Donatella Rettore: “Dal politicamente corretto al bigottismo il passo è breve”. E sui colleghi di Sanremo 2022…
Donatella Rettore, la cantante parla di alcuni colleghi di Sanremo 2022 (Achille Lauro ed Emma) e commenta il politically correct
Donatella Rettore ha rilasciato un’intervista per Il Messaggero, nella quale ha fatto un bilancio della sua lunga carriera e della sua recente partecipazione al Festival di Sanremo 2022.
Sul palco del Teatro Ariston si è esibita insieme a Ditonellapiaga con il brano “Chimica” (certificato disco d’oro), anche se sottolinea.
“Per il valore che hanno oggi io preferisco tenermi stretta quelli che ho vinto quanto album e singoli si vendevano sul serio. (…) A livello di singoli sono un’artista da record“
La cantante ricorda i successi con “Splendido splendente”, “Kobra”, “Lamette” (“Ho vinto sei dischi di platino e 27 dischi d’ro che, all’epoca, premiavano i 45 giri che avessero venduto almeno 500 mila copie”).
Parlando dei giorni d’oggi, Rettore ammette di sentire una certa insofferenza nei confronti del politicamente corretto che “mi permetta di dirlo, mi sta stretto”
“Quello che voglio dire è che dal politicamente corretto al bigottismo il passo è breve. Se la pensiamo così, oggi Vasco non potrebbe cantare “è andata a casa con il ne*ro la tr*ia”.
E anche lei, ricorda di essere stata censurata.
“Ai tempi di Kobra, considerata scandalosa per il testo pieno di doppi sensi a sfondo sessuale. Sa cosa mi censurarono? Il verso finale “Quando amo””
In merito alla sua recente partecipazione al Festival di Sanremo 2022, Donatella Rettore fa un bilancio su alcuni suoi colleghi, partendo da Achille Lauro:
“Non lo reputo neppure un cantautore: può fare film, quadri in cui si trafigge. Invece trovo che Emma sia una grande cantante e una grande donna: peccato sia servita male dagli autori che scrivono per lei”.
Poi ironizza sul look “da pescatore” di Irama: (“E’ stato bravo, ma come era conciato?”).
Qualche settimana prima dell’inizio del Festival di Sanremo 2022, Rettore aveva anche commentato l’errore di Gianni Morandi che aveva caricato, per sbaglio, via Instagram Stories, un breve video con un’anticipazione della sua canzone in gara, Apri tutte le porte (che poi si classificò terza). Ai tempi dichiarò:
“Se io faccio un post su Facebook o Instagram me ne assumo la responsabilità e agisco di conseguenza. Non come quelli che prima mettono sui social un pezzo di canzone destinata a Sanremo e poi ‘oh, ho sbagliato, scusatemi, sono uno sbadato’ e cose così. Ma dai. E allora, con affetto, dico: Morandi, ti devi ritirare!“