Home Interviste DJ Slait presenta Bloody Vinyl Vol. 2 a Blogo

DJ Slait presenta Bloody Vinyl Vol. 2 a Blogo

Con una lunga intervista, il Dj del Machete Crew ci parla del suo progetto più personale

pubblicato 13 Maggio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 05:29

E’ uscito da una settimana Bloody Vinyl Vol. 2, il nuovo mixtape di DJ Slait pubblicato in free download sul sito del Machete, ed il successo è stato immediato: in poche ore ha mandato in palla i server di MediaFire, con l’attesa di un download di 200 mega stimata in quasi un’ora (mentre di solito si tratta di pochi minuti). Tutti volevano ascoltare la nuova opera di Slait, che ha selezionato mc e produttori per mettere insieme 23 tracce da urlo.

Abbiamo quindi deciso di contattare il dj, per complimentarci del successo e per parlare dell’intero progetto.

Innanzi tutto, complimenti per il free download, che è veramente gratuito: niente indirizzi email da lasciare, like da chiedere, tweet da condividere – dalla pagina Machete si arriva direttamente a Mediafire e lì si scarica il file, puro e semplice.
Perchè scegliere di regalare la vostra musica?

“Semplice: mando avanti questo progetto in contemporanea con altre collaborazioni artistiche, cerco di farlo conoscere a più persone e il free download diretto è sicuramente un buon mezzo. Inoltre si tratta di un “mixtape” che è inedito per il 90% dei beat, quindi sarebbe impossibile e inadeguato vendere un prodotto che non è tuo al 100%.”

Lasciando ovviamente stare il lato economico, quali sono le speranze e gli obiettivi, per questo Bloody Vinyl vol. 2?
“L’obiettivo, proprio come dicevo, è quello di renderlo disponibile a un pubblico sempre più grande. Visto il successo, inaspettato, del Bloody Vinyl vol.1 e l’interesse che ruota intorno a questo secondo volume, le speranze sono di poter chiudere un terzo volume completamente mio in modo da poter impacchettare un mixtape inedito e finalmente renderlo un prodotto ufficiale.”

I testi trasudano veleno: quasi tutti (se non tutti) sono dissing verso qualcuno, ognuno ha un obiettivo diverso, tutti senza nome, ma non si raccontano “storie”, se non quelle di rivalsa. Hai dato tu indicazioni a riguardo, oppure ognuno ha capito che l’aria che tirava era quella?
“Il nome del mixtape dice tutto, Bloody Vinyl. Ho volutamente lasciato libero sfogo agli artisti che hanno capito subito il senso del progetto. Temi crudi, sfoghi, tutto ciò che a volte si fatica a mettere dentro un disco, che tratta temi più profondi e con più attenzione, qui si affronta liberamente. Ho apprezzato molto il lavoro fatto da tutti perché non mi sono mai arrivate tracce a caso, tutti hanno messo grande voglia nel supportare questo mixtape.”

Il mixtape presenta tantissimi produttori diversi, e viene specificato che tu hai mixato le basi per renderle uniformi – hai avuto quindi principalmente un ruolo da produttore artistico, più che creatore di basi, o sbaglio?
“Esatto, apprezzo tanto questa domanda in quanto faccio poche interviste di solito e questo è uno di quei punti ancora poco chiari.
Il mio lavoro è fare il Dj, ormai sono 14 anni che mi dedico ai giradischi. Mi piace mischiare brani, collegarli fra loro, far ballare la gente e, al di fuori delle ruote d’acciaio, svolgo per la mia etichetta e non solo il ruolo di direttore artistico (vedi Rap nelle mani vol. 3 – Smokin Room – Basura Music – Molotov – Favelas – Foga – Machete Mixtape Vol. 1 -2 – 3) e naturalmente i due volumi di Bloody Vinyl, dove vado a combinare delle tracce sia con produttori sia con Mc. Il Bloody Vinyl è un’idea nata due anni fa, inizialmente era un vero e proprio mixtape dove prendevo beat già editi, famosi e non, e li combinavo con gli mc che reputavo giusti per il mood di quel singolo pezzo. Collegavo le tracce fra loro e cercavo di dare un prodotto che fosse il più scorrevole possibile per i nostri fan. In modo da non annoiare o rendere l’ascolto così complicato come per un vero e proprio disco ufficiale. Nel secondo volume ho deciso di mettere da parte i beat già editi e di dare spazio ai tanti ragazzi che stanno in Italia e sono veramente competitivi a livello internazionale per quanto riguarda le produzioni musicali. Io non sono un beatmaker, per adesso, anche se da quando avevo 14 anni ho sempre messo in griglia cassa e rullo. Siamo in un periodo di grande evoluzione in questo campo e, per quanto io abbia sempre fatto “a tempo perso” questo lavoro, mi rendo conto che per arrivare a livelli alti di produzione bisogna dedicarsi giorno e notte a questa professione che io rispetto tantissimo in quanto sottovalutata in Italia.
In questo momento preferisco ancora impegnare il mio tempo nell’organizzazione dei nostri dischi e far ballare le persone in pista, questo voglio fare nella vita, la mia soddisfazione come artista mi chiede ancora di far muovere i culi della gente che viene ad ascoltare i mie dj set, vengo ripagato a pieno solo così.
Negli ultimi 5 anni ho avuto l’onore e il piacere di vedere lavorare i migliori produttori italiani e non, proprio davanti ai miei occhi. Lì ti rendi conto che prima di far uscire qualcosa di tuo ci vuole un’estrema dedizione e rispetto per questa passione, anche perché sono sempre stato abituato a fare una cosa, ma a farla bene per portarla ai massimi livelli. Ci tengo a precisare che ultimamente sto lavorando a stretto contatto con una nuova entrata della nostra etichetta, ovvero Low Kidd, un ragazzo che ho conosciuto un anno fa ed è già dentro tutti i progetti della Machete. Con lui sto sviluppando dei lavori per la fine dell’anno e spero di chiudere il terzo volume del Bloody Vinyl con questo Genietto che mi sta insegnando tantissime cose.”

Qual è stato l’ospite più difficile da raggiungere?
“Nessuno, il mixtape è davvero mega spontaneo, tutti i ragazzi sono stati contentissimi di dare il contributo per questo piccolo progetto. Di sicuro ringrazio i nomi più grossi per l’attenzione dimostrata, dato che tutti loro stanno lavorando ai loro dischi ufficiali.”

Come hanno reagito le “nuove leve” alla tua chiamata?
“Con grandissimo entusiasmo, direi. L’obiettivo del Bloody è proprio quello di mischiare nomi più “grossi” con le nuove leve, sia per quanto riguarda le produzioni sia per gli Mc. Il secondo volume si concentra sicuramente di più su questo aspetto.”

Che lavoro c’è dietro al remake di Machete State Of Mind?
“Nessun lavoro, o meglio, tendo sempre a prendere le strofe di Salmo e mischiarle con altri beat americani, il primo è stato Street Drive In e da lì ho sempre portato questa voglia, vedi anche la traccia n° 23, dove ho fatto un mash-up di tre pezzi recenti e non di Salmo. Faccio questo lavoro principalmente con lui perché sono consapevole che un artista di tale calibro non può dedicarsi a più di un pezzo inedito per un mixtape, allora tendo sempre a compensare così e il risultato è sempre spettacolare. Inoltre sono davvero contentissimo che Low Kidd sia riuscito a fare una bomba di remix per la seconda traccia del disco dove prima viaggiava un altro beat già edito dei Noisia.”

Hai un approccio diverso al lavoro sul Bloody Vinyl rispetto al Machete Mixtape?
“Il Bloody Vinyl è a tutti gli effetti un progetto creato da me, ci metto tutto quello che ho in testa, ho pieno controllo di quello che voglio far sentire ai fan. Per il Machete Mixtape non cambia molto: è un progetto che io curo sia nella selezione dei beat sia per tutta l’enorme organizzazione dei feat. Il Machete Mixtape è il progetto più grande della nostra etichetta, riguarda tutti i nostri artisti, quando si parla di MM tutti danno il massimo e in un secondo momento si organizzano i feat con gli mc con cui siamo più a contatto ultimamente. MM è il mio primo disco d’oro, orgoglioso per la nostra etichetta che è a lavoro 24 su 24 / 7 su 7 per raggiungere questi traguardi da indipendenti.”

Guardando i tuoi lavori più recenti, dal MM3 al disco di Rasty Kilo e questo BV2, uniti alla tua attività live, si può solo immaginare che tu abbia trovato il modo di far durare una giornata 36 ore. Qual è il segreto?
“Il mio segreto è una profonda dedizione per questa passione che da 5 anni è diventata anche il mio lavoro. Le giornate purtroppo durano sempre 24 ore, io ho eliminato completamente la mia vita privata per poter seguire questa passione e i risultati si vedono. A riguardo cito il mio artista preferito: “I sacrifici pagano in contanti”… questo!
Ci tengo a precisare che l’ultimo anno, oltre a MM3, BV2, e Favelas di Rasty Kilo, ho seguito, per quanto riguarda la parte musicale, anche Suicidol di Nitro, un disco denso e fresco, che sono sicuro farà parlare tantissimo dopo la sua uscita.”

Ultima, fondamentale domanda. Pepito, nel suo “skit” su BV2, ti definisce “un Signore”. Ti ci trovi, in questa definizione?
“Ringrazio mio fratello Pepito per il fantastico skit. Questo è un periodo del mercato musicale dove si tende sempre e comunque a farsi gli sgambetti a vicenda. Io, nel mio piccolo, tengo sempre un profilo basso, piedi piantati a terra e rispetto per tutti, perché è la base su cui sono cresciuto fin da piccolo ed è lo spirito che manterrò sempre.”

BANNERSLAIT

Interviste