Home Diodato Diodato, Che vita meravigliosa è il nuovo disco. Il cantante a Blogo: “‘Fai rumore’ è un invito a bruciare quei silenzi che amplificano le distanze” (video)

Diodato, Che vita meravigliosa è il nuovo disco. Il cantante a Blogo: “‘Fai rumore’ è un invito a bruciare quei silenzi che amplificano le distanze” (video)

Diodato, Fai rumore in gara a Sanremo 2020, “Che vita meravigliosa” è il nuovo album: la video intervista su Soundsblog.it

pubblicato 28 Gennaio 2020 aggiornato 16 Ottobre 2020 15:43

Che vita meravigliosa” è il nuovo album di Diodato, in uscita il 14 febbraio per Carosello Records. Questo terzo lavoro discografico si configura come un vero e proprio racconto, dell’artista stesso e della realtà che lo circonda.

Diodato parteciperà al 70° Festival della Canzone Italiana, in gara nella categoria Big, con “Fai rumore”, un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità, a farsi sentire, a non soffocare nel silenzio delle incomprensioni, del non detto, dove muore ogni umanità.

Nella serata dei duetti di giovedì 6 febbraio, per celebrare i 70 anni del Festival, Diodato ha scelto Adriano Celentano e una rivisitazione di “24mila baci”, che porterà sul palco con Nina Zilli.

Diodato, Che vita meravigliosa, Album

A due anni di distanza da “Cosa siamo diventati” e da una partecipazione al 68esimo Festival di Sanremo unanimemente apprezzata con il brano “Adesso”, “Che vita meravigliosa” (Carosello Records) è il titolo del terzo progetto discografico di Diodato prodotto con Tommaso Colliva e registrato a Milano. Ecco le parole del cantautore in merito al disco:

“Non credo di essere mai stato così tanto me stesso, d’essere mai stato in grado di mettere così a fuoco il mio vissuto e tutte le sensazioni che mi hanno portato a dare questo titolo prima a una canzone e poi a questo album. Ero pronto a condividere, a raccontare questa condizione di perenne viaggiatore, navigante felicemente disperso, di osservatore talvolta malinconico, talvolta disincantato, di eterno bambino innamorato di questa giostra folle”.

Il viaggio di Diodato parte da “Che vita meravigliosa”, brano manifesto di questo album, inno alla vita, alla gioia e ai dolori che accomunano gli esseri umani. Il brano fa parte della colonna sonora de “La Dea Fortuna”, il nuovo film di Ferzan Ozpetek, acclamato da pubblico e critica, in sala dallo scorso dicembre.

Dall’empatia che si prova quasi inaspettatamente per le persone che incrociamo per caso nella nostra quotidianità, racconto di un onesto artigiano del lavoro ne “Il commerciante”, la tracklist continua con la connessione intima e profonda di “La lascio a voi questa domenica”, la cui sorte del protagonista suicida sotto un treno non scalfisce i passeggeri annoiati. Annullamento, rassegnazione ma anche e soprattutto consapevolezza di un “noi” giunto alla fine ma che è capace di sopravvivere in un altrove, sono dentro “Fino a farci scomparire”. La bellezza tanto precaria quanto sana e superficiale di un legame che è meglio non inizi mai è in “Ciao, ci vediamo”, la stanchezza e la delusione di un sentimento in passato fortissimo, che oggi però si trascina in un vortice di frustrazione nelle note ritmate di “Non ti amo più”, i ricordi che tornano a vivere nella nostra memoria, immagini potenti ed evocative nel ricordo presente lasciato da un amore in “Quello che mi manca di te”.

Un percorso alla ricerca dell’essenziale invisibile, della consapevolezza della fragilità di fondo degli esseri umani, di cui è possibile rendersi conto osservando la linea continua che esiste tra la nostra interiorità e il mondo che ci circonda, di cui il brano “Alveari” è perfetta espressione. La malinconia di “Solo”, la forza distruttiva interiore che porta alla convinzione che nulla valga veramente la pena, lascia il posto alla positività di “E allora faccio così”, che rappresenta il desiderio di riscossa, la forza di rialzarsi dalle cadute della vita e realizzare i propri progetti.

Diodato, Intervista video su Soundsblog.it

In occasione della conferenza stampa di presentazione del disco, abbiamo incontrato Diodato per parlare del suo nuovo disco, un album davvero intenso e che merita più ascolti. Abbiamo chiesto, per prima cosa, come è nato il progetto con Ozpetek per il film “La Dea Fortuna” con il brano “Che vita meravigliosa”:

Il seme del brano è nato un giorno dopo un concerto, mi tornava questa riflessione sulla vita. Avevo vissuto una serata splendida con questo concerto, tornavo in albergo, il live era in forse per il tempo non bello con il rischio di annullare… Sono tornato in albergo felice del concerto, della condivisione con la band, con il pubblico, di una piccola festicciola che ci siamo inventati dopo. Sono tornato in quella solitudine lì, con il pensiero che sono una sorta di marinaio che naviga, su una barca, su questo mare in tempesta. Queste onde mi mettono paura, a volte, ma anche gioia. E ho pensato proprio questo, Che vita meravigliosa! Questo è il punto di partenza. Ho cominciato a ragionare su questa canzone. Il mio editore mi ha detto che Ferzan stava lavorando a questo nuovo film e abbiamo avuto la possibilità di leggere la sceneggiatura e ho sentito un link fortissimo con quello che stavo scrivendo. Ho finito la canzone, gli abbiamo mandato un primo provino, per fortuna lui si è innamorato immediatamente e ha riconosciuto un nesso molto stretto. Ho realizzato un sogno”

Il brano con cui sarai in gara a Sanremo è “Fai rumore”. Mi racconti come è nato?

“E’ nato in un pomeriggio, ero in questo studio con Edwyn Roberts, che ha collaborato con me per questo brano. Lui stava suonando al piano, io ero seduto sul divano e ho cominciato a cantare col microfono. Si è creata una magia, non c’erano ancora tutte le parole, solo accenni… Ma la parte finale del brano è esattamente quella che abbiamo registrato quel giorno. Mi ricordo che avevo gli occhi chiusi. Quando li ho riaperti, io ed Edwyn siamo scoppiati a ridere perché era una risata di emozione, era successo qualcosa di magico. Ho lavorato al testo, a mettere a fuoco quello che volevo dire. Sentivo la necessità di abbattere i muri dell’incomunicabilità, di far arrivare la mia voce e far sentire un dialogo. Un invito a bruciare quei silenzi che amplificano delle distanze e considerazioni false che creiamo noi stessi”

Guarda la video intervista integrale a Diodato (con altre domande sul disco) nel video in apertura post.

Cover Album | Paolo De Francesco
Foto Diodato | Giuseppe Gradella

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