Domenica In Speciale Sanremo 2024, Loredana Bertè piange per la standing ovation. Poi lo sfogo: “Ad essere la vincitrice morale è un po’ una rottura di p****!”
La cantante si è commossa dopo la standing ovation del Teatro Ariston nel programma di Mara Venier.
Lacrime per Loredana Bertè durante lo Speciale Sanremo 2024 di Domenica In con la conduzione di Mara Venier. Nel corso dell’ospitata la cantante ha espresso soddisfazione per il conferimento del Premio della Critica Mia Martini, intitolato a sua sorella: “Mimì, ce l’abbiamo fatta. Grazie alla sala stampa che mi ha accontentata, per me è la chiusura di un cerchio”.
L’interprete tuttavia si è lasciata andare ad uno sfogo esilarante e molto sincero: “Io però mi sono rotta un po’ le p**** di essere la vincitrice morale. Io volevo andare all’Eurofestival a rompere le scatole al re Gustavo di Svezia che mi ha rotto le scatole sei anni e al mio ex marito Borg. Quello volevo fare, prendermi una rivincita, così. Ma non ci sono riuscita, quindi basta, questo è stato il mio ultimo Sanremo”.
La cantante non è riuscita a trattenere l’emozione dopo aver cantato Pazza: “Mara, mi viene da piangere. Grazie”. Mara l’ha prontamente abbracciata: “Vie’ qua, amore. Non ti preoccupare, va tutto bene”. Qualche secondo dopo Bertè ha cercato di tornare nei ranghi, non prima di aver salutato la compianta sorella Mia Martini: “Ciao, Mimì!”.
La Loredana nazionale ha anche ricevuto un premio da parte della casa discografica Warner per i suoi cinquant’anni di carriera. La diretta interessata è rimasta incredula: “Ma dai, non me l’aspettavo. Grazie alla Warner che ha creduto in questo progetto.
Marino Bartoletti le ha chiesto se fosse contenta di aver ricevuto il Premio della Critica nonostante la mancata vittoria. “Sono molto contenta, questo premio è importantissimo, è tornato a casa. Io lo adoro, e amo Mimì sempre, sempre di più“, ha risposto Bertè.
Paolo Giordano le ha domandato infine se la sua guerra interiore fosse terminata, dato che definisce questo pezzo la sua Guernica. “A volte, diciamo che mi odio un po’ meno. Vivo la mia vita tra le montagne russe, è un ottovolante continuo, è un periodo che ho deciso di odiarmi abbastanza perché è uno stato di grazia quello. Quindi io mi amo un pochino di più e lascio che la vita si presenta ogni giorno … Io vivo alla giornata, non faccio mai programmi a lunga scadenza perché non li sopporto e non sono in me. Nella mia indole, nella mia stima, nella mia indole insomma. Il mio carattere. E quindi vivo nel presente. Sempre. Affronto la vita come viene”.