Descendents al Carroponte: foto e commenti dal concerto, 11 Giugno 2017
Una chicca di concerto per chi se ne intende di punk rock venato della melodia giusta: in apertura per i Descendents, c’erano anche The Manges e Me First And The Gimme Gimmes.
Nella settimana in cui Green Day e Blink 182, alfieri del punk venato di pop, riempiranno decine di migliaia di posti all’I-Days di Monza, a pochi chilometri (e pochi giorni) di distanza arriva una delle band che ha decisamente influenzato tutta la scena, quando ancora quei gruppi dovevano nascere: i Descendents. La band californiana compirà 40 anni nel 2018, ma effettivamente sono stati via a lungo: abbastanza a lungo da lasciare un vuoto, colmato da band (come Green Day e Blink, appunto) che ne hanno imparato la lezione e sono diventate enormi.
I Descendents suonano sul palco “piccolo” del Carroponte, e la serata ha il sapore del “grande evento” per chi ha un gusto raffinato in campo punk.
Lo dimostrano gli opener italiani, The Manges, da sempre apprezzati dal punk underground locale e osannati all’estero. Suonano 45 minuti, il tempo giusto per goderseli, e penso che nel 2017 non ci siano band migliori che suonino la musica dei Ramones. One-Two-Three-Four, via diritti e senza pause.
Ospiti di gran lusso, il supergruppo dei Me First And The Gimme Gimmes, come sempre elegantissimi e come sempre cazzonissimi. E’ sempre un piacere vederli, e questa sera hanno una scaletta a prova di bomba (attenzione: molte sono cover, come ribadisce di continuo Spike), prendendo molti brani da Blow in the Wind, ma dimostrandosi efficaci anche con la dance di I Will Survive e Believe, ad esempio. Spike come sempre intrattiene la folla in italiano, e oltre a ‘O Sole, “cchiu’ bello oi ne'” anche pogare, mentre si urla tutti ‘O Sole Mio e, in seguito, anche una cover esclusiva per l’Italia di Come Prima di Tony Dallara.
Stasera al basso non c’è Fat Mike, ma Jay Bentley dei Bad Religion. Sì, perchè Gimme Gimmes sono talmente un supergruppo, che basta alzare la cornetta e avere un sostituto colossale. Probabilmente perchè ci si diverte, ad essere in tour con loro.
Infine, i Descendents. Che dono del dio del Punk Rock, poterli rivedere così. Ve lo sareste mai aspettato, voi amanti del punk, di poter cantare un giorno Everything Sux assieme a Milo Aukerman, dal vivo? Di poter urlare Nothing With You con un altro paio di migliaia di persone, radunate in una calda sera a Sesto San Giovanni?
Eppure eccoli, i quattro che ancora non hanno scoperto cosa faranno “When I Get Old”: in gran forma, tonici, carichi, vogliosi di dare una lezione a quei ragazzini quasi cinquantenni chiamari Billie Joe Armstrong o Mark Hoppus. No, ok, la rivalità nn c’è: i Descendents hanno il loro pubblico, suonano la loro musica, e se ne fregano se qualcuno ha avuto più successo di loro, utilizzando le loro linee melodiche. Loro sono gli originali, e tutti gli altri discendono da loro. A chi è presente stasera la cosa è chiara. Gli altri potranno vivere nell’ignoranza, e nel rimpianto di aver perso una chicca di show, con quasi quaranta canzoni compresse in meno di 90 minuti. Ora c’è da sperare che la band ci abbia preso gusto, e che torni un po’ presto…