi piace uno dei registi che ci hanno portato meglio per mano negli abissi più disperati dell’inconscio – da Eraserhead fino a Inland Empire – non potete perdervi questa lunga intervista uscita qualche giorno fa sul L.A. Weekly dove il nostro parla di musica. Ma di musica a 360°, merito
Vi piace David Lynch? Se vi piace uno dei registi che ci hanno portato meglio per mano negli abissi più disperati dell’inconscio – da Eraserhead fino a Inland Empire – non potete perdervi questa lunga intervista uscita qualche giorno fa sul L.A. Weekly dove il nostro parla di musica. Ma di musica a 360°, merito anche delle domande di Gustavo Turner, che lo fanno uscire bene dal guscio.
Sì, perché Lynch è anche un compositore: ha già una discreta discografia alle spalle, e il 31 gennaio esce Good Day Today / I Know in una nuova edizione con i due singoli remixati da nomi di primo piano – un paio sopra tutti: Underworld e Boys Noize. Si leggeva qualche anticipazione sulla Guida AvantPop di Supereva
Il disco uscirà a fine febbraio e su VF Lynch scherza sul fatto che il pezzo alla sua uscita fu scambiato per un pezzo degli Underworld: “Un equivoco che mi piace. Grazie a una serie di filtri e di accellerazioni non sono riconoscibile: volevo essere invisibile, ma presente almeno a me stesso”
Dopo il salto un paio di estratti interessanti dell’intervista pubblicata da L.A. Weekly.
Partiamo: che cosa piace a David Lynch? Che cosa ha ascoltato di recente? Da un personaggio del genere ti aspetti una risposta che spazia da Xenakis alle suonerie per cellulare col gattino virgola. Una nota dell’autore nell’introduzione spiega che Lynch quando racconta dei suoi gusti musicali si infervora, è genuinamente entusiasta. Leggiamo cosa racconta:
Non sono un musicista, eppure suono. E’ strano.
Ho appena letto questa biografia dei Bee Gees, davvero appassionante. I Bee Gees non avevano una buona reputazione, facevano disco music, ma erano grandi musicisti e autori (…) Di recente ho anche visto alcuni video di Mark Knopfler dei Dire Straits: incredibile… non sapevo che razza di chitarrista fosse, è un fenomeno. Mio figlio suona la chitarra, se la cava bene. Tempo fa con mio figlio ho rivisto il video di Comfortably Numb dei Pink Floyd (…) straordinariamente bello e intenso
Se non conoscete Lynch dal punto di vista musicale non fatevi sviare dalla risposta qui sopra, Lynch è tutt’altro che un neofita nel campo: amico ormai di lunga data di Moby, nel 2009 firmò il video di Shot In The Back Of The Head
Di Moby racconta, sempre facendosi prendere dall’entusiasmo:
Qualcuno mi ha mandato questi cd… [legge le etichette] Casino vs Japan. E poi anche il nuovo album di Moby
Siete amici?
Sì, sì, sono amico di Moby.
Conoscevi la sua musica prima che diventaste amici?
Sì, sì. Cominciò tutto quando realizzò un remix del tema di Twin Peaks [si tratta del singolo del 1991 “Go”, che campiona il “Laura Palmer’s Theme”]. Sapevo che esisteva, ma non l’avevo mai incontrato. Poi pensavo che fosse inglese, andava così forte in Inghilterra, ero certo che fosse inglese, finché non lo incontrai a Londra un paio di anni fa. Pensavo se la cavasse bene con l’elettronica. Ma Moby è un mostro della chitarra, il suo set acustico fu davvero grande, grande, grande. E suonò con Little Death, la sua band con la cantante Laura Dawn, e sua moglie, il batterista era incredibile, il bassista era incredibile. Quando poi suonano dal vivo è pazzesco, ma quando registrano, non hanno la stessa energia. Conosci questo tipo di fenomeno? E davvero un peccato. E’ come la differenza tra… certe cose non sono registrabili, anche al giorno d’oggi, con la tecnologia digitale che abbiamo e tutto quanto.
Il resto dell’intervista è godibilissimo ma lo consiglierei solo ai “lynchani” duri e puri, per i non fan potrebbe risultare un po’ noiosa: vi segnalo che c’è qualche retroscena curioso sulla composizione delle colonne sonore con l’amico Angelo Badalamenti – il produttore che sputa il caffè in Mulholland Drive, se volete dargli un volto – poi qualche chicca sulla lavorazione di Cuore Selvaggio (Wild at Heart, 1990) e sulle canzoni cantate da Nicolas Cage nella colonna sonora e molto altro. Dateci un occhio, merita: per seguire Lynch c’è oltre al sito anche un account Twitter.
Via | L.A. Weekly