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Dear Jack a Blogo: “Guerra Personale? E’ un singolo controcorrente”

Il nuovo singolo Guerra Personale, i cambiamenti, le nuove sonorità, il bilancio di Sanremo ed Alessio Bernabei. Intervista ai Dear Jack.

pubblicato 29 Luglio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 15:10

“L’album Mezzo Respiro ci sta dando tante soddisfazioni. Lo stiamo portando in giro per l’Italia con orgoglio”. L’estate dei Dear Jack è stata – e continua ad essere – infuocata: lo Stadio San Siro con i Modà, lo Stadio San Paolo con Gigi d’Alessio e tante tappe, fra concerti ed ospitate, in giro per l’Italia. Venerdì 28 luglio sfornano un nuovo singolo, Guerra Personale.

Perché proprio questa canzone?

“Abbiamo pensato di fare una cosa controcorrente, è stata una scelta che non va a mescolarsi con le classiche ballate estive. E’ stato uno dei primi brani al quale abbiamo lavorato con Leiner, è un pezzo dal forte valore per noi. E ha un testo e delle sonorità importanti, ci sono addirittura venature r’n’b”.

“Il tempo cambia le cose ma non la tua faccia”. Sembra descrivere il vostro ultimo anno.

“Tutto il nostro album parla di cambiamento. Si cambia pur rimanendo noi stessi, portando avanti ciò che di noi ci piace e accentando quello che non è andato come speravamo. Forse Guerra Personale è proprio la morale di tutto ciò”.

C’è qualcosa che avevate immaginato in un modo ma poi è andato diversamente?

“Sicuramente. E non ci riferiamo semplicemente al fatto che quasi un anno il nostro gruppo ha vissuto una divisione importante. Sono tante le cose. Si cresce, si cambia e si guarda il mondo con occhi diversi. Non è solo una questione di scelte o desideri che non si esaudiscono. A più di due anni dall’inizio di questa avventura ci troviamo cambiati, affrontiamo questa esperienza in una maniera diversa e più consapevole. Oggi, più di allora, proviamo il desiderio di essere noi stessi e cerchiamo di farlo trasparire attraverso la nostra musica, condividendola con chi ha deciso di condividerla con noi”.

E quelli che hanno deciso di abbandonarvi?

“Non ci pensiamo. Noi facciamo musica, non salviamo vite umane. La musica dev’essere un momento di leggerezza, positività e spensieratezza. Le persone che adesso non ci sono più vicine sono sempre state libere di seguire quello che il loro cuore diceva di fare. Non ci sono regole, com’è giusto che sia”.

Non ci sono stati solo cambiamenti a livello umano, ma anche sul fronte musicale. E’ cambiata la vostra musica e sono cambiate le vostre influenze, Guerra Personale ne è una dimostrazione.

“A noi preme trovare una nostra dimensione musicale. Siamo ancora alla ricerca del nostro sound, ci vuole tempo e ci vogliono tante ore di musica insieme. Non ci si può imporre nulla, tutto deve uscire naturalmente. Quello che Leiner ha portato all’interno del gruppo si mescola bene con le caratteristiche sonore che ci appartenevano già. Mezzo Respiro è un ponte che fa da passaggio fra quello che erano i Dear Jack prima e quello che saranno poi”.

Il brano parla di ‘guerra’. E’ ovvio che non sia quella che occupa le pagine dei giornali in questi giorni ma ‘ogni cielo ha la sua guerra personale’. Immagino che le notizie degli ultimi giorni vi abbiano scosso.

“Vivendo e passando tante giornate insieme, ci ritroviamo spesso a parlare di questo e ci confrontiamo. Non pensiamo qualcosa in particolare, ognuno di noi ha le sue idee ma porta un peso nel cuore. E’ una sensazione che ci rende tutti più uguali e ci dovrebbe far riflettere. Dobbiamo stare attenti a come queste situazioni vengono strumentalizzate. Non dobbiamo far prendere il sopravvento alla paura, la vita deve essere vissuta a pieno”.

Il video del nuovo singolo è realizzato da Gaetano Morbioli.

“Gaetano è il regista con cui abbiamo lavorato di più, è affezionato al nostro progetto e c’è intesa fra noi. Forse mai come questa volta ha messo tanto impegno e dedizione alla realizzazione del video, se ne è innamorato e noi ne siamo orgogliosi. Anche perché è nato tutto in poche ore. Il video, online già da ieri notte, cerca di evocare le stesse sensazioni di cui parla il testo attraverso elementi estetici ed una scelta di luoghi particolari. E’ il nostro video preferito in assoluto”.

Facendo un bilancio dell’anno appena passato, il Festival di Sanremo è stato il momento clou. 

Sanremo l’abbiamo vissuto come il debutto di questo nuovo percorso. Non voleva essere un modo per lasciarci alle spalle il passato, anzi per valorizzarlo. Lì tante dinamiche sono sopra di noi, vengono giocate sopra le nostre teste… siamo comunque contenti di come abbiamo vissuto quell’esperienza. Siamo arrivati a Sanremo con un disco del quale eravamo orgogliosi e ce la siamo goduta a pieno. E’ stato un debutto importante per Leiner. Provatevi a mettervi nei suoi panni: era il suo debutto con i Dear Jack, a 18 anni, nella categoria Big della manifestazione musicale più importante. Era una prova difficile. Non ha mai smesso di dimostrarci quanta forza ed energia abbia”.

Non volevo farvi domande su Alessio Bernabei. Invece ho la sensazione che ci sia ancora qualcosa di non detto sul vostro rapporto.

“Se ci siamo divisi, è evidente che non fosse tutto rose e fiori fra noi. Il fatto che lui abbia deciso di intraprendere un proprio percorso, almeno inizialmente, non è stato semplice da accettare. Bisognava fare i conti con la realtà. Ci può esser stata delusione, però noi abbiamo intrapreso la nostra strada e basta. Non neghiamo che nei mesi scorsi ci sono stati degli episodi che abbiamo cercato di trascurare ma che ci hanno creato amarezza. Ognuno ha la propria strada a cui deve pensare con maturità, se ci si riesce. Noi abbiamo deciso di dedicarci ai Dear Jack sin dal primo giorno. La nostra priorità non era realizzare ognuno di noi, singolarmente, come se questa band fosse un parco giochi. I Dear Jack oggi sono nelle mani di chi se ne sa prendere cura e non è un caso se noi quattro siamo ancora qua”.

Intanto, la vostra estate continua con tante date.

“Il nostro obiettivo era fare più date possibili. In questi anni abbiamo fatto date importanti ma sono sempre state limitate. L’estate scorsa abbiamo fatto l’Arena di Verona e chiunque al posto nostro avrebbe scelto di essere lì, piuttosto che fare dieci serate in altri posti. Invece per noi è arrivato il momento di suonare il più possibile e abbiamo cercato di adottare questa filosofia. Pensiamo di continuare a suonare ancora, la nostra agenzia continua a sfornare date e noi rispondiamo sempre ‘presenti’ all’appello”.

State cominciando a lavorare ad un nuovo disco?

“Stiamo cominciando a pensarci. Stanno venendo fuori idee, brani, collaborazioni, confronti. Non c’è ancora niente di definito, siamo in una fase embrionale ma sicuramente sentirete ancora parlare di noi e continueremo a disturbarvi per un po’”.

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